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Celtis, Conrad.

(o Celtes, Conrad). Pseudonimo di Conrad Pickel. Umanista tedesco. Tra i più illustri rappresentanti della cultura umanistica tedesca della seconda metà del XV sec., insegnò a Lipsia, Erfurt, Rostock, Heidelberg e infine a Vienna. Fu notevolmente influenzato dall'Umanesimo italiano (soggiornò per qualche tempo a Padova) e, sull'esempio delle Accademie italiane, fondò varie società letterarie, tra cui la Solidalitas literaria rhenana e la Solidalitas danubiana, quest'ultima creata dopo essersi stabilito a Vienna nel 1497, su invito dell'imperatore Massimiliano I, che egli indusse anche a fondare il Collegium poetarum et mathematicorum di cui assunse la direzione. Queste accademie ebbero come interesse prevalente lo studio dell'antichità classica e soprattutto la composizione di versi latini. Egli si considerò innanzi tutto un poeta, ma, pur avendo ottenuto a Norimberga, nel 1487, la corona d'alloro e il titolo di poeta laureato dall'imperatore Federico III, con le sue opere di poesia non riuscì ad elevarsi al di sopra della mediocrità. Pertanto, assai più che la sua opera di poeta, che testimonia lo scarso valore anche delle migliori opere poetiche che l'umanesimo tedesco riuscì a produrre in quell'epoca, importante fu la sua attività di organizzatore della nuova cultura tedesca e di iniziatore degli studi sul Medioevo germanico. Tra l'altro, pubblicò la Germania di Tacito, incoraggiò la pubblicazione di opere medioevali e le ricerche della storia antica e la preistoria tedesca, con l'intento di dimostrare che il passato della Germania aveva una propria grandezza non inferiore a quella dell'antica Roma. A tale scopo, pubblicò il teatro della monaca sassone Rosvita e il Ligurinus del monaco circense Guntero. Sull'esempio dell'Italia Illustrata di Flavio Biondo, progettò una Germania illustrata, tendente a porre nella giusta luce la storia nazionale tedesca. Solo una parte dell'opera (Germania generalis) poté essere portata a termine e pubblicata nel 1500. Ritrovò e pubblicò la famosa carta dell'Impero romano, detta di Peutinger. Tra le sue opere poetiche figurano poesie erotiche: Amorum libri quattuor (1502). Scrisse inoltre Epigrammi e un poema epico su Teodorico imperatore (Wipfeld, Schweinfurt 1459 - Vienna 1508).