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In questa pagina: L'espansione normanna in Italia Storia cronologia dall'anno 0 al 2000 STORIA MEDIEVALE - I NORMANNIUN POPOLO SCANDINAVOUna delle civiltà che si svilupparono in Europa fu quella dei Normanni o Vichinghi. Questo popolo, stanziato nella penisola scandinava, viveva secondo gli usi e i costumi degli altri popoli germanici. Legato alla mitologia del Walhalla, sviluppò in particolar modo l'arte marinara e fu capace di realizzare delle imbarcazioni adatte alla navigazione sia marittima che fluviale. Le prime notizie storiche riguardanti questo popolo risalgono al III secolo d.C., quando i Vichinghi (ovvero «soldati del mare») iniziarono ad avere contatti regolari con l'impero di Bisanzio.I Normanni (questo secondo nome venne dato loro per indicarne l'origine nordica), come tutti i popoli barbari, si dedicarono intensamente alla pirateria e, grazie alla loro abilità nautica, poterono mantenere sotto il loro controllo non solo le coste europee ma anche le regioni dell'entroterra, in cui giungevano di sorpresa risalendo i fiumi. Verso la seconda metà del IX secolo, le attività dei Normanni mutarono radicalmente: abbandonarono la pirateria, intesa come razzia e rapida ritirata, e incominciarono delle vere e proprie migrazioni con l'intenzione di stabilirsi in nuovi territori. Nell'836 occuparono l'Irlanda e da lì si spinsero in Britannia, dove non trovarono nessuna resistenza riuscendo così a raggiungere il sud del Paese; solo il valoroso re del Wessex, Alfredo il Grande, riuscì a bloccarli impedendone la penetrazione. Dall'isola nord-europea i Vichinghi si spostarono in Germania e, nel 911, il re dei Franchi, Carlo il Semplice, si rassegnò a riconoscere la legalità degli insediamenti normanni all'interno del Paese e a concedere al loro capo, Rollone, il titolo di duca. La concessione di Carlo il Semplice, che in un primo tempo apparve troppo azzardata vista la pericolosità del popolo vichingo, portò ad un risultato senz'altro positivo: i Normanni, una volta conquistata una base fissa, si convertirono al cristianesimo e si mescolarono alla popolazione franca, abbandonando le antiche abitudini barbare e assimilando i costumi locali. Nel 1066 il duca di Normandia, Guglielmo il Conquistatore, decise di ritentare l'assalto alla Britannia: salpato dal nord della Francia, approdò in Inghilterra [Britannia] e in breve tempo la conquistò, portando alle popolazioni dell'isola le istituzioni e le tradizioni franco-normanne. Modello tridimensionale di nave vichinga Normanni. Popolo discendente dai Vichinghi che, intorno all'800, arrivò sulle coste dell'odierna Normandia, dove creò il primo nucleo di Stato normanno. Tra X e XII secolo, i Normanni svilupparono una complessa e multiforme civiltà, fondando regni al nord e al sud dell'Europa, in Inghilterra e in Sicilia e sbarcando in Grecia e in Africa. L'ESPANSIONE NORMANNA IN ITALIANei primi decenni dell'XI secolo i Normanni, spinti dalla necessità di conquistare nuove terre, calarono in Italia meridionale causando una serie di rivolgimenti politici molto importanti.Al momento del loro arrivo, il mezzogiorno italiano era suddiviso in una serie di piccoli stati, tra i quali spiccavano le città marinare di Napoli, Capua e Amalfi. Secondo la tradizione i Normanni giunsero in Italia nel 1006, ma probabilmente il loro arrivo risale a qualche anno prima. Appena giunti in Italia i Normanni non tentarono di conquistare dei territori con la forza, ma si misero al servizio delle popolazioni italiche come mercenari. Nonostante questo approccio sufficientemente amichevole, i Normanni erano scesi in Italia con lo scopo di procurarsi, nel sud della penisola, qualche dominio territoriale. La prima zona di dominazione normanna autonoma venne costituita nel 1030, quando il duca di Napoli donò a Rainolfo Drengot la contea di Aversa, quale riconoscimento per l'aiuto offerto nella lotta contro il principato di Capua. Aversa divenne così il punto di riferimento di tutte le tribù normanne che, in cerca di nuove terre, volevano stanziarsi in Italia. Nel 1043 Guglielmo Braccio di Ferro, discendente della famiglia degli Altavilla, allargò il dominio normanno in Italia meridionale con la conquista della contea di Melfi. Successivamente la conquista della Campania e della Puglia fu facilitata dalla decadenza dell'Impero Romano d'Oriente che non seppe respingere efficacemente l'avanzata normanna. Le conquiste furono in seguito legittimate dall'imperatore tedesco Enrico III, che riconobbe come suoi feudatari i discendenti della famiglia degli Altavilla. I Normanni del resto seppero meritarsi l'approvazione della pubblica opinione, instaurando nei paesi conquistati governi ordinati e pacifici ed assicurando un periodo di calma e di benessere alle popolazioni locali. Il momento più significativo dell'espansione normanna in Italia risale all'agosto del 1059, quando papa Niccolò II convocò il Concilio di Melfi e riconobbe Riccardo d'Aversa e Roberto il Guiscardo (fratello di Guglielmo Braccio di Ferro) come vassalli della Chiesa. I Normanni divennero così i protettori ufficiali del papa in cambio del consenso alla loro politica espansionista in Italia meridionale. Proprio a questo proposito, papa Niccolò II attribuì a Roberto il Guiscardo il titolo di duca di Sicilia, benché l'isola fosse ancora sotto la dominazione araba. La politica espansionistica normanna continuò fino alla fine dell'XI secolo, dando ottimi risultati: nel 1071 Roberto il Guiscardo cacciò definitivamente i Bizantini dall'Italia meridionale, conquistando le ultime due roccaforti dell'Impero Romano d'Oriente: Bari e Brindisi. Fra il 1061 e il 1091, suo fratello Ruggero d'Altavilla liberò la Sicilia dalla dominazione araba, sconfiggendo ad uno ad uno tutti gli emirati musulmani stanziati sull'isola. Sotto il dominio normanno la Sicilia, grazie anche alla sua posizione al centro del Mediterraneo, poté godere di un periodo di sviluppo e di crescita economica, che la portò ben presto a diventare il centro commerciale più importante di tutto il bacino mediterraneo. Il personaggio che più di tutti si impegnò nell'opera di riorganizzazione economica fu Ruggero II, figlio di Ruggero d'Altavilla. Non avendo Roberto il Guiscardo lasciato eredi, il nuovo sovrano poté unire sotto il proprio controllo tutti i domini normanni dell'Italia meridionale e insulare. Nel 1130 si fece incoronare re di Sicilia e riorganizzò il sistema politico ripristinando la monarchia assoluta. Egli pretese che tutti i sudditi indistintamente fossero soggetti all'autorità regia e respinse fermamente i privilegi tipici della nobiltà feudale e le pretese di autonomia delle città marinare. Questa particolare politica, benché nuocesse allo sviluppo delle città marinare, ebbe il merito di sollevare parzialmente le masse contadine dai soprusi su di esse esercitati dalle classi nobiliari. Ruggero II si dimostrò comunque un ottimo sovrano e durante il suo regno furono promosse una serie di grandi opere di cultura: ne sono un esempio il duomo di Cefalù e la cappella palatina di Palermo, classico esempio dell'architettura arabo-normanna. Alla morte di Ruggero II, nel 1154, il trono passò a suo figlio Guglielmo I, detto Il Malo per i modi spietati con cui sedò le rivolte dei baroni che avevano tentato di ribellarsi al regime monarchico. Nel 1166 il titolo reale passò a Guglielmo II il Buono, ricordato per la sua rettitudine e per aver risollevato il regno normanno dalla profonda crisi causata dall'imprudente politica del suo predecessore. Con Guglielmo II il Buono terminò la dinastia degli Altavilla e la Sicilia passò sotto il dominio di Enrico VI di Svevia. I MUTAMENTI DEL MEDITERRANEOProprio in questi anni, cioè nel corso dell'XI secolo, la caratterizzazione politica e sociale dei paesi del Mediterraneo subì notevoli cambiamenti. Mentre durante il X secolo la vera forza politica era stata l'espansione dei musulmani in tutto il Mediterraneo e in parte dell'Europa, il nuovo secolo vide la nascita e lo sviluppo della reazione europea all'Islam.La riscossa contro i musulmani prese il via dai territori italici: le città marinare di Genova e Pisa si allearono e portarono a termine una importante campagna anti-araba. Fra il 1015 e il 1022, le due città riuscirono a strappare ai musulmani la Sardegna; nel 1091 anche la Corsica passò nelle loro mani, ed infine, fra il 1114 ad il 1115, Pisa condusse una vittoriosa spedizione contro gli ultimi residui della dominazione musulmana sulle grandi isole del Mediterraneo, in particolare contro Maiorca nelle Baleari. Questa campagna fu proseguita con molto successo anche dai Normanni che riuscirono ad annettere ai propri territori la Sicilia. La perdita della Sicilia fu un duro colpo per il mondo arabo e mise in crisi l'intero sistema di traffici che i musulmani avevano impostato fra la Spagna e le regioni del Medio Oriente. Ne seguì una crisi economica in seguito alla quale gli Arabi si trovarono in una situazione molto delicata e difficile, destinata a degenerare negli anni seguenti. La caduta della dinastia degli Omeiadi e il conseguente frazionamento del mondo arabo in tanti emirati indipendenti favorirono l'organizzazione delle comunità sottomesse in entità autonome. Questa situazione di crisi fu peggiorata da un nuovo fatto di capitale importanza, che determinò un ulteriore spostamento dei rapporti di forza tra la cristianità europea e i Musulmani: la conquista, resa definitiva nel corso del secolo XI, di quasi tutta l'Asia Minore da parte di un popolo di discendenza mongola, i Turchi Selgiuchidi. Questo popolo, una volta occupata Bagdad nel 1055 e reso puramente nominale il potere degli Abassidi, non ereditò le tradizioni musulmane di tolleranza verso le altre religioni e iniziò una sistematica e dura persecuzione contro i cristiani orientali e contro tutti i fedeli che da ogni parte d'Europa si recavano in pellegrinaggio nella Terra Santa. Nel 1071 i Turchi Selgiuchidi, dopo aver conquistato l'Armenia, dilagarono in tutta l'Asia Minore e in Palestina, proseguendo le feroci persecuzioni contro i cristiani. L'espansione delle popolazioni turche suscitò una grande preoccupazione anche in Europa, dove si sviluppò un movimento che coinvolse ogni ceto sociale, secondo il quale gli ostacoli che i Turchi frapponevano ai pellegrini in Terra Santa rappresentavano un affronto intollerabile a tutto il mondo cristiano. Le prime conseguenze di questo movimento religioso si fecero sentire in Spagna dove, mentre gli Arabi erano in grave crisi, si costituirono stati cristiani, fra i quali quelli di Aragona, di Navarra e di Castiglia. Cominciò così la «Reconquista» dei territori iberici occupati dai musulmani che, nel giro di un cinquantennio, portò al definitivo allontanamento delle popolazioni arabe. In questo periodo emerge la figura di Rodrigo Diaz de Bivar, un leggendario condottiero cristiano, che in soli cinque anni (dal 1094 al 1099) riuscì ad instaurare il proprio potere personale sulla città di Valenza, scacciando gli invasori musulmani. Questo leggendario personaggio entrò a far parte dell'epopea spagnola con il soprannome di Cid Campeador («il signore del campo di battaglia») e nel 1140 gli fu dedicato un primo poema intitolato Cantare del Cid. Lo scontro fra Arabi e Spagnoli ebbe il suo momento di massima violenza nel 1212, quando gli Spagnoli riuscirono a sconfiggere i musulmani nella battaglia di Las Navas de Tolosa, assicurandosi il passaggio in Andalusia. Nel frattempo la situazione del Medio Oriente continuava a degenerare e la pressione esercitata dai Turchi sull'impero di Bisanzio cominciò a trovare qualche varco. La situazione dell'Impero d'Oriente migliorò leggermente solo quando, dopo Michele VII, salì al trono Alessio I Comnemo, abile diplomatico e valoroso comandante. Alessio I, come già il suo predecessore, si rivolse insistentemente alla Chiesa occidentale in cerca di aiuto, sostenendo che era comune interesse cristiano quello di ristabilire l'ordine e l'autorità cristiana nell'Asia Minore e nella Palestina. Queste ripetute richieste vennero accolte da papa Urbano II che, in occasione dei due concili di Piacenza e di Clermont (marzo e novembre del 1095), lanciò la proposta di organizzare una spedizione in Terra Santa con l'intento di liberare il sepolcro di Cristo e placare la furia persecutrice dei Turchi Selgiuchidi. Urbano II non si limitò quindi ad esporre la richiesta di aiuto da parte dell'imperatore bizantino, ma propose una vera e propria guerra santa del tutto simile a quella che gli stessi musulmani stavano conducendo da secoli. Raccogliendo l'invito del papa un enorme numero di predicatori e di avventurieri percorse tutta l'Europa incitando i grandi e piccoli feudatari a prepararsi per una spedizione liberatrice in oriente. Anche la situazione economica dell'Europa occidentale era tale da rappresentare un incentivo al realizzarsi delle Crociate. Lo sviluppo dei commerci e la crescita economica delle città stavano infatti provocando il deterioramento del sistema feudale, con il conseguente impoverimento, sia della nobiltà terriera, sia dei ceti più miseri legati all'economia del feudo. Il generale impoverimento dell'economia feudale e il miraggio delle favolose ricchezze dell'oriente furono così un grande stimolo per molte persone che si impegnarono nella preparazione delle spedizioni. Del resto anche i sovrani dei vari Stati europei erano interessati a sbarazzarsi delle grandi masse di miserabili che, vivendo di espedienti, incominciavano ad alimentare le file del brigantaggio. Un ultimo aspetto del fenomeno delle Crociate fu la necessità per l'occidente cristiano di anticipare l'espansione dei Turchi, che puntavano alla conquista armata dell'Europa. Inoltre la caduta di Costantinopoli e dell'Impero d'Oriente era vista dagli Europei come un pericolo che avrebbe potuto avere tragiche conseguenze nella vita economica occidentale, dato lo stretto legame tra le civiltà del bacino del Mediterraneo. La Battaglia di Navas de Tolosa I NORMANNI IN SICILIALa Sicilia portò i Normanni a venire a contatto con le splendide civiltà araba e greca. Anche in questo caso essi rivelarono tutta la straordinaria apertura della loro mentalità e indole: benché nordici ed abituati assai diversamente, non esitarono a circondarsi di servi negri, eunuchi e concubine come perfetti monarchi orientali. Il greco, l'arabo e il latino divennero le lingue del loro regno, tanto che tutti e tre questi idiomi furono utilizzati per le iscrizioni dei loro diplomi e delle loro monete. La corte di Bisanzio fu presa a modello per quella di Palermo e i Normanni eccelsero così nel fasto e nella pompa, non tralasciando tuttavia di occuparsi con profondo interesse e con vero spirito di mecenati anche delle lettere e delle scienze.La corte di Palermo divenne la sede ideale per studiosi quali Nilo Doxapater, autore della «Storia ecclesiastica»; Emiro Eugenio, traduttore dell'«Ottica» tolematica; e Edrisi, autore di «La gioia per chi si diletta di girare il mondo», ovvero una delle più importanti opere geografiche di tutto il Medioevo. Enciclopedia termini lemmi con iniziale a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Storia Antica dizionario lemmi a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Dizionario di Storia Moderna e Contemporanea a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w y z Lemmi Storia Antica Lemmi Storia Moderna e Contemporanea Dizionario Egizio Dizionario di storia antica e medievale Dizionario Storia Antica e Medievale Prima Seconda Terza Parte Storia Antica e Medievale Storia Moderna e Contemporanea Dizionario di matematica iniziale: a b c d e f g i k l m n o p q r s t u v z |
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