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BUROCRAZIA
Insieme dei pubblici uffici e dei pubblici funzionari cui è affidata la gestione amministrativa di uno stato. Il termine fu coniato nel XVIII secolo dai fisiocratici francesi per stigmatizzare il crescente potere degli ufficiali di governo sulla vita pubblica e privata dei cittadini. Dal punto di vista storico il processo di formazione della burocrazia è ricollegabile a quello dello stato moderno, che al fine di centralizzare il potere ricorse a un ceto di funzionari in continua espansione numerica. Progressivamente tale ceto giunse a rappresentare il tramite tra lo stato e i sudditi, ridimensionando l'analoga funzione fino ad allora svolta dagli istituti rappresentativi dei ceti (vedi parlamento, Stati generali). Tuttavia, specie per il modo con cui erano reclutati i burocrati (venalità degli uffici), mancarono nella burocrazia della prima età moderna quei caratteri che ne avrebbero costituito successivamente l'aspetto tipizzante e cioè la carriera, la competenza, il rapporto e l'inquadramento gerarchico, la specializzazione nelle funzioni. Questi elementi comparvero soprattutto a partire dal periodo napoleonico, quando gli apparati burocratici connotarono a tal punto le formazioni statali dei primi decenni dell'Ottocento da far parlare per esse di "stati amministrativi". L'età d'oro della burocrazia coincise con lo sviluppo dei rapporti capitalistici nella società europea: furono gli apparati a consentire agli stati di pervenire a un più efficace e stringente controllo sulla massa dei sudditi-cittadini e a fornire strumenti idonei alla creazione di infrastrutture e al governo del territorio. Pur se reclutati specialmente tra gli strati intermedi della borghesia e selezionati attraverso i canali dell'istruzione secondaria che si diffondevano nel corso del XIX secolo, i burocrati tesero a considerarsi come un gruppo sociale a sé stante per l'omogeneizzazione introdotta da pratiche di lavoro ormai uniformi e a tal punto codificate da renderli personaggi ben riconoscibili nel panorama sociale oltre che letterario europeo. La condizione di burocrate tese così a connotare ampie frange della borghesia urbana e divenne parte di una nuova identità collettiva che si riconosceva nel servizio svolto nella pubblica amministrazione. Tuttavia la crescita abnorme della burocrazia all'interno degli stati europei ottocenteschi pose il problema, a tutt'oggi non risolto, della sua congruità con le esigenze di governo dell'economia oltre che con la gestione democratica delle istituzioni amministrative.

A. Spagnoletti

S.F. Romano, Breve storia della burocrazia dall'antichità all'età contemporanea, Cappelli, Bologna 1965; Lo stato moderno, a c. di E. Rotelli e P. Schiera, il Mulino, Bologna 1971, 1973, 1974; M. Weber, Economia e società, Edizioni di Comunità, Milano 1974.
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