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Edgar.

Opera lirica di Giacomo Puccini, in due atti. è stata scritta dal musicista toscano su libretto di Ferdinando Fontana, a cinque anni di distanza da Le Villi. La prima rappresentazione ha avuto luogo alla Scala di Milano nell'aprile del 1889. L'opera rimase in cartellone due giorni soltanto. Tuttavia in essa si trovano pagine molto belle come l'aria di Edgar, quella di Fidelia, la canzone di Tigrana e, soprattutto, il magnifico "requiem". La trama: Fidelia (soprano) sorprende Edgar (tenore) addormentato in un prato e lo sveglia gettandogli un ramoscello fiorito di pesco. Poi fugge, spaventata dalla propria audacia. Sopraggiunge Tigrana (mezzosoprano) che canzona Fidelia e ricorda a Edgar di essere un uomo assai lussurioso. Edgar se ne va in balia a sentimenti contrastanti e cede il passo a Frank (baritono), innamorato di Tigrana e fratello di Fidelia. Parla d'amore a Tigrana ma questa lo schernisce. Poi Edgar difende Tigrana dai contadini che vorrebbero punirla per aver cantato un ingiurioso ritornello. Edgar afferra la ragazza e, dopo aver dato fuoco alla propria casa, dice di volerla portar via con sé; ma Frank, geloso, cerca di impedirglielo, e si arriverebbe ad una tragedia se Gualtiero (basso) padre di Frank non si intromettesse fra i due. Edgar si pente di esser fuggito con Tigrana che lo ha costretto a una vita viziosa e senza costrutto. Ormai stanco di lei, decide di unirsi ad un gruppo di soldati guidati da Frank e muore in combattimento. Frank ne fa l'elogio funebre ma un frate maledice la salma per i peccati commessi da Edgar quand'era in vita. Fidelia si avventa contro il frate e cerca di difendere la memoria di Edgar. Poi Tigrana racconta come Edgar avesse in animo di tradire la patria e i soldati allora tentano di profanarne il cadavere. Aprono la cassa dove è racchiuso ma questa si rivela vuota. Edgar non era morto: anzi era lui stesso il frate accusatore. Può così sconfessare Tigrana e sposare la dolcissima Fidelia.