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UGONOTTI
I protestanti francesi, di tendenza calvinista, nel contesto delle guerre di religione (XVI secolo). Nonostante le misure repressive poste in atto nella prima metà del Cinquecento, si diffusero in diverse province, a partire dalle città universitarie e dai centri commerciali, come La Rochelle e Lione. Erano gruppi di operai, mercanti e piccoli proprietari, spesso sostenuti dalle autorità cittadine. Alla Chiesa di Parigi (creata nel 1555) e a quelle fondate in seguito aderirono anche membri dell'alta borghesia e dell'aristocrazia. Con la morte di Enrico II (1559) e l'ascesa dei cattolici Guisa, nelle vicende degli ugonotti, guidati dai Borbone, si intrecciarono la lotta politico-dinastica e contrasti religiosi. Con la pace di Saint-Germain-en-Laye (1570) ottennero la libertà di culto e alcune città (places de sûreté) completamente autonome sotto il loro controllo. La strage dei capi ugonotti della notte di san Bartolomeo (1572) ne accelerò poi la trasformazione in partito politico e diede impulso alle dottrine della monarcomachia. Una relativa tolleranza caratterizzò il regno di Enrico IV di Borbone, che garantì, con l'editto di Nantes (1598), i diritti civili e il libero esercizio del culto, oltre al possesso di alcune fortezze. Ma la situazione peggiorò con la reggenza di Maria de' Medici e con Luigi XIII. Nel 1628-1629 Richelieu, con l'assedio di La Rochelle e l'inglobamento di tutte le places de sûreté, segnò la fine della loro potenza politica. Il distacco della grande nobiltà, le repressioni e le conseguenti emigrazioni li indebolirono, fino alla revoca dell'editto di Nantes (1685). Luigi XIV, teso a riaffermare il gallicanesimo, colpì gli ugonotti con una serie di gravi misure, ricorrendo anche alle dragonnades (obbligo di alloggiare i dragoni) e alle conversioni forzate. Ne seguì un vero esodo, soprattutto verso l'Olanda e l'Inghilterra, che arricchì questi paesi di artigiani e professionisti di valore e fece tornare la Francia un paese esclusivamente cattolico. L'editto del 1787 garantì ai protestanti residui l'esercizio dei diritti civili che la rivoluzione estese paritariamente a tutte le confessioni religiose.
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