INTRODUZIONE
PRINCIPI 2000-2006

OBIETTIVI PRIORITARI
- obiettivo 1
- obiettivo 2
- obiettivo 3
- ripartizione dei fondi

INIZIATIVE COMUNITARIE
AZIONI INNOVATIVE
ASSISTENZA TECNICA
FESR
FSE
FEAOG
SFOP
FONDO DI COESIONE
PROSPETTIVE 2007-2013

NOTA

INTRODUZIONE

I contenuti del Trattato di Roma, stipulato nel 1957, riassumono i temi dominanti delle politiche comunitarie di sviluppo attuate negli anni a venire. Il preambolo sottolinea, in particolare, la necessità di garantire uno sviluppo armonioso della Comunità Europea.
Questa enunciazione di principio non viene tradotta in pratica nella prima fase dell’integrazione europea (durata fino agli anni ’70). Il criterio fondamentale che guida la strategia politica ed economica della Comunità Europea in questo periodo si basa sulla progressiva eliminazione degli ostacoli alla libera circolazione delle persone, delle merci e dei capitali.
Negli anni ’70, tuttavia, la fiducia nei meccanismi del libero mercato comincia a vacillare. In un contesto caratterizzato da una diffusa recessione, che accentua il divario tra le regioni della Comunità Europea, il finanziamento di interventi da realizzare nelle aree depresse, per attenuare gli squilibri territoriali, diventa una questione prioritaria.
Nell’Atto Unico Europeo, approvato qualche anno più tardi (1987), viene formulato espressamente il principio fondamentale della coesione. Nella norma di apertura del titolo V (articolo 158) si legge che occorre rafforzare la coesione sul piano economico e a livello sociale, per favorire uno sviluppo armonioso della Comunità nel suo insieme.
Un anno dopo (1988) si procede alla prima Riforma dei Fondi strutturali, che diventano una colonna portante del welfare comunitario.
Una svolta epocale si determina con il Trattato di Maastricht (1992) e con l’avvento della moneta unica. Le restrizioni e i vincoli imposti dal Trattato di Maastricht condizionano fortemente la politica di bilancio degli stati all’interno dell’UE, limitando la loro capacità di intervento per fronteggiare gli squilibri e le tensioni sociali. Questo fatto, sommato al persistente divario tra le regioni sviluppate e le aree depresse dell’Unione, accresce ulteriormente l’importanza della coesione economica e sociale e il rilievo dei Fondi Strutturali, come si evince dal Trattato di Amsterdam, stipulato nel 1997, e dalla Comunicazione della Commissione Agenda 2000, dello stesso anno. L’accordo politico sul programma di azione definito nell’Agenda 2000 è raggiunto durante il Consiglio di Berlino del 1999.
Sempre nel 1999, sulla base dei principi sanciti dall'Agenda 2000, viene attuata un’ampia riforma dei Fondi strutturali. Il quadro globale di tale riforma è fornito dal Regolamento CE/1260/1999, emanato il 21 giugno del 1999, che contiene le disposizioni generali. Lo stesso giorno si assiste all’emanazione di altri due testi normativi di fondamentale importanza: il Regolamento 1261/1999, riguardante il Fondo Europeo di Sviluppo regionale, e il Regolamento 1262/1999, relativo al Fondo Sociale Europeo.
La riforma coinvolge tutti gli aspetti riconducibili al finanziamento delle politiche strutturali: dagli obiettivi alle procedure di programmazione e di gestione.