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GINEVRA, CONFERENZA DI (1954)
(26 aprile - 21 luglio 1954). Proposta dall'Unione sovietica nell'agosto del 1953 per mettere fine alle tensioni della guerra fredda in Asia orientale e per far riconoscere alle grandi potenze la Repubblica popolare cinese, fu decisa in occasione della conferenza di Berlino del gennaio-febbraio 1954. Essa avrebbe dovuto portare, contemporaneamente, a un regolamento delle questioni aperte con la guerra di Corea e con la guerra d'Indocina. Alla conferenza sulla Corea (26 aprile-15 giugno 1954) parteciparono Usa, Urss, Gran Bretagna, Francia, Repubblica popolare cinese, Repubblica di Corea, Repubblica democratica popolare di Corea e i paesi aderenti alla coalizione dell'Onu, ma non ebbe esito. Cinesi e nordcoreani volevano elezioni generali e il ritiro entro sei mesi delle forze militari straniere; statunitensi e sudcoreani volevano il rispetto delle delibere delle Nazioni unite e il ritiro dei militari cinesi prima di qualsiasi trattativa. Sebbene gli altri membri della coalizione internazionale fossero disposti a una soluzione di compromesso, le pressioni Usa ebbero la meglio. Dopo un mese e mezzo di negoziati, gli Stati Uniti misero fine alle conversazioni. Il fallimento portò all'integrazione progressiva della Corea del sud nel sistema di difesa statunitense. Di pari passo con il ritiro di alcune divisioni dalla Corea, gli Stati Uniti, che già avevano stipulato un trattato di mutua difesa con Seoul, diedero il via a una decisa politica di aiuto militare al regime sudcoreano, ribadendo l'impegno a fornire tutta l'assistenza militare necessaria a intervenire in caso di una nuova invasione del nord. La Corea del nord ottenne l'appoggio del blocco socialista e ricevette aiuti dai sovietici, ma soprattutto dalla Cina popolare che, sul finire degli anni cinquanta, ne divenne la maggiore fornitrice d'armi.
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