INTRODUZIONE
PRINCIPI 2000-2006

OBIETTIVI PRIORITARI
- obiettivo 1
- obiettivo 2
- obiettivo 3
- ripartizione dei fondi

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FSE
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FONDO DI COESIONE
PROSPETTIVE 2007-2013

NOTA

PRINCIPI 2000-2006

L’Agenda 2000 ha definito gli indirizzi strategici dell'azione comunitaria per il ciclo di programmazione 2000-2006, e ha canonizzato i principi che in seguito sono stati ripresi nel Regolamento generale dei Fondi strutturali.
La disciplina dei Fondi Strutturali si regge dunque sui seguenti principi:
1) Addizionalità: i Fondi integrano i finanziamenti erogati dai singoli stati senza rimpiazzarli.
Pertanto la Commissione, di concerto con gli stati membri, definisce la quota del finanziamento che rimane a carico dello stato membro.
2) Concertazione: deve sussistere un coordinamento tra i singoli stati e la Commissione Europea nella gestione dei fondi, con il coinvolgimento delle autorità locali.
3) Concentrazione: le politiche strutturali devono essere dirette alla realizzazione di obiettivi ben definiti, evitando un’inutile dispersione di risorse. Ciò comporta, sul piano territoriale, la precisa individuazione delle aree interessate dagli interventi strutturali. In secondo luogo il principio di concentrazione è attuato con la riduzione degli obiettivi prioritari (da sette a tre) e, a livello tematico, attraverso l’individuazione delle priorità di intervento nell’ambito di ogni obiettivo.
4) Programmazione: in virtù di questo principio, enunciato già nella riforma del 1988 e canonizzato nell’Agenda 2000, i singoli stati membri devono elaborare, di concerto con la Commissione Europea, un programma pluriennale di finanziamento. Il programma deve fornire le linee guida per il finanziamento di progetti specifici.
5) Partnernariato: è un principio complementare a quello della concertazione. Pone la necessità di favorire il coinvolgimento e la cooperazione delle autorità pubbliche e degli attori sociali interessati al finanziamento strutturale.
6) Sussidiarietà: nei rapporti tra i livelli di governo (Unione Europea, stati membri, regioni) le competenze gestionali sono attribuite, di preferenza, al livello più vicino al cittadino. L’Unione esercita un ruolo di supervisione e interviene solo quando l’azione degli stati e delle regioni si dimostra inefficace.