Antico nome latino di origine celtica con il quale si
designavano tutte le isole a Nord della Gallia e particolarmente la più
grande di esse, ovvero l'odierna Gran Bretagna. Sede di popolazioni neolitiche
nel corso della preistoria, la
B. venne poi ripetutamente invasa dai
Celti che, a partire dal VI sec. a.C., vi stabilirono una civiltà
dell'Età del Ferro. I Celti, i cui usi e costumi erano molto vicini a
quelli della Gallia, non erano politicamente uniti, bensì frazionati in
numerose tribù, tra cui i Canti nel Kent, i Dumnonii in Cornovaglia, gli
Iceni nell'East Anglia, gli Ordovici e i Siluri nel Galles, i Briganti nel Nord
e in particolare nello Yorkshire, i Pitti e i Caledoni in Scozia. I Romani vi
giunsero nel I sec. a.C. e, dopo le campagne di Cesare (55 e 54 a.C.), fu
annessa a Roma definitivamente come provincia nel 43 a.C. I Romani avanzarono a
poco a poco verso Nord. Nel 122-127 venne costruito il Vallo di Adriano e in
seguito il confine venne spostato ancora più a Nord. Grazie però
al suo isolamento dal punto di vista geografico, la romanizzazione non
poté mai essere molto profonda e la regione mantenne ben salde le sue
tradizioni. I Romani cominciarono a lasciare l'isola a partire dal 410,
dopodiché ebbero inizio le invasioni da parte di Angli, Sassoni e Iuti,
provenienti dalla terraferma. Alcuni gruppi di Britanni si rifugiarono
nell'Armorica, che prese in seguito il nome di Bretagna
(V.).