STORIA MEDIEVALE - I MONGOLI

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STORIA MEDIEVALE - I MONGOLI














STORIA MEDIEVALE - I MONGOLI

UNA CIVILTÀ IN CRESCITA

Nel cuore della Mongolia, da una famiglia un tempo potente, ma ridotta in miseria dalle ruberie condotte dalle famiglie rivali, nacque, nel 1167, Temucin. Educato all'arte della guerra, fin da giovane si dimostrò un guerriero astuto ed energico e in breve tempo riuscì a conquistare una certa supremazia all'interno del suo clan. In seguito ad una serie di vittoriose guerre contro i Tartari riuscì ad estendere il proprio dominio a tutte le tribù mongole; dominio che venne ufficialmente riconosciuto nel 1206, allorché il Gran Consiglio dei capi tribù lo acclamò come Gengis Khan, ovvero «Signore universale». Temucin dimostrò allora di avere una grande saggezza e una piena consapevolezza dei bisogni del proprio popolo; in breve tempo infatti, per la prima volta nella storia dei Mongoli, riuscì ad organizzare tutte le tribù nomadi in gruppi socializzati, creando un sistema amministrativo organico e produttivo, basato su un Consiglio di capi clan alle sue dipendenze. Gengis Khan dedicò inoltre molta attenzione all'organizzazione delle forze militari che, sotto le sue direttive, diedero vita ad un esercito molto efficiente e capace di imprese memorabili. L'espansione dei Mongoli, guidati da Gengis Khan, fu veramente sorprendente, e nell'arco di vent'anni il loro impero si estese da Pechino al Volga, comprendendo la Cina settentrionale, l'Afghanistan, il Turkestan, la Persia, l'Armenia, l'Azerbaigian e una piccola parte dell'Ucraina. Alla morte del grande capo mongolo, nel 1227, l'ampio impero fu diviso fra i suoi quattro figli: Gïoei, Ciaghatai, Ogodai e Tuluy. Fra i quattro però, il solo degno successore di Gengis Khan fu Ogodai. Dopo aver spostato la capitale nella città di Karakorum (nel cuore del deserto dei Gobi), quest'ultimo proseguì infatti la politica espansionistica del padre, occupandosi personalmente dell'avanzata verso oriente e affidando a Batu (nipote di Temucin) il compito di conquistare terre in Europa. Il vero merito di Ogodai fu però quello di essersi saputo ispirare alla saggia condotta del padre, il quale aveva tenuto conto dei progressi tecnici compiuti dalle nazioni vicine più evolute e si era impadronito di armi e mezzi moderni, acquistandoli o razziandoli dai mercanti musulmani che raggiungevano la Mongolia in lunghe carovane attraverso le steppe dell'Asia centrale. Tra il 1236 e il 1242, la Bulgaria, la Polonia, la Russia meridionale, l'Ucraina, la Slesia, la Moravia, l'Ungheria e la Croazia furono sottoposte alle continue scorrerie mongole. A seguito della morte del Gran Khan Ogodai, avvenuta nel 1241 nel corso della battaglia di Liegnitz, a Karakorum si radunò il Grande Consiglio dei capi clan, per l'elezione del suo successore. Proprio per partecipare ad esso Batu, nonostante i ripetuti successi, interruppe la sua missione verso l'Europa, risparmiando così dalle scorrerie i popoli del Mediterraneo centro-occidentale. Dall'assise dei capi tribù venne eletto Guyuk, figlio di Ogodai. Questi però regnò per troppo poco tempo (12411248) per lasciare un segno concreto nella storia dell'impero. Toccò così al suo successore, Mongka, proseguire la politica espansionistica dei predecessori. Dopo l'invasione della Persia (1256) e la conquista e distruzione di Baghdad (1258), Mongka spostò gli obiettivi militari del suo popolo dall'Europa alla Cina, contro la quale inviò un esercito di circa un milione di uomini al comando dei fratelli Kubilai e Hulagu. Dopo soli due anni, le truppe mongole portarono a termine la conquista della Cina che, sotto il nuovo dominio, prese il nome di Katai; Gran Khan del Katai fu il titolo che il capo mongolo Kubilai Khan assunse dopo questa ennesima conquista. L'Impero venne diviso in 4 canati (province): Orda d'oro (territori russi a nord del Caspio), Giagatai (Turkestan), Canato degli Ilcani (Persia) e Cina-Mongolia. L'organizzazione politico-amministrativa della Cina fu curata con particolare attenzione da Kubilai Khan: il vasto territorio fu diviso in 12 province e la popolazione in 4 classi. La classe privilegiata era quella dei Mongoli, composta da dignitari e proprietari terrieri, completamente esente da imposte; seguivano poi gli Asiatici continentali (popolazioni turche ed europee addette all'amministrazione e al commercio), i Cinesi del Nord (Coreani che costituivano la piccola borghesia) e i Cinesi Sung (considerati come barbari e in quanto tali privi di qualsiasi diritto ed esclusi dalle attività commerciali). Trapani Gengis Khan (1167-1227)

MARCO POLO

Nel 1277, un giovane mercante veneziano, di nome Marco Polo, partito da Venezia a diciassette anni, giunse in Cina alla corte del Gran Khan del Katai; lì, grazie alle sue capacità diplomatiche, poté godere della massima fiducia e fu persino insignito di importanti incarichi politici. Grazie alla sua opera vennero così stabilite le prime relazioni commerciali tra l'Europa occidentale e la Cina, che era vissuta sino a quel periodo nel più completo isolamento. Le straordinarie avventure di Marco Polo sono giunte sino ai giorni nostri, grazie alla pubblicazione del suo diario di viaggio, il Milione. Trapani I viaggi di Marco Polo Nelle pagine di questo volume,l'avventuriero veneziano narra le vicende del suo soggiorno in Oriente e il suo stupore nell'apprendere le tradizioni e i costumi cinesi; ma i brani più interessanti riguardano senz'altro l'analisi della struttura politica dell'immenso impero. Il nucleo di tutta la vita politico-amministrativa era Khanbalik (l'attuale Pechino); qui risiedevano i dodici ministri incaricati di amministrare le diverse province. Da questo organizzatissimo centro si diramavano i messaggi e i vari ordini, che affluivano rapidamente sino ai più remoti confini dell'impero mediante un servizio postale che operava lungo una fitta rete di piste continuamente battute e mantenute in efficienza. I mezzi utilizzati dai Mongoli per gli spostamenti erano principalmente i cavalli che, secondo una stima dello stesso Marco Polo, ammontavano a circa trecentomila capi. Lungo queste vie di comunicazione non si svolgevano soltanto incontri per scambi di informazioni, ma anche intensi traffici commerciali. Da Pechino partivano infatti piste che, attraverso il Turkestan e la Mongolia, collegavano la capitale con la foce del Don, sul Mar Nero. Grandi affari furono conclusi dai mercanti veneziani e genovesi, che aprirono agenzie commerciali o impiantarono filiali in Crimea e in Armenia. Lungo il fiume Yang-tze Kiang, giungevano alla capitale il riso e la seta per le industrie di stoffe damascate. Ma anche durante la permanenza di Marco Polo non mancarono le lotte e le conquiste; nel giro di pochi anni infatti l'esercito mongolo riuscì ad assediare prosperose città come Aleppo, Damasco e Baghdad. L'impero mongolo entrò in crisi intorno alla metà del XIV secolo quando i Cinesi si ribellarono, riuscendo a ristabilire i loro antichi ordinamenti sotto la nuova dinastia dei Ming. Quasi contemporaneamente anche negli altri canati si verificò un indebolimento del potere centrale, a causa delle rinate aspirazioni autonomistiche dei vari popoli assoggettati. Tutto questo finì naturalmente per minare le basi stesse dell'organizzazione imperiale. Dopo questo periodo di crisi, durato fino alla fine del secolo, i Mongoli tornarono alle antiche gesta guerriere con lo stesso slancio e determinazione dimostrati in passato dal grande Gengis Khan. La rinata politica espansionistica ebbe come protagonista un nuovo grande capo, Timur lo Zoppo (in mongolico Timur-Lenk), il cui nome europeizzato divenne Tamerlano. Sul finire del XIV secolo, questo geniale condottiero, riconosciuto Gran Khan, impostò la rinascita dell'Impero su tre linee guida: la riconquista della Cina, l'invasione dell'India e l'occupazione della Turchia. Per oltre trent'anni Tamerlano perseguì tenacemente i suoi scopi: l'India subì l'invasione e la città di Agra fu eretta al rango di capitale mongola e sede del Gran Mogol, cioè del Khan dell'India, che vi governò fino alla metà del Seicento. L'occupazione dell'India da parte dei Mongoli ha lasciato numerose testimonianze, fra cui il celebre monumento del Taj Mahal, uno dei gioielli dell'arte islamica, fatto costruire da un discendente del grande Tamerlano. L'occupazione della Turchia non fu altrettanto semplice: furono infatti necessarie trentacinque spedizioni militari. L'Anatolia infine fu invasa nel 1402 e il sultano turco, Bayazid I, subì la sconfitta definitiva in una durissima battaglia svoltasi presso la città di Ankara. Dopo aver fatto prigioniero lo stesso sultano, le orde mongole saccheggiarono e distrussero l'intera regione, mettendo in subbuglio tutto il Paese e depredandolo di ogni ricchezza. Proprio mentre si stava preparando per l'invasione della Cina, terzo obiettivo del suo programma espansionistico, Tamerlano morì improvvisamente nel 1405, lasciando le sue truppe nello scompiglio. Dopo la sua morte l'impero mongolo andò incontro ad un periodo di profonda crisi, provocato dall'inettitudine dei suoi successori, che non seppero garantire l'armonia tra le diverse entità etniche di cui era formato l'impero: Mongoli, Turchi, Pakistani, Persiani, Afghani, Cinesi e Indiani. Trapani Il viaggio di Marco Polo

TAMERLANO

La leggenda vuole che il giorno della nascita di Tamerlano, nel 1336, suo padre, Taragai, ebbe in sogno la visione di un angelo che gli profetizzò che il piccolo avrebbe conquistato il mondo con la spada; per questo motivo, gli diede il nome di Timur, che in persiano significa «ferro». Rifacendosi sia alla grande tradizione di Gengis Khan sia a quella dell'Islam, il giovane Timur si autoproclamò restauratore dell'impero mongolo ormai in declino. Nel 1369 ascese infatti al trono di Transoxiana, soppiantando i discendenti dello stesso Gengis Khan, a cui secondo la legge sarebbe toccato il titolo. Con una serie di audaci campagne militari, egli creò un vastissimo impero, conquistando la Persia, il Khorasan, la Mesopotamia e la Siria. Invase inoltre la Russia nel 1395, l'India nel 1398 e, battuto ad Ankara nel 1402 il sultano Bayazid I, s'impadronì anche dell'Anatolia. Mentre si accingeva alla conquista della Cina, il suo massimo sogno, la morte troncò i suoi progetti segnando l'inizio del declino dell'impero mongolo, che i suoi discendenti non seppero conservare. Tamerlano, pur essendo un grande capo-condottiero, non seppe costruire una struttura politico-amministrativa capace di dare coesione e stabilità ai vasti ed eterogenei territori sottomessi. Accanto alla vocazione di guerriero e di conquistatore, egli ostentò una profonda fede islamica e, al tempo stesso, una profonda fedeltà alle tradizioni. Non volle infatti mai abolire la Jasa (legge tribale preislamica) per quanto questa non potesse accordarsi con il diritto coranico. Ferocissimo in guerra, amò tuttavia intrattenere rapporti con i dotti del suo tempo, e lasciò ai posteri un libro sulle istituzioni improntato con durezza, ma non privo di sagge considerazioni. Trapani L'Impero di Tamerlano

PICCOLO LESSICO

BAMBÙ

Pianta sempreverde di grandi dimensioni, che cresce nei paesi a clima caldo e umido. Il fusto è cavo, diviso da nodi, liscio all'esterno, resistente e durissimo. I fusti più sottili vengono utilizzati per farne bastoni e manici di ombrelli o di altri manufatti; mentre quelli più grossi e robusti trovano applicazione anche nella costruzione di capanne. Le abitazioni dei Mongoli al tempo di Gengis Khan erano realizzate unicamente con bambù. Il nome di questa pianta deriva dalla lingua malese.

CLAN

Con questo termine viene indicato generalmente un gruppo di famiglie legate fra loro da antenati comuni. Sotto il regno di Gengis Khan, il clan divenne il consiglio dei capi di ogni singola tribù.

GRAN MOGOL

Nome europeizzato dato agli imperatori della dinastia Moghoul (discendenti da Tamerlano) che regnarono in India dal 1526 al 1858. In seguito alla loro caduta, i loro territori passarono sotto il controllo inglese.

KHAN

È un titolo di signoria in uso presso Turchi e Mongoli. Come infatti il Gran Khan era il leader politico dei Mongoli, l'Agha Khan è ad esempio il capo religioso degli Ismailiti.

MAMELUCCHI

Schiavi turchi ed indoeuropei. In Egitto abbatterono la dinastia araba degli Ayyubidi, regnandovi dal 1250 al 1517. Furono sconfitti da Napoleone nella battaglia delle Piramidi del 1798 ed in seguito da Mehmet Alì nel 1811.

TAJ-MAHAL

Mausoleo eretto dallo scià Giahan, per la moglie, ad Agra. È uno dei principali capolavori architettonici dell'arte islamica. Trapani Il Taj Mahal ad Agra (India)

PERSONAGGI CELEBRI

BAYAZID I

(1354-1403). Figlio e successore di Murad I, fu sultano ottomano dal 1389 al 1402. Nel primo periodo del suo regno si distinse come ottimo genio militare, occupando l'Anatolia e la penisola balcanica e sottoponendo a tributo la città di Costantinopoli, dopo averla cinta d'assedio per cinque anni (dal 1394 al 1401). In quest'occasione sconfisse a Nicopoli l'esercito cristiano accorso in aiuto della città alleata. Nel 1402 fu però travolto dall'incontenibile avanzata mongola e, dopo la sconfitta nella battaglia di Ankara, morì nel 1403 prigioniero di Tamerlano.

KUBILAY KHAN

(1215-1294). Nipote di Gengis Khan, conquistò la Cina nel 1260 e divenne Gran Khan del Katai dal 1260 al 1294. Fondatore della dinastia degli Yuan, accolse Marco Polo nella sua reggia di Khanbalic (l'attuale Pechino).

MARCO POLO

(1254-1324). Viaggiatore veneziano, si recò in Asia con il padre Niccolò e lo zio Matteo nel 1271. Fu ospite di Kubilai Khan, che lo incaricò di importanti missioni diplomatiche in Tibet, Birmania e nello Yunnan. Tornato a Venezia nel 1295, partecipò alla battaglia di Curzola e fu fatto prigioniero dai Genovesi. In carcere dettò a Rustichello da Pisa le sue memorie, che furono poi raccolte nel volume Il Milione (da Emilione, appellativo della sua famiglia). Liberato nel 1299 trascorse gli ultimi venticinque anni della sua vita a Venezia.

RIASSUNTO CRONOLOGICO

1167: in Mongolia nasce Temucin, appartenente ad una famiglia ricca e potente. In poco tempo riuscirà a ottenere la supremazia nel suo clan. 1206: il consiglio dei capi tribù mongoli acclama Gengis Khan imperatore dei quattro oceani. 1215: Gengis Khan, dopo aver riunito le tribù disperse che abitavano a nord della Cina, conquista tutta la Cina settentrionale. 1227: Gengis Khan muore, lasciando l'impero ai quattro figli. 1260: regno di Kubilai Khan in Cina. Prima sconfitta mongola in campo militare: i Mamelucchi hanno la meglio sugli uomini di Kubilai Khan nella battaglia di Ain Gialu. 1277: Marco Polo arriva in Cina. Rimarrà alla corte di Kubilai Khan per più di quindici anni, guadagnando la stima dell'imperatore mongolo e ottenendo molti incarichi di fiducia, come governatore e ambasciatore della città di Hangchow. 1402: invasione dell'Anatolia.

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