INIZIATIVE
COMUNITARIE
Le
Iniziative Comunitarie sono l'espressione
di interessi specifici a cui l'Unione
Europea attribuisce una particolare
importanza. Sono caratterizzate dal
fatto che la procedura di programmazione
non è messa in moto dagli stati
membri, come invece avviene per i
tre obiettivi prioritari, ma dalla
Commissione europea, che per ogni
iniziativa comunitaria comunica agli
stati gli orientamenti programmatici
generali. Nel rispetto di tali orientamenti,
gli stati elaborano i programmi e
si occupano della successiva fase
gestionale in collaborazione con le
autorità regionali.
Per il periodo 2000-2006 le iniziative
comunitarie sono state ridotte da
sei a quattro. Ogni iniziativa è
finanziata da un solo fondo strutturale.
1)
INTERREG: persegue la cooperazione
transfrontaliera, transnazionale ed
interregionale. A tal fine sono stati
destinati 4.875 milioni di euro. Il
finanziamento dell'iniziativa compete
al FESR.
Il regolamento generale dei fondi
strutturali impone di attribuire,
nell'ambito dell'iniziativa INTERREG,
una particolare rilevanza alla cooperazione
transfrontaliera, nella prospettiva
di un allargamento dell'Unione, rivolgendo
una considerazione particolare agli
stati membri che hanno frontiere estese
confinanti con i paesi candidati e
promuovendo la cooperazione con le
regioni ultraperiferiche.
Grande rilevanza è infine attribuita
al coordinamento con i programmi PHARE,
TACIS e MEDA, attuati in collaborazione
con i paesi terzi.
2)
EQUAL: mira a realizzare
interventi di cooperazione tra le
nazioni per contrastare attivamente
le forme di discriminazione e le disuguaglianze
che impediscono il corretto funzionamento
del mercato del lavoro (2.847 milioni
di euro provenienti dal FSE).
Per l’Italia sono previsti stanziamenti
pari a 371 milioni di euro. Il Consiglio
Europeo di Strasburgo, svoltosi nel
novembre del 1997, ha individuato
i quattro pilastri dell’Iniziativa
EQUAL.
-
Occupabilità: occorre
favorire l’accesso di tutti
al mondo del lavoro, contrastando
tutte le forme di discriminazione
in ambito lavorativo.
- Imprenditorialità:
tutti devono avere la possibilità
di creare una nuova impresa. Deve
essere promossa, in particolare, la
cooperazione sociale (settore non
profit).
- Adattabilità:
il miglioramento delle condizioni
lavorative deve essere favorito attraverso
opportunità formative al passo
coi tempi e col progresso tecnologico.
- Parità tra uomini e donne:
per non essere discriminate nel mondo
del lavoro, le donne devono poter
conciliare la vita affettiva e la
cura della famiglia con l’attività
lavorativa.
E’ lasciata un’ampia autonomia
strategica agli stati membri per conseguire
le finalità individuate dai
quattro pilastri, anche se, naturalmente,
deve sussistere una stretta correlazione
tra gli interventi statali e gli obiettivi
prioritari che giustificano i finanziamenti
EQUAL.
I finanziamenti EQUAL sono destinati
alle cosiddette partnership
di sviluppo, che riuniscono
i diversi soggetti coinvolti nei progetti.
Dato il carattere transnazionale delle
iniziative EQUAL, è stabilito,
per ciascuna partnership, l’obbligo
di cooperare con almeno un’altra
partnership situata in un diverso
stato membro. E’ prevista, in
alternativa, la possibilità
di collaborare con progetti affini
portati avanti in paesi terzi, nell’ambito
dei programmi PHARE, TACIS e MEDA.
Le partnership di sviluppo possono
essere di due tipi:
- se i loro progetti riguardano disuguaglianze
presenti in un area ben precisa, sono
partnership di sviluppo geografico;
- se invece i loro progetti riguardano
specifici settori di intervento, sono
partnership di sviluppo settoriale.
3)
LEADER+: è diretta
a promuovere lo sviluppo a lungo termine
delle zone rurali.. La spesa complessiva
prevista a tale scopo ammonta a circa
5.046 milioni di euro, di cui 2.105
provenienti dal FEAOG
“sezione Orientamento”.
L’iniziativa comunitaria LEADER+
prevede tre tipi di azione:
a) sostegno a strategie pilota di
sviluppo rurale a carattere territoriale
e integrato, fondate su un approccio
ascendente e sul partnernariato orizzontale;
b) sostegno alla cooperazione, anche
a livello transnazionale, tra le aree
rurali;
c) creazione di reti per il collegamento
di tutte le zone rurali.
Le azioni del primo tipo sono affidate
a Gruppi di Azione Locale, che riuniscono
gli attori economici e sociali del
territorio interessato (imprese, pubbliche
amministrazioni, associazioni, etc).
A livello decisionale, nella composizione
di tali partnership, la presenza degli
enti pubblici non può essere
superiore al 50 %.
4)
URBAN: è indirizzata
alle città e persegue uno sviluppo
urbano sostenibile. L’iniziativa,
finanziata dal FESR
(70 milioni di euro), prevede la realizzazione
di interventi a sostegno delle città
di piccole e medie dimensioni (la
soglia minima è, normalmente,
di 20.000 abitanti anche se si può
arrivare a 10.000 in presenza di circostanze
particolari). e dei quartieri in crisi
dei grandi centri urbani, attraverso
l’elaborazione e l’attuazione
di strategie innovative e lo scambio
di informazioni.
L’ambito di applicazione dell’iniziativa
è delimitato in base a criteri
ben precisi. Le aree ammissibili devono
essere aree omogenee dal punto di
vista socio-economico e devono soddisfare
almeno tre dei seguenti criteri:
a) elevato tasso di disoccupazione
di lunga durata;
b) scarsa attività economica;
c) notevole povertà ed emarginazione;
d) esigenza di riconversione in seguito
a problemi sociali ed economici locali
e) forte presenza di immigrati, gruppi
etnici, minoranze, profughi
f) basso livello di istruzione, carenze
significative di specializzazione
e tassi elevati di abbandono scolastico;
g) elevata criminalità.
Questa
tabella indica l’ammontare (in
milioni di euro) delle risorse finanziarie
assegnate per attuare le Iniziative
Comunitarie (periodo 2000-2006).
Stato |
Interr. |
Equal. |
Leader |
Urban |
Totale |
Austria |
183 |
96 |
71
|
8
|
358 |
Belgio |
104 |
70 |
15 |
20 |
209 |
Danimarca |
31 |
28
|
16 |
5 |
80 |
Germania |
737 |
484 |
247 |
140 |
1.608 |
Grecia |
568 |
98 |
172 |
24 |
862 |
Spagna |
900 |
485 |
467 |
106 |
1.958 |
Francia |
397 |
301 |
252 |
96 |
1.046 |
Irlanda |
84 |
32 |
45 |
5 |
166 |
Iitalia |
426 |
371 |
267 |
108 |
1.172 |
Lussemburgo |
7 |
4 |
2 |
0 |
13 |
Olanda |
349 |
196 |
78 |
28 |
651 |
Portogallo |
394 |
107 |
152 |
18 |
671 |
Finlandia |
129 |
68 |
52 |
5 |
254 |
Svezia |
154 |
81 |
38 |
5 |
278 |
Gran
bretagna |
362 |
376 |
106 |
117 |
961 |
Rete
(1) |
50 |
50 |
40 |
15 |
155 |
Totale
u.e. |
4.875
|
2.847 |
2.020
|
700 |
10.442 |
(1):
Creazione di reti per favorire scambi
d'informazioni e di esperienze |