La catena himalayana nella parte più settentrionale del Baltistàn (India) GEOGRAFIA - ASIA - INTRODUZIONEPRESENTAZIONELimitato a Ovest, verso l'Europa, da una linea di demarcazione del tutto convenzionale che, partendo dal Mar di Kara, segue i crinali degli Urali, la riva sinistra dell'Emba-Ural fino al Caspio, le rive orientali di quest'ultimo, le pendici del Caucaso, le coste meridionali del Mar Nero, lo stretto dei Dardanelli e le coste orientali del Mar Egeo, il continente asiatico si estende verso oriente fino all'Oceano Pacifico.Entro tali limiti l'Asia si estende per oltre 144° di longitudine, da Capo Baba, nell'Anatolia, a Capo Dezneva, sullo Stretto di Bering, e si allunga per oltre 75° di latitudine, dal Capo Celjuskin al Capo Buru nella penisola di Malacca. La penisola d'Anatolia, la penisola d'Arabia, il Deccan e la penisola delle'Indocina si aprono a ventaglio rispettivamente dal Mediterraneo orientale al Mar Cinese, accogliendo entro le loro enormi rientranze golfi ampi e vasti mari: il Mediterraneo orientale, il Mar Arabico, il Golfo del Bengala, il Golfo del Siam [Thailandia]. Una fitta festonatura di isole fronteggia per oltre 15.000 km le coste asiatiche, che si estendono da Capo Lopakta al Capo Comorin, estrema punta del Deccan: l'Arcipelago Nipponico, le isole Ryu Kyu, Taiwan, le Filippine, Hainan, l'arcipelago dell'Indonesia, le Andamane e le Nicobare, Sri Lanka, le Maldive, le Laccadive, formano una pressoché ininterrotta cintura di isole e arcipelaghi che orlano l'Asia sia nell'Oceano Pacifico che in quello Indiano. Anche lungo le gelide coste asiatiche, che si incurvano intorno alla calotta polare artica, si estendono, nel Mar Glaciale Artico, numerose isole. La Severnaja Zemlja, tra il Mare di Barents e quello di Kara, la Terra del Nord [Severnaja Zemlja] e l'Arcipelago della Nuova Siberia, rappresentano le più importanti. Nel complesso, però, l'Asia è caratterizzata da una forte continentalità: nonostante le sue penisole e isole occupino complessivamente una superficie di ben 10,7 milioni di kmq, nessun'altra parte della Terra presenta località tanto distanti dal mare come quelle situate nel centro dell'Asia, talune delle quali distano fino a 3.000 km dalla costa. Il nucleo continentale asiatico presenta la forma di un quadrilatero, la cui superficie risulta situata interamente nell'emisfero boreale; tuttavia, considerata nel suo insieme, cioè con i suoi sistemi peninsulari e insulari, l'Asia arriva a protendersi per ben 11° nell'emisfero meridionale. Complessivamente l'Asia si estende per 44.586.806 kmq (comprendendo in tale cifra la superficie del Mar Caspio e del lago d'Aral). Il gigantesco agglomerato è disposto su una lunghezza massima di 8.500 km (dallo Stretto di Bab-el-Mandeb a Capo Dezneva della Siberia) e su una larghezza massima di 10.000 km (da Capo Celjuskin al Capo Buru) e ciò attenendosi soltanto alla massa continentale: è pertanto la più vasta superficie della Terra. IL RILIEVOA grandi linee, le terre asiatiche si possono raggruppare in cinque grandi zone: la pianura artica e subartica (Siberia); gli altipiani centrali e del Sud-Est (Mongolia, Cina interna); le pianure, le isole e le penisole dell'Est (Cina, Manciuria, Corea, Giappone); le penisole e le isole del Sud (India, Birmania, Indocina, Indonesia, Filippine, Sri Lanka) e infine gli altipiani e le penisole dell'Ovest (Afghanistan, Iran, Arabia, Anatolia). Se è vero che l'immensità dell'Oceano Pacifico divide l'Asia dal continente americano, non si deve dimenticare che i due continenti quasi si toccano nei pressi del Circolo Polare Artico, poiché lo Stretto di Bering, che si apre tra la penisola asiatica dei Ciukci e quella americana di Seward, è piuttosto angusto: caratteristica che ebbe una influenza determinante nel popolamento dell'America da parte di genti asiatiche, come d'altra parte, la facile e vasta frontiera esistente tra l'Asia e l'Europa consentì alla tribù guerriere dell'Asia di invadere a più riprese e in diverse epoche i territori europei. Si può calcolare che una metà delle terre dell'Asia sia occupata dalle alte terre, e un terzo da bassopiani. Le alteterre del Tibet, la cui altezza si aggira sui 4.000 m, gli altipiani del Turkestan cinese e della Mongolia, serrati tra le catene del Tien-Shan (vetta massima il Bjeluka, di 4.540 m), dei Monti Sajan (vetta massima il Munkhu-Sardik, di 3.491 m), dei Monti Jablonovi, del Grande Cingan e del Kunlun (vetta massima il K2, di 8.611 m), il Massiccio Himalayano (vetta massima l'Everest di 8.848 m), il massiccio del Karakorum, il massiccio del Pamir (vetta massima il Kungur, di 7.719 m), rappresentano il nucleo centrale del sistema montuoso asiatico. Da tale nucleo dipartono i diversi sistemi montuosi che si irradiano verso l'Ovest, il Sud e il Nord e che sono rappresentati rispettivamente dalla catena dello Hindukush e dal susseguirsi degli altipiani iranico, armeno e anatolico, dal sistema transhimalayano e dalle catene dei Monti Stanovoj, Kolyma, Cerski, e dell'Anadyr, che si protendono sino a toccare il Circolo Polare Artico, formando, nel contempo, il ciglio montuoso della costa orientale del continente e al quale si riallacciano i sistemi montuosi della penisola di Corea. I principali bassipiani si estendono a Nord e Nord-Ovest del continente, dal Mar Glaciale Artico al Turkestan orientale: a Sud-Ovest, nella zona sirio-mesopotamica; a Sud tra i bacini dell'Indo, del Gange, del Brahmaputra e tra l'Himalaya e il tavolato del Deccan; a Sud-Est, tra il Mekong e il Mun, ove costituiscono la pianura siamese; a Est, ove costituiscono la pianura cino-mancese. Tipica la zona di transizione afro-asiatica dell'Arabia. Rilievi brevi e spezzettati presentano le isole meridionali del continente (Sumatra, Giava, Borneo, Celebes, Filippine, Molucche) e la penisola di Malacca. La vetta dell'Everest venne raggiunta per la prima volta il 29 maggio 1953 dal neozelandese Edmund Hillary e dalla guida nepalese Tensing Norkay; il K2 fu conquistato il 31 luglio 1954 da Lino Lacedelli e Achille Compagnoni e il Gasherbrum IV venne scalato il 6 agosto 1958 da Walter Bonatti e Carlo Mauri. Google map La catena himalayana nella parte più settentrionale del Baltistàn (India)
Guadagnare navigando! Acquisti prodotti e servizi. Guadagnare acquistando online. L'IDROGRAFIALa disposizione delle lunghissime catene e la serie degli altipiani che si estendono da Ovest a Est nel mezzo dell'Asia, trattenendo i venti umidi provenienti dagli oceani, spiegano la grande estensione di bacini chiusi senza deflusso al mare.Si può dire che i bacini interni formino una delle caratteristiche maggiori della idrografia asiatica. Il più vasto dei bacini chiusi del mondo è quello del Mar Caspio, che riceve il più importante tributo fluviale dall'Europa (Volga), mentre dall'Asia acquista quello del Kura, proveniente dall'Armenia. Ma la regione che conta i maggiori fiumi appartenenti a bacini interni è quella del Turkestan, che ha per centro di diffusione delle acque il Pamir e il Tien-Shan. Nel Turkestan occidentale, il Syrdarja, l'Amudarja, il Glanidarja e, nel Turkestan orientale il Tarim e l'Ili, sono i corsi d'acqua principali. L'Ili è tributario di un altro grande bacino: quello del lago Balhas. Bacini minori sono quelli del Mar Morto, in Palestina, e del suo relativo tributario, il Giordano; dell'Helmand, nell'Afghanistan, con tributari i fiumi Helmand e Shelag. Scarsi i grandi laghi oltre ai bacini già citati. Aggiungeremo qui il lago Bajkal nella Repubblica dei Buriati (Russia); il lago Issyk nella catena del Tien-Shan; il lago Urmiya e il lago di Van al confine tra l'altopiano iranico e quello anatolico; i laghi Tungting Hu e Poyang Hu nella Cina centrale. Ai grandi specchi d'acqua interni e ai bacini chiusi è legata la storia più suggestiva e famosa d'Asia perché essi favorirono la formazione e il potenziamento di quei nuclei pastorali le cui migrazioni guerriere riempiono tanta parte della storia. Altrettanto grande, quanto quella dei bacini e dei laghi dell'Asia centrale, è l'importanza delle oasi arabiche, e ancor più lo fu in passato, in quanto permise lo sviluppo culturale e la successiva espansione guerriera e religiosa delle tribù di beduini. L'area siberiana è solcata da tre grandi fiumi: l'Ob, lo Jnisej e il Lena, i quali, per la disposizione a ventaglio dei loro affluenti, quasi tutti navigabili, formano un'importantissima rete di comunicazioni. Il versante dell'Oceano Pacifico annovera parecchi fiumi importanti: l'Amur, che scorre sul confine tra la Manciuria e la Siberia; il Pei-ho che passa vicino a Pechino; lo Huang-ho e lo Yang-tze-Kiang, che rendono fertile la vasta pianura cinese; il Mekong e il Menam, che irrigano la grande pianura indocinese e siamese. I fiumi cinesi, quelli indocinesi e quelli del versante dell'Oceano Indiano (Brahmaputra, Gange, Indo) hanno la loro comune origine dai contrafforti tibetani. Al versante del Mediterraneo orientale affluiscono invece fiumi che, pur essendo divenuti famosi nella storia (l'Oronte, il Meandro, l'Ermo ecc.), non presentano né imponenza di portata, né particolare importanza economica. Nel complesso i grandi fiumi e le loro ampie vallate hanno avuto per l'Asia funzione analoga a quella dei grandi bacini interni: sono stati, cioè, fonti di civiltà. Culla di civiltà è stato anche il bacino dei fiumi Tigri ed Eufrate (Mesopotamia) che sfociano nel Golfo Persico.
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