OBIETTIVO 1

Sviluppo delle regioni in ritardo
Al raggiungimento di questo obiettivo è destinata una parte consistente delle risorse finanziarie di provenienza comunitaria (il 69,7 per cento, pari a 135,9 miliardi di euro): l’articolo 2 del Regolamento n. 1260/1999 prevede il concorso di tutti i Fondi strutturali (FESR, FSE, FEAOG sezione “Orientamento” e SFOP).
Le risorse stanziate per l’obiettivo 1 devono essere impiegate, principalmente, per dotare di infrastrutture le regioni meno sviluppate. I Fondi sono assegnati alle regioni che non raggiungono una determinata soglia del Prodotto Interno Lordo pro capite (il 75 per cento della media europea), alle regioni ultra periferiche e a quelle definite nell’obiettivo 6 del precedente ciclo di programmazione, che riguarda le aree caratterizzate da una bassissima densità di popolazione.
L’elenco delle 60 regioni che rientrano nell’obiettivo 1 è stato approvato con una decisione della Commissione. In Italia, l’obiettivo 1 riguarda sei regioni del Mezzogiorno: Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.
In generale, per il conseguimento dell’obiettivo 1 è previsto un massimale pari al 50 per cento delle spese ammissibili. Tuttavia, per i paesi che si avvalgono del Fondo di Coesione è previsto un massimale dell’80 per cento, mentre, per le regioni ultraperiferiche, il massimale è pari all’85 per cento.

Questa tabella indica le regioni europee interessate dall'obiettivo 1 (fonte: Commissione Europea)