Palmira. Cerca anche Qui!
Notizie del giorno per documentarsi su ciò che accade nel mondo!
Ti invitiamo a dedicare qualche minuto per aiutarci a capire meglio quanto soddisfiamo le tue esigenze! |
Dizionari Enciclopedia Storia Link utili La scuola consegue tanto meglio il proprio scopo quanto più pone l'individuo
in condizione di fare a meno di essa. |
Oasi, con città (18.122 ab.), situata nel deserto della Siria, nel governatorato di Homs. Denominata anche Tadmôr rappresentò, in passato, il punto di sosta obbligato lungo la strada che univa l'Eufrate al Mediterraneo, mentre oggi l'oasi di P. ospita una cittadina, turisticamente importante e servita da un grande aeroporto internazionale. • St. - Importante centro commerciale dal II millennio a.C., P. godette fino al III sec. d.C. di grande prosperità economica: fu la più importante città carovaniera dell'Impero romano. Divenne poi capitale del Regno di Odenato e Zenobia, fino alla sconfitta subita dai suoi capi ad opera dell'imperatore Aureliano (272). Da quel momento P. sopravvisse come limite orientale dell'Impero romano e, solo raramente, conobbe qualche periodo di prosperità. ║ Benché di stirpe araba, i palmireni svilupparono una civiltà di cultura e lingua aramaica, con forti influssi ellenistici, ponendosi come il più importante punto di incontro tra il mondo occidentale egemonizzato dai Romani e quello orientale dominato dai Parti. Visitata da studiosi europei verso la metà del Seicento, la sua scrittura venne decifrata un secolo dopo, ma solo agli inizi del Novecento vennero iniziati scavi sistematici, non ancora conclusi, che hanno riportato alla luce quasi interamente l'antica città, circondata da tre grandi necropoli, il Grande Colonnato, i tre santuari di Bçl, di Nabu e di Ba'alshamçn, il teatro, l'agorà, altri colonnati. (dal greco óasis, der. dell'egizio uhat: bacino). Zona più o meno estesa del deserto, nella quale l'acqua affiorante alla superficie del suolo, o esistente a poca profondità, rende possibile la crescita della vegetazione e favorisce l'insediamento umano. ║ Per estens. - Zona fertile in una distesa di terra più arida. ║ Fig. - Luogo tranquillo e riposante. ● Ecol. - O. protetta: area delimitata, sottoposta da parte di associazioni protezionistiche a controllo per la conservazione del patrimonio naturale. Città (241.113 ab.) della Colombia, nel dipartimento della Valle del Cauca; è posta a 1.010 m s/m., sulla Cordigliera Centrale. Mercato agricolo (caffè, canna da zucchero, tabacco, mais, cotone) e del bestiame; industrie alimentari. Stato (1.141.748 kmq; 45.325.000 ab.) dell'America del Sud. Confina a Est con il Venezuela, a Sud-Est con il Brasile, a Sud con il Perú e l'Ecuador, a Nord-Ovest con Panamá; a Nord è bagnato dal Mar dei Caraibi e a Ovest dall'Oceano Pacifico. Capitale: Santa Fe de Bogotá. Città principali: Medellin, Barranquilla, Cartagena, Cali, Bucaramanga. Ordinamento: Repubblica presidenziale. Il potere legislativo è affidato al Congresso Nazionale, composto dal Senato e dalla Camera dei rappresentanti; il potere esecutivo al presidente della Repubblica, che è eletto a suffragio universale diretto e dura in carica 4 anni. Moneta: peso colombiano. Lingua ufficiale: spagnolo. Religione: cattolica. Popolazione: è composta in prevalenza da bianchi e meticci, con piccole percentuali di Amerindi, neri, mulatti e Zambos. GEOGRAFIA A ridosso della costa si trovano le Ande colombiane, distinte in tre grandi fasce: Cordigliera orientale, Cordigliera centrale, Cordigliera occidentale; più a Nord vi è la Cordigliera del Choco, situata tra quella orientale e la costa del Pacifico; tra le Cordigliere la più elevata è quella centrale; con il vulcano Hiula raggiunge i 5.700 m. La parte orientale della C. è formata da una vasta pianura solcata da numerosi fiumi, tra cui il Guaviare e il Caqueta. Il clima è torrido, mentre nella regione montana le diverse altitudini determinano le seguenti zone climatiche: terra caliente (fino ai 600 m); terra templada (dai 600 ai 2.000 m); terra fria (oltre i 2.000 m).
ECONOMIA Le risorse del Paese si basano quasi esclusivamente sulla produzione di caffè e di banane; si coltivano inoltre: mais, frumento, riso, tabacco, canna da zucchero, cotone, cacao. Immense possibilità sono offerte dall'allevamento e dalle risorse forestali. Svariatissimi i prodotti del sottosuolo: oro, argento, platino, smeraldi, salgemma, petrolio, carbone. Scarso di risorse è invece il campo industriale in cui primeggiano le industrie tessili, del tabacco, della lana, della calzatura e dei cappelli. STORIA Il territorio colombiano fu percorso, sin dai primi anni del Cinquecento, da avventurieri di diverse nazionalità alla ricerca del leggendario tesoro di El Dorado, nonché delle ricchezze effettive delle città della civiltà dei Chibcha. Queste, nel giro di pochi anni, furono tutte rase al suolo. Sulle rovine nel 1538 venne fondata Santa Fè de Bogotà. Essa fu elevata a capitale del Nuovo Regno di Granada che comprendeva, oltre all'attuale territorio colombiano, anche quelli di Panama, Ecuador, Venezuela. Nel 1564 il vasto territorio fu unito al Viceregno del Perù, dal quale fu staccato nel 1740. Esso mantenne l'unità politica anche dopo l'indipendenza dalla Spagna, proclamata nel 1820, e costituì la Repubblica Federale della Grande Colombia. Scioltasi la Federazione nel 1830, il territorio colombiano, assunto il nome di Nuova Granada, si costituì in repubblica autonoma. Molto agitata fu la vita del nuovo Stato per l'infuriare delle lotte tra liberali e conservatori. L'assunzione del potere da parte ora dell'uno ora dell'altro schieramento, ebbe come conseguenza, tra l'altro, l'assunzione di vari statuti costituzionali e di denominazioni diverse. Nel 1886 i conservatori ebbero partita vinta e divenne definitivo il nome di Repubblica di Colombia. Scarsi di eventi furono i decenni successivi e l'unico avvenimento di una certa importanza fu la secessione nel 1904 del territorio del Panama, costituitosi in repubblica autonoma. Il ritorno al potere dei liberali nel 1930 non segnò una svolta effettiva. Infatti, tutti i tentativi, intrapresi nei sedici anni successivi per impostare una seria riforma agraria, fallirono e le arretrate strutture del Paese non subirono sostanziali modifiche. Riassunto il potere nel 1946, i conservatori si trovarono tuttavia a governare un Paese meno rassegnato che in passato e i presidenti M. Ospina Pérez (1946-50) e L. Gomez (1950-53) si trovarono a dover fronteggiare varie rivolte popolari. L'instaurazione della dittatura militare del generale G. Rojas Pinilla, nel 1953, non riuscì a stroncare la resistenza popolare e la repressione contribuì anzi ad alimentare lo spirito di rivolta. Raggiunto un accordo di compromesso, i due partiti tradizionali, conservatore e liberale, costrinsero nel 1957 il generale Pinilla a lasciare il potere. In base all'accordo raggiunto, i due partiti si impegnavano a esercitare il potere congiuntamente, su un piano di parità, alternandosi alla presidenza. Pertanto al primo presidente, il liberale Alberto Lleras Camargo (1958-1962), subentrò automaticamente il conservatore G. Leon Valencia (1962-66), quindi il liberale C. Lleras Restrepo (1966-70). Pur riuscendo ad attenuare la tensione interna, il Frente Nacional favorì la cristallizzazione dei centri di potere oligarchico e il ristagno del processo di ammodernamento del Paese. Nell'agosto 1970 la presidenza venne assunta dal conservatore Misael Pastrana Borrero. Il crescente malessere interno provocò la frantumazione della coalizione tra liberali e conservatori e, nello schieramento liberale, la rottura tra moderati e progressisti. Le elezioni del 1974 decretarono la vittoria del liberale A. Lopez Michelsen. Gli anni Settanta furono caratterizzati dalla guerriglia, che trovò ampi consensi soprattutto nella popolazione contadina, e dalla decisa politica antigovernativa delle organizzazioni sindacali, che culminò nello sciopero generale del settembre 1977, cui il Governo rispose con un'accentuazione delle misure repressive. Nel giugno 1978 il liberale J. Turbay Ayala successe a Michelsen. Nel 1980 la guerriglia (raccolta nel movimento delle FARC, Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane e nel Movimento 19 aprile, M-19) ottenne un clamoroso successo propagandistico e politico tenendo in ostaggio nell'ambasciata della Dominica, per oltre due mesi, numerosi rappresentanti diplomatici stranieri, costringendo così le autorità a trattare e a rispettare la condizione posta per la liberazione degli ostaggi, ossia il rilascio di 311 prigionieri politici. Le elezioni del 1980, svoltesi mentre era in corso l'occupazione dell'ambasciata dominicana, decretarono un clamoroso insuccesso per il Governo, poiché l'astensione dalle urne raggiunse quasi l'80%. Nel maggio 1982, con una situazione interna sempre instabile, venne eletto presidente della Repubblica il conservatore Belisario Betancur. In politica estera il neopresidente allentò la dipendenza dagli Stati Uniti, riallacciando le relazioni con Cuba. Nel 1985 l'eruzione del Nevado del Ruiz provocò la morte di circa 25.000 persone, infliggendo un grave colpo all'economia colombiana. Nel 1986 Betancur fu sostituito dal liberale Virgilio Barco. Nel 1988 il Paese cadde nel vortice della guerriglia urbana attuata dall'organizzazione dei trafficanti di droga. Il cosiddetto "Cartello di Medellin" dimostrava di costituire un vero e proprio Stato nello Stato, sfidando ripetutamente le istituzioni colombiane. L'uccisione del procuratore della Repubblica Carlos Mauro Hoyos (gennaio 1988) destò preoccupazione anche a livello internazionale. A fine anno, infatti, il presidente statunitense George Bush annoverò tra i principali impegni del suo programma la necessità di combattere a fondo la piaga della droga e del suo commercio internazionale. La lotta frattanto continuava con l'assassinio da parte dei narcotrafficanti del senatore liberale Luis Carlos Galàn e con l'attentato al Boeing 727, esploso in volo con 107 persone a bordo. Nel maggio 1990 si verificarono duri scontri (oltre 30 vittime) nella città di Medellin, considerata ancora il regno dei narcotrafficanti. A tale situazione le autorità risposero decretando il coprifuoco. La guerriglia non impedì comunque le elezioni presidenziali, che portarono, nel 1989, all'elezione di César Gaviria Trujillo (che promise guerra ai boss della coca che avevano ucciso alcuni candidati alla presidenza); le successive consultazioni del 1994, l'anno dopo la morte di Pablo Escobar, barone della droga e capo assoluto del "Cartello", ucciso mentre stava tentando la fuga, elessero presidente il liberale Ernesto Samper Pizano, entrato effettivamente in carica nel 1995. Nel marzo 1998 le nuove elezioni assegnarono la presidenza della Repubblica ad Andrés Pastrana Arango che, nel successivo mese di novembre, annunciò il raggiungimento di un accordo con l'Esercito di liberazione nazionale per la creazione di una zona franca demilitarizzata, che sarebbe servita da luogo eletto per i colloqui di pace e che sarebbe stata periodicamente rinnovata. Nel 2000 ripresero i negoziati di pace tra il Governo e la guerriglia delle FARC, mentre continuarono gli scontri tra i guerriglieri, l'esercito regolare e i gruppi paramilitari. In aprile le FARC annunciarono la formazione di un movimento politico, il Movimento bolivariano, mentre in luglio fu creata una commissione speciale per indagare sulla sorte di oltre 3.000 persone scomparse durante la guerra civile e fu nominato un Governo di unità nazionale per far fronte alla grave situazione sociale ed economica in cui versava il Paese. Nello stesso anno, per contrastare il narcotraffico, venne approvato il "Piano C.", finanziato in parte con aiuti internazionali, che prevedeva la sostituzione delle piantagioni di coca con colture alternative. Nel febbraio 2002 Pastrana Arango accusò i guerriglieri di aver dirottato un cargo e ordinò loro di lasciare la zona franca nella quale si erano stabiliti tre anni prima. Le violenze continuarono (rapimento del candidato alla presidenza Ingrid Betancourt, uccisione di un senatore e di un vescovo), ostacolando il piano di lotta alla droga. In aprile ci fu una recrudescenza della campagna destabilizzante messa in atto dalle FARC con attentati dinamitardi e rapimenti, questi ultimi (circa 60) eseguiti al fine di effettuare scambi con guerriglieri arrestati. Le elezioni tenutesi il 26 maggio 2002 decretarono la nomina a presidente del leader indipendente di destra Alvaro Uribe; alla sua entrata in carica (agosto) fecero seguito numerose azioni terroristiche delle FARC, che portarono all'instaurazione dello stato di emergenza in tutto il Paese e all'entrata in vigore di misure economiche e militari straordinarie. In dicembre venne annunciato un cessate il fuoco unilaterale da parte delle Forze unite di autodifesa, un'organizzazione combattente paramilitare di estrema destra interessata all'avvio di colloqui di pace con il presidente Uribe. Nonostante gli sforzi, nel febbraio 2003 un grave attentato, che causò oltre 20 vittime, sconvolse Bogotá. Il conflitto tra Governo e i gruppi rivoluzionari si riacutizzò, provocando decine di morti, in occasione di due appuntamenti istituzionali: il referendum costituzionale del 25 ottobre (che chiamò la popolazione a convalidare drastiche riforme governative come la riduzione dei dipendenti pubblici e delle pensioni più alte) e le elezioni amministrative del 26 ottobre. Queste ultime (almeno 30 candidati alle elezioni furono uccisi) decretarono la vittoria di numerosi esponenti della sinistra: tra i tanti, a Bogotá fu eletto Lucho Garzón, primo sindaco di sinistra della capitale. Nonostante le gravi difficoltà attraversate dal suo Paese, Uribe ottenne un secondo mandato presidenziale vincendo le elezioni del maggio 2006. Nome di due dipartimenti della Colombia: Cauca: 29.308 kmq; 1.197.874 ab.; Valle del Cauca: 22.140 kmq; 3.970.302 ab. Cauca. Fiume (1.250 km) della Colombia. Nome attribuito dagli Spagnoli alle maggiori catene montuose dell'America Meridionale e dell'America Centrale. Il termine è usato anche per indicare sistemi montuosi della Spagna. ● Geol. - Rilievo longitudinale denominato anche geoanticlinale che si sviluppa sul fondo di una geosinclinale marina in direzione del suo asse, dividendola in due fosse. La c. costituisce l'inizio di un ciclo orogenetico. Istituzione organizzata allo scopo di promuovere lo scambio, la commercializzazione e la distribuzione dei prodotti. ║ Il luogo, coperto o meno, in cui convengono i compratori e i venditori per compiere le contrattazioni, che possono effettuarsi anche con l'intervento di mediatori o sensali, allo scopo di facilitare le compravendite. Le merci possono essere presenti in campione o in quantità tale da consentire lo smercio immediato. ║ La riunione dei compratori e venditori interessati a un certo prodotto (il sabato è giorno di m.). ║ La località in cui si commercia un determinato prodotto (Milano è un importante m. finanziario). ║ L'andamento complessivo delle contrattazioni commerciali (m. in ribasso). ║ Capacità di acquisto di un gruppo umano (i Paesi in via di sviluppo costituiscono un m. in espansione). ║ Ambito entro cui avviene un certo commercio (m. mondiale, regionale, asiatico). • Encicl. - Il m., come luogo atto a facilitare le operazioni di scambio, ha origini antichissime. Sistemi di m. si sono sviluppati in epoche anche di molto precedenti all'instaurarsi dell'economia monetaria, nelle quali il commercio si svolgeva mediante baratto; la nascita del m. è legata all'apparizione di organismi politici e sociali complessi, dal momento che un livello di organizzazione politica di vaste dimensioni comporta intensificazione degli scambi e accrescimento dell'interdipendenza economica fra i diversi gruppi sociali. Gli studi di antropologia comparata sono di notevole aiuto per la ricostruzione delle prime forme di m., inteso come scambio sotto forma di baratto di prodotti il cui prezzo veniva calcolato uniformemente, anche se in modo approssimativo, in base al loro valore relativo, e in cui perciò netta era la distinzione con lo scambio di doni. Purtroppo, gli studi degli economisti sui m. di quei Paesi che hanno tuttora un'economia soprattutto di sussistenza sono appena agli inizi, ed è ormai troppo tardi per scoprire come avvenivano presso varie popolazioni, soprattutto afro-asiatiche, le valutazioni dei beni quando non esisteva la moneta come mezzo di scambio. Molto antica in ogni caso è l'origine del m. come luogo in cui avvennero i primi scambi regolari: la sua istituzione risale al periodo successivo a quello del "dono ospitale", e presto esso divenne il centro degli agglomerati urbani, il luogo di convergenza di tutti gli affari e della vita cittadina in genere. ║ Presso i Greci era l'agorà, la grande piazza in cui si concentrava tutta la vita pubblica delle città del mondo greco, che fungeva da m., nonché da centro della vita politica e sociale. Nella città ellenistica le due funzioni svolte dall'agorà in epoca arcaica e classica si vennero sdoppiando, con la creazione di una agorà adibita a m. distinta da quella più antica, che restava il centro della vita politica e religiosa. Le agorà commerciali di epoca ellenistica, come testimoniano i resti della città di Pergamo, risalenti al II sec. a.C., erano costituite da una piazza rettangolare cinta da portici, su cui si aprivano gli ambienti adibiti a botteghe e collegati ai magazzini. ║ A Roma funzione analoga ebbe il foro, l'area libera di forma rettangolare che fungeva da centro politico-religioso e commerciale. Il foro, con l'andar del tempo, anche per influsso delle civiltà ellenistiche con cui Roma venne in contatto, acquisì una articolazione più complessa, differenziandosi in base al tipo di merce venduta; si ebbe così la creazione di aree di m. specializzate: il forum olitorium per la vendita dei prodotti oleari, il forum piscatorium adibito alla vendita del pesce, il forum vinarium per i vini e le uve. Si trattava comunque di aree scoperte. Il primo m. chiuso sembra sia stato il macellum, il locale adibito alla vendita della carne che fu costruito nel 179 a.C. sul colle Esquilino. Durante l'Impero di Augusto venne eretto il macellum Liviae, cui fece seguito quello fatto costruire da Nerone sul Celio e la grandiosa struttura dei m. traianei, dotati di attrezzature particolari. Un esempio di m. romano ci è fornito dai resti del m. di Pompei. Qui, un'area rettangolare probabilmente coperta - come dimostrerebbero le colonne che si innalzano a cerchio al centro della stessa - presentava su un lato una serie di botteghe (le tabernae), e sul lato opposto due locali probabilmente adibiti al culto. ║ Durante il Medioevo e il Rinascimento, i m. si localizzarono per lo più nelle piazze centrali o nelle logge poste al piano terreno degli edifici pubblici e dei broletti. Erano scoperti e coperti. Tra i primi ricordiamo la Piazza delle Erbe a Verona, la Piazza delle Erbe a Padova, dove si trova anche la vicina Piazza dei Frutti. Un esempio di m. coperto è invece la Ripa coperta di Genova; ma moltissimi altri ne esistevano in tutte le città italiane, spesso sistemati in logge costruite appositamente sotto gli stessi palazzi comunali o in zone prossime al centro della città (come il Verziere, a Milano). ║ A partire dal XIX sec. la dimensione assunta dal fenomeno dell'urbanesimo e le accresciute esigenze derivanti dallo sviluppo delle società industriali hanno richiesto la creazione di impianti di maggiore capacità, adeguati ai bisogni di approvvigionamento di centri urbani sempre più vasti e densamente popolati. La realizzazione più significativa in tal senso è costituita dalle Halles, costruite a Parigi all'epoca del Secondo Impero, ma meritano di essere menzionati anche il Covent Garden e il Farington Market di Londra. ║ Nel corso del XX sec. si è affermata la tipologia del m. generale, localizzato di preferenza in zone periferiche adiacenti agli scali ferroviari, marittimi e aerei, dove si raccolgono le merci provenienti dai luoghi di produzione per la vendita ai dettaglianti, e quella dei m. al minuto, per la vendita al pubblico. ║ Oggi i m. vengono distinti a seconda delle merci che in essi sono vendute e in relazione alle modalità di vendita delle merci stesse; si hanno così i m. all'ingrosso, i m. al dettaglio, i m. misti, quelli rionali, aziendali, ecc.; esistono le mostre-m. nelle quali vengono per lo più esposti i soli campioni delle merci in vendita e le fiere-m., come vengono designate le grandi esposizioni commerciali a frequenza periodica. Ancora oggi, comunque, i m. di talune città conservano tratti di spiccata tipicità, come il mercatino delle pulci a Parigi, la fiera di Senigallia a Milano, il m. di Forcella a Napoli. Particolari tipi di m. al minuto, di più recente introduzione, sono i supermercati, o magazzini a prezzo fisso e i self-service. • Edil. - La costruzione di m. organizzati e destinati, per esempio, all'approvvigionamento di una grande città, presenta problemi di varia natura. Chi progetta un m. deve innanzi tutto considerare le dimensioni dello stesso, che dipendono dal numero delle persone che si prevede possano frequentarlo e dalla quantità o varietà delle merci che in esso verranno trattate. Il progetto deve tener conto, oltre che dei locali destinati a ricevere le merci, dello spazio necessario a tutte le azioni di compravendita, nonché dei locali necessari a chi amministra il m. e a chi sorveglia le merci. Riguardo alle merci, si richiedono ambienti adatti alla vendita, all'immagazzinamento, alle comunicazioni fra posto di vendita e di accatastamento e fra quest'ultimo e il luogo di arrivo dall'esterno delle merci. Ove si tratti di grandi m. all'ingrosso occorre provvedere alla installazione di tutte le attrezzature atte alla conservazione delle merci, con particolare riguardo a quelle più facilmente deteriorabili. In tal caso sono necessari speciali impianti per la distruzione anche di intere partite deteriorate e tossiche. Un m. all'ingrosso richiede, oltre all'area su cui devono sorgere le relative costruzioni, anche strade di accesso, zone di parcheggio, eventuali raccordi con le ferrovie, eventuali nastri trasportatori, montacarichi. Inoltre è necessario che l'area scelta per la costruzione abbia facili e comode arterie di collegamento con la rete stradale di grande comunicazione e con la rete stradale urbana. È anche vantaggioso sfruttare un'area che possa disporre di un adiacente terreno sul quale erigere nuove costruzioni nel caso che lo sviluppo della città servita dal m. lo richieda. Sotto l'aspetto edilizio un m. all'ingrosso può essere costituito da un unico grande salone, o da più padiglioni, ciascuno dei quali destinato a merci diverse o affini tra loro. In tal caso i vari padiglioni possono essere, o meno, collegati tra loro da passaggi coperti. Poiché la tendenza attuale è quella di ottenere ampi spazi coperti con il minor numero possibile di sostegni portanti intermedi, si dà oggi la preferenza alle strutture di ferro e di cemento armato. I m. al dettaglio, che comprendono i comuni m. rionali, i vari tipi di magazzino a self-service, i mercatini che si tengono periodicamente nelle piazze o in certe vie, possono essere coperti e scoperti, frettolosamente allestiti con attrezzature smontabili, organizzati in vasti saloni o in gallerie. Molto ridotti sono i servizi ausiliari di questi m. - eccezion fatta per i magazzini a prezzo fisso o a self-service - e tutt'al più consistono in servizi di vigilanza sanitaria e di sorveglianza per quanto riguarda l'ordine pubblico; talvolta comprendono posti di ristoro e impianti igienici. I m. del bestiame possono essere rappresentati dalle normali fiere o da veri e propri m. a carattere regionale, di norma tenuti una o due volte all'anno al massimo. Di regola questo tipo di m. richiede grande spazio e, possibilmente, semplici tettoie aperte e dotate di pavimenti atti alla più rapida e completa pulizia; talvolta hanno bisogno di piste dove far correre gli animali (specie per i cavalli). Per motivi igienici è bene che essi siano sistemati in zone periferiche, meglio se addirittura fuori dalla città. Non di rado i m. del bestiame a carattere permanente vengono costruiti in aree adiacenti al macello. Altra particolare forma di m. è la cosiddetta borsa-m., nella quale vengono trattate intere partite di merci su presentazione di campione o anche su raccolti ancora da effettuarsi (è il caso della frutta, per esempio, per la quale vengono acquistati interi frutteti). • Econ. pol. - Luogo teorico dell'incontro tra la domanda e l'offerta, le quali, adattandosi l'una all'altra attraverso fasi successive di assestamento, conducono alla determinazione del prezzo di equilibrio. La moderna definizione di m. come "ambiente comprendente gli operatori che hanno influenza sulla determinazione del prezzo di una data merce" abbraccia, in senso geografico, le aree di produzione, di raccolta, di distribuzione e di consumo del prodotto e, in senso economico, tutte le libere contrattazioni fra produttori, commercianti e consumatori. Le varie forme che la domanda e l'offerta assumono in concreto possono determinare diverse forme di m. tra cui sono fondamentali il monopolio, il duopolio, l'oligopolio e il regime di libera concorrenza. Questa distinzione viene effettuata in base al numero degli operatori, che possono essere considerati dal lato della domanda, dal lato dell'offerta o da entrambe congiuntamente. Per quanto riguarda invece l'omogeneità del prodotto e la trasparenza del m., si distinguono forme perfette e forme imperfette di esso, a seconda che ci si trovi o meno in presenza di questi requisiti. Esiste poi un'ulteriore distinzione tra forme aperte e forme chiuse, a seconda che un qualunque operatore possa o meno introdursi o ritirarsi liberamente dal m. Tutte queste classificazioni valgono non solo per il m. produttivo, ma anche per quelli particolari: m. finanziario, monetario, del lavoro. ║ Dottrine e classificazioni delle forme di m.: numerosi sono gli autori che, ad iniziare dal XX sec., hanno cercato di definire la nozione di m. Nel creare una sintesi delle elaborazioni teoriche sulle forme di m., è opportuno tenere presente in primo luogo che nella teoria economica lo studio di tali forme appare strettamente collegato all'indagine del processo di determinazione del prezzo di equilibrio; in secondo luogo, il fatto che gli economisti del passato consideravano forme normali del m. i due casi limite costituiti dalla libera concorrenza perfetta e dal monopolio assoluto, tendendo a trascurare le forme intermedie di m., che sono invece quelle più diffuse. Il francese A. Cournot nel 1838 analizzò il processo di formazione del prezzo su un m. in cui tutta l'offerta fosse accentrata nelle mani di un solo produttore (monopolio). Dopo aver preso in esame la situazione di monopolio, passò poi a considerare il caso in cui gli offerenti di uno stesso tipo di merce fossero due (duopolio) e aumentò gradualmente il numero degli offerenti ipotetici, sino a pervenire al caso limite in cui, dato il numero grandissimo dei venditori, ogni nuova quantità immessa sul m. risultava molto piccola, così da non poter minimamente influire sul prezzo-base del prodotto. Alla fine del XIX sec. l'economista inglese F.J. Edgeworth (Psichica matematica, 1881) prese in considerazione il m. come campo di concorrenza. Il m. così inteso è definito dalla molteplicità indefinita di operatori e dalla divisibilità e omogeneità degli oggetti di contrattazione, per cui ogni individuo ha la facoltà di contrattare e di ricontrattare con un altro individuo o con un numero indefinito di individui. Questo insieme di requisiti costituisce la caratteristica del m. di libera concorrenza. Nel 1929, l'economista H.L. Moore, per definire la concorrenza aggiunse come condizione la necessità che ogni singolo produttore regoli la quantità del proprio prodotto, senza considerare gli effetti che il suo atto provoca nella condotta dei concorrenti. Questa condizione distingue il libero m. dalle situazioni di monopolio o duopolio, dove viceversa ogni produttore deve badare alla condotta degli altri che producono beni simili. Moore studiò appunto le reazioni e il comportamento degli altri operatori sul m. La scienza economica giunse tardi a una classificazione sistematica delle varie possibili configurazioni di condizioni di domanda e di offerta. Il problema della classificazione delle forme di m. è infatti stato oggetto di indagine soprattutto negli anni Trenta e Quaranta. Nel 1926 P. Stroffa (Le leggi della produttività in regime di concorrenza) richiamò per primo l'attenzione sul fatto che quasi sempre il venditore ha il monopolio del proprio prodotto, in quanto il pubblico tende a differenziarlo da altri prodotti similari. Economisti di epoca successiva, come J. Robinson e E. Chamberlain, continuarono gli studi di Stroffa mettendo in dubbio la validità logica della nozione di omogeneità della merce. Tale dubbio nasceva dall'osservazione che beni merceologicamente identici, prodotti da fabbriche diverse o anche dalla stessa fabbrica, ma venduti in negozi diversi, spesso sono differenziati dal pubblico, che si mostra disposto a pagare prezzi diversi per la stessa merce, confermando quindi la funzione del marchio di fabbrica, nonché dell'insegna e del tipo di negozio. In tal modo il m. unico si frantumava in tanti m. particolari. Si apriva così la strada all'analisi dei m. imperfetti di cui A. Robinson e E. Chamberlain si occuparono riallacciandosi ad A. Cournot per esaminare il problema della concorrenza monopolistica. Altri autori (A.C. Bowley, H. von Stackelberg) si soffermarono invece soprattutto sul duopolio, ipotizzando in entrambi i duopolisti un comportamento di dipendenza reciproca, un comportamento di indipendenza da parte di entrambi e, infine, un comportamento in cui uno dei due ha il ruolo di satellite e l'altro quello di leader. H. von Stackelberg combinò inoltre fra di loro le diverse forme, perfette o imperfette, aperte o chiuse, della concorrenza, oligopolio, monopolio, della domanda, con le corrispondenti forme dell'offerta, ottenendo una pluralità di forme intermedie che fece oggetto di indagine e di classificazione sistematica. Fu seguito in questa operazione da F. Machlup, R. Triffin, W. Fellner e W. Eucken: venne ottenuta una tabella comprendente 25 forme di m. Sulla base del concetto di elasticità indiretta di Chamberlain, R. Triffin elaborò a sua volta una classificazione che esaminava i meccanismi della concorrenza omogenea tra i venditori (offerta di beni economicamente identici), ossia omeopolio; della concorrenza eterogenea (offerta di beni economicamente non identici), ossia eteropolio; della concorrenza omogenea tra gli acquirenti, ossia omeopsonio; della concorrenza eterogenea tra gli acquirenti, ossia eteropsonio. Lo studio e la valutazione continua e sistematica di tutti i fattori che influiscono su operazioni commerciali si svolgono attraverso le ricerche di m. ║ M. finanziario-monetario: insieme delle domande e delle offerte di moneta, quale riserva di valore d'uso il cui prezzo è il saggio d'interesse. In questo m. la domanda è costituita dalla quantità di moneta che si desidera avere a determinati saggi di interesse. La domanda può essere determinata da esigenze di ordine cautelativo e speculativo, da esigenze di consumo e da esigenze di investimenti produttivi. La domanda di moneta è collegata con il tempo tra il momento in cui la moneta è ricevuta e quello in cui è restituita. In relazione alla lunghezza dell'intervallo creditizio si tende a distinguere il m. monetario, che riguarda prestiti a breve termine, dal m. finanziario o m. dei capitali, che riguarda prestiti a lungo e lunghissimo termine. La distinzione è di tipo empirico, in quanto è impossibile precisare la lunghezza del periodo breve, lungo e lunghissimo. Comunque, di solito, il m. monetario comprende prestiti giornalieri, settimanali, quindicinali, mensili, ma anche depositi vincolati a tre o a sei mesi. Il m. finanziario riguarda invece prestiti da 1 a 30 e più anni. Dal punto di vista degli investimenti, il primo è il m. del capitale d'esercizio, fluttuante o circolante, il secondo è il m. del capitale fisso. Tuttavia, le trasformazioni del credito in quelle che sono le forme proprie dell'uno e dell'altro di questi m. sono tante e varie, cosicché non è sempre possibile distinguere il m. monetario da quello finanziario. Inoltre, accade che crediti a media e lunga scadenza (azioni, titoli di rendita, cartelle) siano finanziati con crediti a breve scadenza (depositi a vista o vincolati a qualche mese) e viceversa. Comunque, l'uno e l'altro m. sono, da una parte, cessione di moneta e, dall'altra, consegna di titoli di credito. Il m. monetario ha per oggetto cambiali, accettazioni bancarie, riporti, obbligazioni pubbliche e private a breve scadenza; il m. finanziario ha per oggetto obbligazioni a scadenze almeno annuali, azioni, cartelle ipotecarie. Dalla distinzione esistente tra il m. monetario e il m. finanziario dipende la distinzione tra categorie di istituti di credito bancario. Le banche ordinarie provvedono al credito a breve termine, che va dal prestito giornaliero, ossia rimborsabile nella medesima giornata in cui viene concesso, al finanziamento del commercio e alla somministrazione di una parte del capitale d'esercizio all'industria e all'agricoltura; il credito a più lunga scadenza e per la somministrazione di capitale fisso è erogato invece da altri istituti di tipo finanziario. La distinzione non assume però limiti ben definiti. Sino a qualche decennio fa prevaleva infatti il tipo di banca mista, che concedeva crediti sia a breve che a lungo termine ed effettuava sia operazioni monetarie che operazioni finanziarie. Attualmente prevale il tipo di banca di sconto e di deposito che, tuttavia, compie di solito anche operazioni che sono proprie del m. finanziario. Tra le disponibilità che affluiscono al m. finanziario prevalgono quelle provenienti dal risparmio, cui si aggiungono: le liquidazioni di precedenti investimenti; le disponibilità di cassa di coloro che preferiscono investire temporaneamente in valori mobiliari le momentanee eccedenze dei loro fondi liquidi; il credito bancario. Grazie alle banche, e soprattutto grazie ai loro massicci investimenti in titoli pubblici, giungono indirettamente al m. finanziario ingenti disponibilità monetarie già affidate alle banche stesse sotto forma di depositi a vista o a breve termine. Nel m. finanziario si stabilisce spesso un rapporto diretto tra chi possiede i fondi finanziari da investire e chi ne necessita. L'intermediazione degli istituti e degli organi del m. finanziario è spesso di natura puramente tecnica e amministrativa, volta ad agevolare l'incontro tra la domanda e l'offerta di capitali. In questo caso, il rischio del funzionamento è totalmente a carico di chi fornisce i capitali. Chi necessita di finanziamenti a lunga durata può ricorrere a due fonti diverse: emissione di azioni, obbligazioni e altri titoli di credito, e ricorso a un istituto di credito per avere un prestito a lunga scadenza. Il ricorso all'emissione di propri titoli è la fonte principale del finanziamento a lungo termine, mediante la borsa dei valori, che favorisce l'incontro diretto tra il risparmiatore e colui che necessita di capitale finanziario per investimenti, ponendo a disposizione dell'uno e dell'altro le facilitazioni tecniche di un m. organizzato. Quando l'offerta di moneta non è fatta direttamente dai risparmiatori che mettono a disposizione degli imprenditori una parte del loro reddito, sotto forma di azioni, obbligazioni e titoli di credito vari, essa avviene attraverso gli intermediari del credito, ossia attraverso la banca di emissione, le banche di sconto, le banche di credito e tutti gli istituti che fanno piccole anticipazioni a breve durata, facilitando la circolazione delle cambiali. Fanno inoltre credito a breve scadenza alcune imprese di assicurazione. Una particolare forma di credito bancario a breve scadenza è rappresentata dai riporti. Si tratta dei prestiti fatti dalle banche agli speculatori di borsa per facilitare il commercio delle azioni industriali. Questo tipo di prestito bancario risponde contemporaneamente a esigenze del m. monetario e del m. finanziario, in quanto consente di avere disponibilità liquide entro un breve periodo di tempo, investendo tali disponibilità in capitali fissi. Il fine immediato del riporto è però quello di lucrare sulla variabilità dei prezzi dei titoli; riguarda pertanto più la speculazione che non l'investimento di risparmi. L'altro termine del m. monetario è il prezzo che bisogna pagare per disporre di moneta, ossia il saggio monetario dell'interesse. Esso è determinato contemporaneamente sia dalla domanda che dall'offerta di moneta, per quanto sulla sua flessibilità abbia maggiore influenza la domanda che l'offerta. Infatti, se il saggio dell'interesse tende a calare, ciò è dovuto in massima parte a una riduzione della domanda di moneta. Vi sono diversi saggi di interesse, generalmente regolati proprio in ragione del tempo, vale a dire della scadenza del credito cui esso si riferisce e che possono variare in funzione di variazioni della domanda e dell'offerta, ma anche essere dovuti a fattori di speculazione su titoli di credito. Forti aumenti del saggio di interesse indicano che la produttività consente un m. più ampio dei prodotti per il consumo, per cui l'attuale vendita di essi non riesce a finanziare il potenziale produttivo. Si tratta di un modo indiretto di finanziamento del consumo, a scapito della preferenza per la liquidità. Forti diminuzioni nel saggio d'interesse indicano invece che l'afflusso di fondi liquidi, derivanti alle imprese dalla vendita dei prodotti, è superiore a quello necessario per il finanziamento del capitale necessario a soddisfare la domanda di prodotti per il consumo, per cui l'offerta di moneta tende a crescere, e diventa in tal modo conveniente il suo impiego in investimenti di lunga durata, destinati all'acquisto di capitali reali fissi. ║ M. nero: commercio illegale di merci. Per estensione, il luogo dove tale commercio si pratica d'abitudine. Questa forma di m. parallelo clandestino sorge, in genere, quando entrano in vigore divieti e limitazioni delle contrattazioni e i prezzi vengono calmierati. Il m. nero si verifica in situazioni di disagio economico (frequentemente in periodi di guerra), quando scarseggiano le merci. ║ Analisi di m.: studio del m. da un punto di vista generale o particolare che si avvale di dati raccolti all'interno di un'impresa (dati statistici, ricerche di m., ecc.). È svolta dal responsabile del marketing dell'impresa al fine di conoscere la natura e le caratteristiche di importanti fenomeni da tenere in considerazione per il miglior funzionamento della stessa. ║ Ricerca di m.: indagine svolta direttamente da un'impresa, o da istituti appositi (società specializzate o privati), effettuata per raccogliere dati e valutare elementi per conoscere il m. di un determinato prodotto. Può essere quantitativa o qualitativa. Le ricerche di m. quantitative rilevano, tramite il metodo del campione, il numero dei consumatori di un prodotto e la loro distribuzione per sesso, età, professione, reddito, ecc. Le ricerche qualitative si occupano dei motivi che spingono il consumatore ad acquistare un determinato prodotto. Sorte negli Stati Uniti, si sono diffuse ormai in tutto il mondo. • Dir. - M. di voto: reato elettorale che consiste nell'offrire denaro o altro vantaggio al fine di ottenere il voto favorevole o l'astensione dell'elettore, e viceversa reato dell'elettore che accetta offerte o promesse di denaro o di altri vantaggi per dare il proprio voto o astenersi. Relativo all'agricoltura. • Tecn. - Macchine a.: macchine destinate alle varie pratiche a. Vengono classificate a seconda dell'impiego cui sono destinate. Le macchine per la lavorazione del suolo comprendono: l'aratro, usato per la rottura del terreno e per la sua preparazione; il coltivatore, impiegato per preparare il terreno alla semina; l'erpice, che riduce la zollosità residua e livella il terreno; i rulli, che servono a smuovere e comprimere il terreno per mettere a contatto le radici delle piante con la terra da cui debbono trarre il nutrimento; lo scarificatore, attrezzo solitamente portato dalla trattrice, che serve per praticare nel terreno dei tagli verticali equidistanti, recidendo le radici delle erbe e aerando, senza rovesciarlo, lo strato lavorato; le motocoltivatrici e le motozappe, trattrici usate per la coltivazione, la raccolta dei prodotti e l'irrigazione. Le macchine per la concimazione e la semina comprendono: lo spandiletame, per lo spandimento meccanico del letame posteriormente o lateralmente; lo spandiconcime, per distribuire a spaglio o a righe i fertilizzanti prima o durante la coltivazione; la seminatrice, destinata a distribuire, interrare e ricoprire il seme (può essere a spaglio, se imita il sistema di spandimento a mano, a righe, se sotterra il seme a una certa profondità e distanza tra le file, a postarelle, se distribuisce i semi in gruppi a intervalli regolari sulle file); la trapiantatrice, per la messa a dimora di piantine. Le macchine per le lavorazioni in coltura vengono utilizzate per l'estirpamento delle erbe e la rottura della crosta del terreno. Vengono comunemente chiamate sarchiatrici. Le macchine per la raccolta dei prodotti comprendono la falciatrice; il ranghinatore, rastrello a scarico laterale continuo che può anche servire per lo spandimento del foraggio sul campo; la mietitrice, destinata alla raccolta dei cereali; la mietilegatrice che, oltre al taglio, riunisce in fasci legati i covoni; la mietitrebbiatrice che, oltre alle funzioni della mietilegatrice, esegue anche la separazione delle granelle dagli involucri fiorali, dai rachidi delle spighe e dagli steli. Vi sono infine macchine operatrici: macchine per la zootecnia, per il movimento di terra, per i trasporti aziendali, per la conservazione dei prodotti, per la difesa delle colture (irroratrici, impolveratrici, atomizzatori) e per l'irrigazione. Enciclopedia termini lemmi con iniziale a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Storia Antica dizionario lemmi a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Dizionario di Storia Moderna e Contemporanea a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w y z Lemmi Storia Antica Lemmi Storia Moderna e Contemporanea Dizionario Egizio Dizionario di storia antica e medievale Prima Seconda Terza Parte Storia Antica e Medievale Storia Moderna e Contemporanea Dizionario di matematica iniziale: a b c d e f g i k l m n o p q r s t u v z Dizionario faunistico df1 df2 df3 df4 df5 df6 df7 df8 df9 Dizionario di botanica a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z |
Buon Giorno! ::::: Grazie per la visita! |
![]() |
Copyright (c) 2002 - 23 Mag. 2025 3:33:25 am trapaninfo.it home disclaim |
Ultima modifica : 12/04/2024 18:01:47