Zoologia.

Cartina dell'Italia

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Zoologìa.










Ramo delle scienze biologiche che si occupa dello studio della vita del mondo animale, in tutti i suoi aspetti.

• Encicl. - Nel corso del XX sec. la z. è venuta assumendo un enorme sviluppo e ha generato un notevole numero di discipline, alcune delle quali sono poi diventate totalmente autonome, pur mantenendo strettissimi legami con la z. propriamente detta. Il campo di cui si interessa la z. è vastissimo, anche perché questa scienza non si limita a descrivere le forme animali ma cerca di approfondirne gli aspetti strutturali, funzionali, ecologici ed etologici, tendendo a seguire le vie evolutive che hanno condotto alle specie attuali.

Gli studi zoologici, che hanno avuto un notevole impulso dal sorgere della genetica e dalle dottrine evolutive, si sono differenziati, a poco a poco, in diversi rami specializzati ciascuno dei quali si propone mete particolari e impiega propri metodi di ricerca. Le principali sezioni in cui è stata suddivisa la z. sono le seguenti: z. generale e z. speciale. La prima studia gli animali sotto l'aspetto della struttura, delle funzioni organiche, della riproduzione, dello sviluppo, della distribuzione nel globo terracqueo, delle loro abitudini e costumi. Tutto ciò è inteso globalmente, non indugiando sulle caratteristiche di ogni singola specie animale, compito questo che spetta alla z. speciale. Per poter assolvere i suoi compiti la z. generale deve ricorrere, alla citologia, all'istologia, all'anatomia, alla fisiologia, alla genetica, all'embriologia, all'ecologia, alla zoogeografia, all'etologia, ecc., tutte discipline che concorrono a risolvere i complessi problemi che caratterizzano il mondo animale. La z. speciale si suddivide in diversi rami, ciascuno dei quali si interessa di uno o più gruppi di animali; si hanno perciò la mammologia, che studia i mammiferi; l'ornitologia, che si interessa agli uccelli; l'ittiologia, che riguarda i pesci; l'erpetologia, specializzata nello studio di rettili e anfibi; l'entomologia, che tratta gli insetti; l'elmintologia, che si occupa dei vermi; la malacologia, che studia i molluschi; la protozoologia, che si interessa ai protozoi, e così via. Alla z. speciale fanno pure capo le branche della z. industriale, della z. medica, della z. agraria, tutte indirizzate verso fini pratici.

Tassonomia: la tassonomia o sistematica è quella branca della z. che si occupa della classificazione degli animali. Suo compito è suddividere le numerosissime forme animali in razze, sottospecie, specie, generi, sottofamiglie, famiglie, sottordini, ordini, sottoclassi, classi, phylum, tipi, in modo che ciascun organismo appartenente al regno animale possa essere identificato con la massima precisione possibile. Ogni organismo, infatti, viene classificato in modo da rispecchiare il grado di affinità con altri organismi. Per fare ciò la sistematica si serve di numerose discipline, come l'anatomia, la fisiologia, la genetica, l'etologia, ecc. Nella classificazione a ogni animale viene di norma attribuito un nome comune (nome volgare) e un nome scientifico (in latino). Altro importante ramo della z. è la paleontologia, che studia i fossili e quindi gli animali estinti (paleozoologia). Questa specialità si divide poi in micropaleozoologia (che per i suoi studi si serve del microscopio) e in macropaleozoologia che svolge le sue ricerche sui fossili di notevoli dimensioni. Sussidiarie della paleontologia sono la paleoecologia e la paleogeografia. Dal canto suo essa è di grande aiuto per gli studi geologici, climatologici, ecc. Determinanti furono le ricerche di paleozoologia per fornire le prove dell'evoluzione degli esseri viventi. Vediamo ora come, nella z., vengono classificati gli organismi animali, cioè quegli esseri viventi che utilizzano energia chimica derivante da ossidazione organica e si nutrono di alimenti di origine animale, vegetale o di batteri, in ciò differendo dagli organismi vegetali che utilizzano invece energia radiante e assumono sostanze inorganiche in soluzione e gassose. Gli animali, nel loro complesso, costituiscono il regno animale, che comprende i due sottoregni dei protozoi e dei metazoi. I primi sono organismi unicellulari, singoli o coloniali; i secondi sono rappresentati da animali il cui corpo è formato da più cellule che possono essere o meno differenziate in "tessuti" (categorie cellulari).

Il sottoregno dei protozoi costituisce anche l'unico phylum chiamato con lo stesso nome; detto phylum è a sua volta suddiviso nei due gruppi dei plasmodromi (o citomorfi) e dei ciliofori. I plasmodromi comprendono il subphylum dei flagellati (o mastigofori) e il subphylum dei sarcodini oltre a quello degli sporozoi. Ciascuno di questi si ripartisce in un certo numero di classi alle quali fanno capo ordini, sottordini, famiglie, e così via. Al gruppo dei ciliofori - considerato da molti autori come un subphylum - appartiene una sola classe, quella dei ciliati che riunisce vari ordini e sottordini. Alcuni zoologi comprendono nel subphylum anche una seconda classe, quella degli acineti (o suttori) che altri autori inseriscono invece nell'ordine degli olotrichi facente parte dei ciliati. Il sottoregno dei metazoi, vastissimo, è diviso nei due grandi gruppi dei parazoi e degli cumetazoi. Ai parazoi fa capo il solo phylum dei poriferi mentre gli cumetazoi vengono ripartiti, a seconda della simmetria del loro corpo, in radiati e in bilateri. I primi hanno simmetria raggiata e formano i due soli phyla degli cnidari e degli ctenofori. I bilateri sono suddivisi in protostomi e in deuterostomi. Ambedue sono ripartiti in numerosi phyla costituiti da invertebrati (cioè animali sprovvisti di uno scheletro cartilagineo o osseo) ad eccezione di un unico phylum costituito dai vertebrati, ovvero da quegli animali nei quali è presente uno scheletro cartilagineo o osseo. Ai protostomi fanno capo i seguenti phyla: platelminti, mesozoi, nemertini, notiferi, gastrotichi, endoprotti, chinorinchi, priapuloidei, nematodi, gordiacei, acantocefali, anellidi, echiuroidei, sipuncoloidei, onicofori, tardigradi, pentastomidi, artropodi, molluschi, briozoi, foronidei, brachiopodi.

Ai deuterostomi, invece, sono assegnati i phyla: chetognati, pogonofori, pterobranchi, enteropneusti, echinodermi, tunicati, cefalocordati, tutti animali invertebrati, e i vertebrati o cranioti. Ciascun phylum comprende una o più classi a loro volta suddivise in ordini, sottordini, famiglie, generi e specie. In particolare il phylum dei vertebrati comprende le classi: ciclostomi, pesci cartilaginei, pesci ossei, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi. ║ Cenni storici: la prima classificazione degli animali risale ad Aristotele (384-322 a.C.). La sua classificazione rimase a fondamento della z. per molti secoli. Egli fu anche l'autore della Storia degli animali e di altre opere consimili. Dopo di lui ebbe grande fama Plinio il Vecchio (23-79 a.C.) che lasciò la Storia Naturale. Tuttavia il lavoro di Plinio è indubbiamente inferiore a quello di Aristotele che non si accontentò (come fece lo scrittore latino) di descrivere le varie specie animali ma ne accompagnò ogni descrizione con note ed osservazioni di carattere critico. Nel Medioevo l'unico scienziato che si occupò degli organismi animali in modo alquanto serio fu Alberto Magno; soltanto verso il XVI sec. apparvero alcune edizioni degne di rilievo sulla vita e sul comportamento degli animali. Con la scoperta del microscopio gli studi di scienze naturali progredirono notevolmente. Nel XVII sec. si distinsero il bolognese M. Malpighi e il naturalista olandese J. Swammerdam, ritenuto da molti il padre dell'entomologia; accanto ad essi ricordiamo F. Redi, validissimo biologo, che sfatò l'errata credenza della generazione spontanea degli insetti. Una classificazione del regno animale fu opera di J. Ray che pubblicò, verso la fine del secolo, la sua Synopsis methodica animalorum. Nel XVIII sec. un altro grande naturalista, lo svedese C. Linneo, classificò i tre regni della natura adottando per primo termini latini per indicare la specie e il genere; sua è la famosa opera Systema naturae pubblicata nel 1758. Nello stesso secolo il numero dei ricercatori in campo zoologico aumentò notevolmente. Tra i più famosi ricordiamo: L. Spallanzani, che compì importantissime scoperte nel settore della biologia e il medico e naturalista svizzero A. Haller che fece fare un passo avanti alle scienze naturali studiando accuratamente la fisiologia di numerose specie animali.

Nel XIX sec. vissero grandissimi naturalisti, tra cui J.-B. Lamarck e G.-L. Cuvier. Fu in questo secolo che Ch. Darwin espose le sue teorie in merito all'evoluzione della specie e lo zoologo napoletano C. Emery effettuò le sue famose ricerche sulla vita delle formiche. Anche L. Agassiz, che avversò strenuamente la teoria dell'evoluzione, ebbe grandissimi meriti nel campo della z. Fra gli italiani vanno citati G.B. Grassi e F. De Filippi che, con le loro ricerche, contribuirono allo sviluppo delle scienze biologiche. Tra i grandi zoologi di tutti i tempi non bisogna omettere il naturalista francese G.-L. Leclerc conte di Buffon (1707-1788) autore di una celebre Storia Naturale; l'italiano A. Villisnieri (1661-1730) che studiò l'anatomia di numerosi animali (tra cui lo struzzo e il camaleonte); R.A. Rèamur (1683-1757) che si interessò alla morfologia e ai costumi degli insetti oltre ad avere compiuto ricerche importantissime nel campo dell'anatomia e della fisiologia animali. Nel XX sec. lo studio della z. andò gradualmente perdendo il carattere descrittivo quasi esclusivo che aveva avuto fino alla fine del XIX sec.; il suo sviluppo in varie direzioni portò alla nascita di nuove discipline ad essa parallele, che determinarono un notevole incremento delle conoscenze dell'uomo in campo zoologico.

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