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L'Economia Cenni Storici Il Percorso Artistico e Culturale Dalle origini al Medioevo Il Quattrocento e il Cinquecento Il Seicento Il Settecento e l'Ottocento

Le Città Perugia Terni

Piccolo Lessico Baci Perugina Lenticchie Flagellanti Prosciutto di Norcia Sagrantino Tartufo Torgiano Rosso Personaggi Celebri San Benedetto San Francesco Jacopone da Todi Santa Rita da Cascia Pietro Vannucci detto Il Perugino Bernardo Di Betto detto Il Pinturicchio Centri Minori Amelia L'Assisi di San Francesco Cascia

Centri Minori Città di Castello Foligno Le fonti del Clitumno Gubbio Narni Norcia Orvieto Spoleto Todi

Demografia Umbria in cifre Statistiche Istat

Geografia Italia Umbria

Umbria

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GEOGRAFIA - ITALIA - UMBRIA

PICCOLO LESSICO

Baci Perugina

Forse il prodotto più noto dell'azienda perugina (fondata nel 1907 da un gruppo di imprenditori fra cui Annibale Spagnoli, Francesco Andreani e Francesco Buitoni), il "Bacio" nacque nel 1922.

Secondo la tradizione, l'idea di questo particolare cioccolatino venne a Luisa Spagnoli.

Il Bacio Perugina è caratterizzato da una pasta di granella di nocciola amalgamata con cioccolato al latte e ricoperta di uno strato di cioccolato fondente in cima al quale si trova una nocciola intera.

I bigliettini con le frasi d'amore celebri, che si trovano all'interno di ogni cioccolatino, furono ideati nel 1930 da Federico Seneca.

Lenticchie.

Coltivate nella zona dell'altopiano di Castelluccio di Norcia le lenticchie sono uno dei prodotti tipici della regione.

Questa varietà, piuttosto piccola e dal colore variegato (dal verde al marrone), è caratterizzata da una buccia poco spessa e tenera, che la rende pronta per essere cotta senza neanche essere ammorbidita.

Rinomate in tutta Italia, le "Lenticchie di Castelluccio di Norcia", hanno meritato l'Indicazione Geografica Protetta rilasciata dall'Unione Europea.

Le proprietà di questo legume (alto contenuto di proteine, buona quantità di zuccheri, quasi senza grassi e ricca di vitamine, fibre e sali minerali) ne fanno un cibo dall'alto valore nutritivo.

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Flagellanti.

Nome di confraternite di penitenti che si flagellavano in pubblico per espiare i peccati del mondo.

Attorno al 1260, in seguito alla pestilenza e al caos succeduti alle guerre nell'Italia centro-settentrionale, e su suggestione di profezie più o meno deformate di Gioacchino da Fiore, schiere di Flagellanti guidati dal mistico Ranieri Fasani percorsero le strade italiane.

L'autorità ecclesiastica condannò questa pratica di tendenza ereticale.

Prosciutto di Norcia.

La produzione di salumi avviene principalmente nella zona della Valnerina e di Norcia, è qui infatti che nasce il più famoso salume umbro:

il Prosciutto di Norcia, che ultimamente ha ottenuto dall'Unione Europea l'Indicazione Geografica Protetta (I. G. P).

Il prosciutto, caratterizzato da una forma "a pera", quindi triangolare invece che a mezzaluna, piuttosto saporito, ma non salato, ha una carne aromatizzata più volte, che viene dopo in un periodo successivo, ricoperta con un impasto di strutto e farina, e messa a stagionare in un ambiente umido e fresco.

La storia di questo insaccato risale al tempo degli antichi Romani quando, dall'autunno, con i primi freddi, i maestri lavoratori del maiale si mettevano all'opera.

Il mestiere del salumiere, chiamato ancora oggi "norcino", è divenuto da allora una tradizione.

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Sagrantino.

Uno dei più prestigiosi vini italiani, il Sagrantino di Montefalco, viene coltivato sulle colline umbre della zona comprendente i comuni di Montefalco, Bevagna, Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldi e Giano dell'Umbria.

Questa qualità di rosso in versione secca e passita, vanta una lunga storia.

Diverse sono le ipotesi sulle sue origini:

sebbene sia ritenuto autoctono, alcuni pensano che provenga dalla Spagna, altri credono che sia stato importato dai primi frati francescani, altri ancora sono convinti che sia stato introdotto in Italia dai Saraceni.

Il Sagrantino passito è ideale per dolci o formaggi molto saporiti quando è invecchiato;

quello secco si sposa bene con arrosti, cacciagione, selvaggina e formaggi a pasta dura.

Tartufo.

I boschi umbri sono ricchi di tartufi. Le zone più indicate per la ricerca sono i Monti Martani, il Monte Subasio, le Montagne Spoletine e quelle di Trevi, e lungo il corso del fiume Nera.

I pregiatissimi tartufi bianchi e neri e l'estivo Scorsone, sono le qualità più diffuse e usate per accompagnare i piatti umbri più svariati:

con le bruschette, le tagliatelle, le carni arrosto ecc.

Sia crudo che cotto, il tartufo, è un ottimo prodotto.

Torgiano rosso.

Il Torgiano, vino rosso noto in tutto il mondo, è prodotto con uve di Sangiovese e Canaiolo maturate sulle colline a ridosso del comune di Torgiano.

Nel 1990 ha ottenuto la Denominazione d'origine controllata e garantita.

PERSONAGGI CELEBRI

San Benedetto

(Norcia 1480 - Cassino 1547).

Fondatore dell'Ordine dei Benedettini, visse prima a Subiaco e poi a Montecassino, dove fondò il famoso monastero e redasse la regola monastica per i suoi seguaci.

San Francesco

(Assisi 1181-1226).

Figlio di un ricco mercante di stoffe e di una nobile donna provenzale, trascorse la gioventù negli agi e nel fasto.

Attratto dalle avventure d'armi, finì prigioniero durante la guerra tra Assisi e Perugia.

Ammalatosi a Spoleto, mentre prendeva parte ad una spedizione verso la Puglia al seguito delle truppe pontificie, decise di tornare ad Assisi e di cambiar vita.

Spogliatosi di tutti i suoi averi, predicò il ritorno alla povertà evangelica e, raccolti numerosi seguaci, fondò nel 1209 l'Ordine dei Frati Minori.

Si recò quindi a Roma, dove ottenne l'approvazione della sua regola da parte del pontefice Innocenzo III San Francesco è autore del Cantico delle Creature.

Jacopone da Todi

Poeta religioso (XIII sec.).

Militò nell'Ordine dei Francescani. Avversario di papa Bonifacio VIII, parteggiò per gli spirituali, propensi al ritorno alla povertà evangelica nella loro lotta contro i più mondani conventuali.

Compose un centinaio di Laudi.

Santa Rita da Cascia

(Rocca Porena 1381 - Cascia 1457).

Si ritirò in convento dopo la morte del marito dedicandosi esclusivamente alla preghiera ed alla penitenza. Beatificata nel 1627, fu canonizzata nel 1900 dal papa Leone XIII.

Pietro Vannucci detto Il Perugino

Pittore (1450 - 1523).

Frequentò con Leonardo la bottega fiorentina del Verrocchio.

Dal 1478 al 1481 lavorò a Loreto con Luca Signorelli.

Dal 1481 al 1482 affrescò con il Botticelli, il Ghirlandaio e Cosimo Rosselli le pareti della Cappella Sistina.

Tra le sue opere più famose: La Madonna in Trono, La Pietà e L'Annunciazione.

Bernardo Di Betto detto Il Pinturicchio

Pittore (1454-1513). Col Perugino collaborò all'esecuzione degli affreschi della Cappella Sistina.

Dopo il 1490 operò prevalentemente a Roma dove affrescò l'appartamento Borgia in Vaticano. Dal 1502 lavorò a Siena.

CENTRI MINORI

Amelia.

(11.073 ab.). Comune in provincia di Terni, in caratteristica posizione sulla cima di un poggio calcareo tra le valli del Tevere e del Nera.

Fondata nel 1134 a.C., nel III secolo a.C. fu cinta da un'ampia cerchia di mura;

divenne municipio romano al tempo di Cicerone.

Devastata dai Goti di Totila, fu in seguito libero Comune e nel 1307 passò sotto lo Stato pontificio. Nel 1832 fu danneggiata da un terremoto.

Rimangono alcuni tratti delle mura (V-IV sec. a.C.);

la Porta Romana, ingresso principale in città, rimaneggiata nel XVII secolo;

una cisterna romana del I sec. a.C. Tra gli edifici religiosi degno di nota è il Duomo.

Costruito sulla sommità dell'antica acropoli nell'XI-XII secolo, fu distrutto da un incendio nel 1629 e completamente rifatto nel 1640-80;

della struttura originaria rimane solo l'imponente campanile dodecagonale (1050).

All'ingresso la colonnetta romanica dove secondo la leggenda santa Firmina, patrona di Amelia, sarebbe stata legata per subire il martirio;

nell'oratorio del Sacramento si possono ammirare due dipinti di Niccolò Circignani e Ultima cena di Giovan Francesco d'Amelia (1538);

nel presbiterio sono conservati invece affreschi agiografici di Luigi Fontana dedicati ai protettori della città, le cui reliquie sono conservate sotto l'altare del 1648.

Sant'Agostino o San Pancrazio, edificata nel XIV secolo, presenta una facciata rimaneggiata nel 1477 e caratterizzata da un grandioso portale a ogiva ricco di decorazioni;

l'interno, rinnovato nel 1747, a navata unica, conserva affreschi di Francesco Appiani (volta e cupola) e dipinti del Cinquecento e del Seicento, tra cui una Trinità e santi di Giacinto Gimignani (nell'abside, grandi scene dipinte da Francesco Appiani).

San Francesco o S. s. Filippo e Giacomo, costruita nel 1287, venne rinnovata nel 1664 diminuendo la lunghezza della navata e aggiungendo due vani laterali, l'ammodernamento in forme del tardo barocco fu completato nel 1767;

belli i frammenti di affreschi votivi del XV secolo di fattura popolare e nella Cappella di Sant'Antonio, degni di nota sono i sei sepolcri della famiglia Geraldini:

quello di Matteo ed Elisabetta è concluso da una nicchia contenente un bassorilievo (Sant'Antonio da Padova tra due figure di angeli), opera di Agostino di Duccio e bottega (1477).

Assisi.

(25.304 ab.). Cittadina medievale in provincia di Perugia, posta alle pendici del Monte Subasio, dominante la valle solcata dal Topino e dal Chiascio.

Pittoresca per la sua posizione e per i suoi conventi;

patria di San Francesco, è pervasa di ricordi francescani.

La Basilica dedicata al Santo fu iniziata due anni dopo la sua morte;

caratterizzata da due chiese sovrapposte (segno di due fasi costruttive differenti, la chiesa inferiore fu edificata intorno agli anni Trenta del Duecento, quella superiore nella seconda metà del XIII secolo), presenta stupendi affreschi, opera dei più grandi pittori del tempo (Giotto, Cimabue, Lorenzetti).

La facciata in stile gotico ha linee semplici e un portale gemino sormontato da un grande rosone.

Nella chiesa inferiore, a una navata, è conservato il corpo del santo.

L'edificio è stato gravemente danneggiato dal terremoto del 1997.

La chiesa di Santa Chiara venne innalzata nel 1260 e consacrata cinque anni dopo.

Analoga alla chiesa superiore della basilica di San Francesco, presenta una facciata in calcare rosa e bianco del Subasio con un bel rosone;

l'interno, a una sola navata, è ricco di dipinti, molti dei quali rappresentanti la vita della santa.

La chiesa di San Rufino risale all'VIII secolo ma fu rifatta per la prima volta nel 1036 quando fu proclamata Cattedrale.

Più volte rimaneggiata, ha una facciata in stile romanico umbro con decorazioni geometriche e ornamentali di diversi periodi.

L'interno, restaurato nel 1571, conserva l'antico fonte battesimale dove sarebbero stati battezzati San Francesco e Santa Chiara.

La basilica di Santa Maria degli Angeli è stata costruita intorno alla Cappella della Porziuncola (X-XI secolo) tra il 1569 e il 1679.

L'edificio, a tre navate e con una grande cupola, ospita all'interno un'ampia collezione di pittura umbra del Cinquecento e del Seicento;

nella Cappella del Transito morì san Francesco.

Fuori dal centro abitato degni di nota sono San Damiano, convento dove, secondo i biografi del Santo, il Crocifisso parlò a Francesco chiedendogli di restaurare l'edificio che poco dopo avrebbe ospitato Santa Chiara e le sue compagne (qui, nel 1224-25 Francesco compose il Cantico delle Creature);

l'Eremo delle Carceri, luogo di meditazione per Francesco e i suoi compagni, che si ritiravano a pregare nelle grotte o in una piccola chiesa;

il convento fu costruito solo nel Quattrocento da Bernardino da Siena.

Fra i monumenti civili ricordiamo la Rocca Maggiore (XIV sec.) edificata sul colle che domina la città e la valle.

L'ASSISI DI SAN FRANCESCO

Nel 1181 nacque ad Assisi San Francesco che, consacratosi ad una vita di povertà assoluta, fondò nel 1209 l'Ordine dei Frati Minori e tre anni dopo, con Santa Chiara, quello delle Clarisse. Il santo morì alla Porziuncola (Santa Maria degli Angeli) nell'ottobre del 1226. A San Francesco sono dedicati i principali monumenti di Assisi, meta di numerosi pellegrinaggi.

La basilica del Santo è uno dei principali centri della fede cattolica e venne iniziata nel 1228, è uno dei capolavori dell'architettura gotica italiana, ed è formata da due chiese sovrapposte: la chiesa inferiore, che è il santuario vero e proprio, nella cui cripta è custodita la tomba di San Francesco (una semplice urna di pietra chiusa da sbarre di ferro), e la chiesa superiore, dall'agile struttura gotica. Le due chiese conservano preziosi affreschi di Cimabue, Simone Martini, Pietro Lorenzetti e Giotto (ciclo della Vita di San Francesco).

La Cappella della Porziuncola e la cella dove morì il santo si trovano nella chiesa di Santa Maria degli Angeli (a 5 km da Assisi), costruita fra il 1569 e il 1679. Sulla destra della basilica si trova il roseto senza spine. Sulle pendici del Monte Subasio (a 9 km da Assisi) è l'Eremo delle Carceri, dove San Francesco si ritirava in meditazione e in preghiera. Qui San Bernardino eresse un convento nel 1400. Altro importante convento è quello di San Damiano (a 2,5km da Assisi) dove il santo compose probabilmente il Cantico delle Creature e dove morì Santa Chiara. Alla fedele seguace di San Francesco è dedicata la gotica basilica di Santa Chiara (1257-1265) dove è custodito il Crocifisso che parlò al santo. Nel sotterraneo vi sono la tomba e il corpo della santa.

Assisi: la basilica di San Francesco

Assisi: la basilica di San Francesco

Assisi: panorama della Rocca Maggiore. A sinistra il duomo; a destra Santa Chiara

Assisi: panorama della Rocca Maggiore. A sinistra il duomo; a destra Santa Chiara

Cascia.

(3.260 ab.). Centro in provincia di Perugia, sulle rive del fiume Corno. Fu fondata nel Medioevo intorno a un castello costruito in una posizione strategica per difendere le vie di comunicazione tra la montagna nursina e la campagna romana. Nel periodo delle invasioni barbariche fu distrutta prima dai Longobardi e poi dai Saraceni, e ulteriormente danneggiata dalle lotte contro Spoleto, il papato, il Regno di Napoli e la città di Norcia. Nel 1703 la città fu quasi completamente distrutta dal terremoto. Cascia presenta oggi un centro storico privo di identità, caratterizzato da moderne costruzioni volte ad ospitare i numerosi pellegrini che ogni anno si recano nella patria di Santa Rita. Alcuni monumenti prestigiosi ci ricordano che Cascia fu il centro politico e culturale del territorio circostante. Degna di nota è la chiesa di San Francesco, rimaneggiata nel 1339 e nel 1424, con facciata adorna di un bel rosone del 1424; l'interno presenta decorazioni a stucco e opere di Nicola da Siena, Bartolomeo di Tommaso e Antonio Carocci (da ammirare il coro ligneo gotico trecentesco e il dipinto di Niccolò Pomarancio, 1596, l'Ascensione). Nell'antica chiesa di Sant'Antonio Abate (XIV-XV secolo) ha sede oggi il Museo comunale, con altari e arredi risalenti al Seicento e al Settecento, e due importanti cicli di affreschi del Quattrocento: 16 riquadri con storie della vita di Sant'Antonio abate, probabilmente opera del Maestro della Dormitio di Terni; e le storie della Passione di Nicolò da Siena, 1461. Un'altra chiesa meritevole di attenzione è la collegiata di Santa Maria, costruita nel XII secolo, ampliata nel XV e ristrutturata nel 1532; all'interno affreschi databili tra il XV e XVII secolo, tra cui un dipinto di Gaspare e Camillo Angelucci (1547) e i Misteri del Rosario di Niccolò Frangipani (in una piccola cappella si trova il fonte battesimale in cui sarebbe stata battezzata Santa Rita nel 1381). Ma l'edificio più importante è la basilica di Santa Rita, circondata da una serie di palazzi gentilizi (Palazzo Carli, XVI secolo; Palazzo Frenfanelli, XVI secolo; Palazzo Santi). Edificato nel 1937-47 dove sorgeva l'antica chiesa agostiniana contigua al convento in cui morì la santa (1457) l'edificio, progettato dall'ingegnere del Vaticano monsignor Spirito Maria Chiapetta, mescola stili di imitazione bizantina e romanica; l'interno, caratterizzato da marmi e decorazioni ad affresco, conserva la reliquia del "Corpus Christi"; nella Cappella di Santa Rita, il corpo mummificato della santa è custodito in un'urna di cristallo e argento; gli arredi del presbiterio sono di Giacomo Manzù. Nel monastero adiacente si trovano memorie relative all'esistenza della santa, come ad esempio la pianta di vite da lei piantata, la dimora delle api e la cella dove morì.

Regione Umbria.

Vitellone bianco dell'Appennino centrale Carni I. G. P. dal 1998
Pecorino toscano                                    Formaggi D. O. P. dal 1996
Olio d'oliva dell'Umbria                          Oli d'oliva D. O. P. dal 1997
Prosciutto di Norcia                                Preparazioni di carni I. G. P. dal 1997
Salamini italiani alla cacciatora              Preparazioni di carni D. O. P. dal 2001
Lenticchia di Castelluccio di Norcia         Prodotti ortofrutticoli I. G. P. dal 1997

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Le 2 province della regione Umbria.

Perugia PG Terni TR

I 92 Comuni della regione Umbria

Acquasparta Foligno Parrano
Allerona Fossato di Vico Passignano sul Trasimeno
Alviano Fratta Todina Penna in Teverina
Amelia Giano dell'Umbria Perugia
Arrone Giove Piegaro
Assisi Gualdo Cattaneo Pietralunga
Attigliano Gualdo Tadino Poggiodomo
Avigliano Umbro Guardea Polino
Baschi Gubbio Porano
Bastia Umbra Lisciano Niccone Preci
Bettona Lugnano in Teverina San Gemini
Bevagna Magione San Giustino
Calvi dell'Umbria Marsciano San Venanzo
Campello sul Clitunno Massa Martana Sant'Anatolia di Narco
Cannara Monte Castello di Vibio Scheggia e Pascelupo
Cascia Monte Santa Maria Tiberina Scheggino
Castel Giorgio Montecastrilli Sellano
Castel Ritaldi Montecchio Sigillo
Castel Viscardo Montefalco Spello
Castiglione del Lago Montefranco Spoleto
Cerreto di Spoleto Montegabbione Stroncone
Citerna Monteleone d'Orvieto Terni
Città della Pieve Monteleone di Spoleto Todi
Città di Castello Montone Torgiano
Collazzone Narni Trevi
Corciano Nocera Umbra Tuoro sul Trasimeno
Costacciaro Norcia Umbertide
Deruta Orvieto Valfabbrica
Fabro Otricoli Vallo di Nera
Ferentillo Paciano Valtopina
Ficulle Panicale

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