BERLINO Città tedesca situata nella pianura del Brandeburgo. Nel XIII secolo su preesistenti insediamenti slavi si costituirono i due borghi di Cölln e Berlino, unificatisi nel 1307. Dopo avere invano lottato contro gli imperatori Sigismondo e Federico di Lussemburgo per conquistare autonomia cittadina, nel 1470 Berlino divenne la capitale della Marca di Brandeburgo sotto gli Hohenzollern. Nella seconda metà del XVII secolo godette di una prima fase di sviluppo urbano ed economico, grazie anche all'immigrazione di migliaia di ugonotti francesi, in gran parte artigiani, imprenditori e intellettuali. Sotto il regno di Federico II il Grande (1740-1786), divenne capitale culturale e importante centro manifatturiero, pur mantenendo una forte presenza di militari e di burocrati. Nel corso dell'Ottocento subì una rapida crescita demografica (nel 1816 198.000 abitanti, nel 1858 459.000, nel 1871 826.000). Divenuta capitale dell'impero germanico (1871), Berlino fu al centro delle più significative vicende sociali, politiche e culturali della Germania e assunse anche il rango di grande capitale europea, alla stregua di Parigi e di Londra. Durante la repubblica di Weimar (1919-1933) la vita culturale di Berlino era tanto ricca da farne una sorta di centro mondiale delle avanguardie artistiche e letterarie (espressionismo, cabaret, teatro proletario ecc.). Durante la Seconda guerra mondiale la città subì intensi e ripetuti bombardamenti, che ne decimarono la popolazione e arrecarono gravissimi danni al suo patrimonio architettonico. Causa di queste distruzioni fu fra l'altro la decisione di Hitler di difendere fino all'ultimo uomo la capitale e di non uscirne se non morto. Occupata da truppe sovietiche il 2 maggio 1945, la città venne divisa in quattro settori, occupati militarmente dagli alleati (Usa, Urss, Gran Bretagna e Francia). Berlino, città divisa al centro del continente, subì più direttamente le conseguenze dell'inasprimento dello scontro fra le potenze occidentali e l'Urss. La cosiddetta questione di Berlino determinò l'isolamento della parte occidentale della città, priva di retroterra, ma sostenuta da forti aiuti esterni che ne facevano la "vetrina dell'occidente" dentro il blocco comunista. Nella parte orientale a sua volta il regime della Rdt creò appariscenti forme di legittimazione, quali la ricostruzione dell'Alexanderplatz, tradizionale centro della vita sociale e politica berlinese. Divisi dal muro (1961) i berlinesi poterono solo con molta gradualità riallacciare rapporti personali fra le due parti della città. La distruzione del muro e la riunificazione delle due Germanie (1989-1990) aprirono un nuovo capitolo nella storia di Berlino, proclamata ufficialmente nel 1991 capitale della Germania unita. Il trasferimento effettivo avvenne nell'agosto del 1999. G. Corni |