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Perùgia.

Città dell'Umbria, capoluogo di regione e della provincia omonima. È situata a 493 m s/m., nella Valle del Tevere, che la collega al Lazio e all'Emilia; attraverso la Val di Chiana comunica con la Toscana. 149.125 ab. CAP 06100. • Econ. - L'economia è prevalentemente centrata sul terziario, in particolare sulle attività finanziarie e commerciali. La città è sede di un importante mercato del bestiame. Nel settore industriale prevalgono la produzione alimentare (dolciaria), tessile, calzaturiera, cartaria. È in crescente sviluppo l'attività turistica. • St. - Città degli Umbri, abitata fin dall'epoca villanoviana, fu conquistata dagli Etruschi nel V sec. a.C., divenendo una delle 12 città della confederazione. Oppostasi a lungo all'espansione di Roma, divenne municipio dopo la guerra sociale. Durante la guerra civile parteggiò per Antonio, venendo assediata e incendiata da Ottaviano (41-40 a.C.); Augusto la fece ricostruire dandole il nome di Augusta Perusia. Dopo le invasioni barbariche, durante le quali venne distrutta dai Goti di Totila (547), fu dominio bizantino e dall'VIII sec. entrò nell'orbita della Chiesa. Libero Comune nel XII sec., giunse a dominare buona parte dell'Umbria, compresi i centri di Gubbio, Assisi, Città di Castello. Nel 1393 passò al regime signorile con Biordo Michelotti; subì, poi, le dominazioni di Gian Galeazzo Visconti, di Ladislao Durazzo e di Braccio Fortebracci. Appartenne ai Baglioni dal 1424 al 1540, quando il papa Paolo III se ne impossessò, facendo erigere sulla casa della famiglia Baglioni la Rocca Paolina; da allora la città restò per due secoli sotto il dominio pontificio. Nel 1798 fu occupata dai Francesi e appartenne al Dipartimento del Trasimeno fino alla caduta di Napoleone. Al 1848 risale una prima insurrezione contro il dominio papale, cui ne seguì un'altra nel 1859, sedata con una brutale repressione (stragi di P.). Nel 1860 fu annessa al Regno d'Italia. • Arte - Città d'arte tra le più ricche d'Italia, conserva tracce di epoca ellenistica, romana, medioevale e rinascimentale. Di epoca ellenistica è la cinta muraria con varie porte antiche (Porta Trasimena, Porta Sole, Arco di Augusto), nonché diverse tombe, come l'ipogeo di Villa Sperandio e l'ipogeo dei Volumni. Gli edifici monumentali si trovano nel centro cittadino: la cattedrale (secc. XIV-XV), dedicata a San Lorenzo, romanica d'origine, ma ampliata in forme gotiche nel Trecento e più volte rimaneggiata nei secoli successivi, con dipinti del Perugino; il palazzo dei Priori (secc. XIII-XV), sede della Galleria Nazionale dell'Umbria; la Fontana Maggiore, con statue di Nicola e Giovanni Pisano, costituita da due vasche marmoree con rilievi riproducenti il calendario dei lavori agricoli e la fondazione della città; il Collegio del Cambio (XV sec.); le chiese di San Severo (XI sec.), che conserva un affresco di Raffaello, di Sant'Angelo (secc. V-VI), di San Pietro (X sec.), di San Domenico (XIV sec.). La Galleria Nazionale dell'Umbria conserva la più importante collezione di arte umbra dal Duecento al Settecento e, tra le altre opere, il grande Polittico di Beato Angelico e l'Adorazione dei Magi del Perugino. La Biblioteca comunale Augusta, istituita nel 1582 e aperta al pubblico dal 1623, possiede un importante patrimonio di manoscritti e incunaboli. ║ Provincia di P. (6.334 kmq; 605.950 ab.): si estende nell'Umbria centro-settentrionale, su un territorio prevalentemente collinare e montuoso, solcato da ampie vallate. Nella parte nord-orientale si apre il Lago Trasimeno. L'economia si basa principalmente sull'industria (chimica, meccanica, industria alimentare, tessile, tipografica); la produzione agricola (cereali, viti, olivi, tabacco, ortaggi) ha subito una certa contrazione negli ultimi decenni. L'artigianato occupa un posto di rilievo, beneficiando anche dell'intenso movimento turistico. Nella regione di Gubbio si trovano giacimenti di lignite e torba. Centri principali: Spoleto, Foligno, Gubbio, Assisi, Todi, Norcia, Città di Castello.
Scorcio del centro di Perugia