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Uccelli Pappagalli.

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Un Pappagallo

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La scuola consegue tanto meglio il proprio scopo quanto più pone l'individuo in condizione di fare a meno di essa.
(Ernesto Codignola)

Pappagalli (Propriamente detti)

Pappagallo Cenerino (Psittacus erithacus)

Pappagallo Dell'Amazzonia (Amazona amazonica) - Pappagallo Verde (Amazona aestiva)

Maitacca (Pionus menstruus)

Pappagallo Chiomato (Deroptyus accipitrinus)

Pappagallo Passerino (Psittacula passerina)

Pappagallo Nano (Agapornis swinderiana)

Nasiterna o Pappagallo Pigmeo (Nasiterna pygmaea)

Lori

Loriket (Lorius domicella)

Loriket Variopinto (Psitteuteles versicolor)

Corifilo di Tahiti (Coriphilus tahitianus)

Lori della Papuasia o Rasmalas (Charmosyna papuensis)

Cacatua

Cacatua dal Ciuffo Giallo (Kakatoë galerita)

Cacatua di Leadbeater (Kakatoë leadbeateri)

Cacatua Galeato (Callocephalus galeatus)

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Animali Passeracei

Insetti

Mammiferi Artiodattili Carnivori Cetacei Folidoti Insettivori Iracoidei Lemuri Marsupiali Monotremi Perissodattili Pinnipedi Proboscidati Rosicanti Scimmie Sdentati Sirenidi Tubulidentati Volitanti

Uccelli Brevipenni Cantatori Coracirostri Fissirostri Giratori Gralle Lamellirostri Levirostri Longipenni Pappagalli Passeracei Razzolatori Ronzatori Steganopodi Urinatori Rampicanti Rapaci

Animali invertebrati insetti

Uccelli Pappagalli

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Introduzione

Pappagalli (Propriamente detti) Pappagallo Cenerino (Psittacus erithacus) Pappagallo Dell'Amazzonia (Amazona amazonica) Pappagallo Verde (Amazona aestiva) Maitacca (Pionus menstruus) Pappagallo Chiomato (Deroptyus accipitrinus) Pappagallo Passerino (Psittacula passerina) Pappagallo Nano (Agapornis swinderiana) Nasiterna o Pappagallo Pigmeo (Nasiterna pygmaea) Lori Loriket (Lorius domicella) Loriket Variopinto (Psitteuteles versicolor) Corifilo di Tahiti (Coriphilus tahitianus) Lori della Papuasia o Rasmalas (Charmosyna papuensis) Cacatua Cacatua dal Ciuffo Giallo (Kakatoë galerita) Cacatua di Leadbeater (Kakatoë leadbeateri) Cacatua Galeato (Callocephalus galeatus)

Cacatua Nasuto (Licmetis nasicus) Nestore o Chea (Nestor notabilis) Pappagallo Aquilino (Dasyptilus pecqueti) Casmalos (Microglossus aterrimus) Cacatua Corvino di Banks (Calyptorhynchus banksi) Pappagalli Notturni Cacapo (Strigops habroptilus) Are Ara Macao (Ara macao) Ara Militare (Ara militaris) Anaca (Ara severa) Ararauna (Ara ararauna) Ara Giacinto (Anodorhynchus hyacinthinus) Garuba (Conurus luteus) Tiriba (Conurus leucotis) Parrocchetto della Carolina (Conurus carolinensis) Coroy (Henicognathus leptorhynchus) Parrocchetti Parrocchetto dal Collare (Palaeornis torquatus) Parrocchetto di Alessandro (Palaeornis alexandri) Bellet  (Palaeornis pondicheriana) Politele dal Becco Scarlatto (Polytelis barrabandi) Politele dalla Coda Nera Rosella (Platycercus eximius) Parrocchetto Variopinto (Psephotus multicolor) Parrocchetto Canoro o Parrocchetto Ondulato (Melopsittacus undulatus) Corella (Calopsittacus novaehollandiae) Parrocchetto Terrestre (Pezoporus terrestris)

ANIMALI - UCCELLI - PAPPAGALLI

PAPPAGALLI (Propriamente detti)

Appartengono alla famiglia dei Pappagalli propriamente detti uccelli di aspetto generale uniforme ma di grandezza variabile. La loro misura può variare tra quella di un canarino, di una colomba e di una cornacchia. Hanno una corporatura robusta e tarchiata, con la testa forte, il becco grande e il piede consistente fornito di lunghe dita e di media altezza. Le ali arrivano quasi all'estremità della coda, che è sempre breve e non graduata, con le penne ora larghe e arrotondate, ora strette ed acute. Le altre penne sono generalmente brevi, larghe e numerose, assai più che nelle altre famiglie. Poco frequentemente si trova il ciuffo, formato da alcune penne del pileo dotate di maggior lunghezza. Il piumaggio, in genere, si sviluppa in modo uniforme. Il colore dominante è il verde, ma si può trovare il rosso vivo, l'azzurro, il grigio più o meno scuro, il giallo e il bruno. Questi pappagalli abitano i paesi caldi, e specialmente l'Africa e l'India. Un elemento distintivo particolare riguarda alcuni brevicaudi per quanto concerne il cibo: ve ne sono, infatti, che si nutrono preferibilmente di miele o di succhi vegetali. Tutti, ad ogni modo, apprezzano gli alimenti consueti, cosicché i piantatori europei li odiano tutti senza eccezione e danno loro una caccia spietata. Riguardo alle loro disposizioni attitudinali, è da dire che proprio tra i pappagalli dalla breve coda è possibile trovare i soggetti più svegli e intelligenti.

Un pappagallo

Un pappagallo

PAPPAGALLO CENERINO (Psittacus erithacus)

Non c'è dubbio che il primo posto, tra i pappagalli, sia proprio quello che spetta a questo soggetto. Esso può considerarsi il prototipo della classe, anche se alcuni, a torto, gli antepongono le poco eleganti are, il cui unico titolo di superiorità è la maggior grandezza: per il resto, esse sono inferiori a quasi tutte le altre specie. Il Pappagallo Cinerino è il degno rappresentante del suo ordine: perché in esso è possibile trovare il più uniforme sviluppo di tutte le facoltà. Lo si potrebbe definire l'uomo tra i pappagalli.

La sua descrizione non è difficile. Ha due colori principali, il rosso-cinabro della coda e il grigio-cenere o grigio-azzurro delle altre penne, che appaiono più chiare ai bordi. Nella stessa specie si possono trovare sfumature di colore diverso, celeste-grigio, azzurro-ardesia o anche nero-ardesia. I colori più scuri appartengono di solito ai giovani, e si attenuano con l'età. Il becco è nero, il piede grigio scuro, mentre la pupilla è di color bruno accentuato e lo spazio intorno all'occhio biancastro. Non c'è distinzione di colore a seconda del sesso: quest'ultimo influisce piuttosto sulla grandezza, che è maggiore nei maschi. Le ali, in posizione chiusa, superano di poco l'estremità della coda. Sulla vita del Pappagallo Cinerino in libertà non si sa molto, anche se è noto che i luoghi che lo ospitano si estendono dalla costa occidentale dell'Africa fin nel cuore del continente e fin sotto l'8° grado settentrionale; trasportato dalla Guinea nelle isole Mascarene, vi si è diffuso a tal punto che nelle isole Maurizio e Borbone fu necessario liberarsene con grandi battute di caccia. E' certo, comunque, che anche lo Jako vive in branchi molto numerosi, e ancora resiste in grandi quantità, nonostante le accanite cacce che gli vengono date.

Le sue abitudini non mutano gran che quando viva in stato di cattività. E le osservazioni che si sono potute fare, in quest'ultimo senso, sono molto numerose. Si è constatata la sua prontezza nel guadagnarsi l'affetto del padrone con la dolcezza, la docilità e le singolari doti d'intelligenza. In tutti i libri di storia naturale sono riferiti episodi che lo riguardano, e rammentandone alcuni potremo renderci conto delle sue eccellenti doti.

Secondo una fondata testimonianza, il più famoso tra i pappagalli che sia mai esistito ebbe nome Jako, e visse a lungo tra Vienna e Salisburgo negli anni che stanno a cavallo della metà del secolo scorso. Stralciamo alcuni brani da una relazione che lo riguarda. «Jako osserva tutto quello che gli accade intorno, capisce tutto, risponde con senso alle domande, saluta chi arriva e chi parte. La mattina dice "buon giorno", la sera "buona notte", chiede cibo quando ha fame. Chiama ciascun membro della famiglia col suo nome, e per ciascuno dimostra un diverso grado di predilezione. Quando vuol vedere il padrone, grida: "Papà, vieni qui". In tutto ciò che dice o fa, lo si direbbe dotato di ragione. Talvolta pare che prenda ad improvvisare, ed allora il suo cicaleccio somiglia a quello di un predicatore che si senta da lontano senza capirlo... Se qualcuno bussa alla porta, grida con voce ben distinta: "Avanti, avanti, mi comandi, sono ben contento. "... Quando qualcuno si congedava, lo salutava dicendo: "Addio, arrivederci."... Se sentiva preparare il desco, gridava: "Andiamo a mangiare", e se si accorgeva che il padrone faceva colazione nella stanza vicina, si affrettava a dire: "Ti darò lo zuccherino, ti darò qualche cosa"».

A Jako insegnarono anche a cantare, ed egli riuscì a ripetere le note senza minimamente falsarle.

Questo straordinario animale, la cui singolarissima intelligenza può bene essere presa ad esempio di quella di tutti gli appartenenti alla sua famiglia, si affezionò a tale punto al suo padrone da morire poco dopo il suo decesso.

PAPPAGALLO DELL'AMAZZONIA (Amazona amazonica) - PAPPAGALLO VERDE (Amazona aestiva)

Queste due specie si distinguono per il colore verde, e per un piccolo spazio nudo che hanno intorno all'occhio. Il loro corpo è tarchiato, la testa grossa con il becco forte e curvo, la coda e le ali larghe e robuste, che arrivano fin circa alla metà della coda. La gamba è forte e carnosa, il piede solido e munito di grandi unghie. Sono entrambi dei grossi uccelli, la cui lunghezza si aggira sui trentacinque centimetri: l'apertura delle ali è di circa sessanta centimetri, la coda ne misura dieci.

Il colorito del Pappagallo dell'Amazzonia è verde chiaro sulla fronte, celeste all'apice del capo, giallo sulle guance e sulla gola, rosso intorno alla curvatura delle ali. Il becco e le gambe sono di colore grigio, e l'iride, che internamente è giallo-pallido, all'esterno ha l'orlo giallo-aranciato. Le principali differenze, rispetto ad esso, del Pappagallo Verde, sono nella tinta celeste dell'orlo anteriore della fronte e nel verde della piegatura delle ali.

Ambedue le specie sono molto diffuse nell'America meridionale, e il loro modo di vita presenta numerose analogie. Si mescolano in stuoli molto numerosi, che si soffermano spesso sugli alberi dove, per il loro colore, è assai difficile distinguerli. Finché mangiano sono tranquilli, ma se vengono disturbati si allontanano emettendo acutissime strida. La loro giornata è divisa, come sempre, tra la ricerca del cibo e il riposo. Sono anch'essi dei pericolosissimi saccheggiatori di frutteti e di piantagioni, e per questo viene loro data la caccia, praticata anche perché le loro carni vengono abbastanza apprezzate.

E' soltanto durante il periodo dell'accoppiamento, coincidente con la primavera che essi rinunciano a confondersi con la massa e si isolano a due a due.

La cova avviene una sola volta all'anno, e le uova deposte sono due, di colore bianco e deposte nelle cavità degli alberi.

I nuovi nati sono molto docili, ed è relativamente facile insegnar loro a parlare. I chrysotis, peraltro, non raggiungono in questo senso il grado di adattabilità e di abilità dei pappagalli cinerini.

MAITACCA (Pionus menstruus)

E' il più comune nel genere dei Pionus.

Il suo corpo è tozzo, con le ali strette, lunghe e acute. Il becco è compresso ai lati, con la mascella superiore molto adunca; le gambe sono forti e muscolose. La sua lunghezza è sui venticinque centimetri e sui quarantacinque l'apertura alare; la coda misura sette centimetri circa e l'ala, dalla piegatura alla punta, quasi sedici. La testa, la nuca, il collo e la parte superiore del petto sono di colore azzurro, con trasparenze nere, mentre il dorso, la parte inferiore del petto, il ventre e le ali sono di un verde metallico. Sul groppone e sulla coda vi sono delle striature rosse. Il becco e le zampe sono colorate di grigio. La femmina si differenzia dal maschio per i toni più pallidi della colorazione.

Il Maitacca abita in numerosi stuoli sulle coste del Brasile e della Guiana. Nelle stagioni asciutte gli stuoli si sciolgono, e i soggetti vivono a coppie. Gli stuoli di Maitacca assalgono le piantagioni, danneggiandole gravemente, nel periodo in cui i raccolti vengono a maturazione. Per quel che riguarda la riproduzione, essa avviene nella stagione asciutta e segue le regole generali dell'ordine dei pappagalli. Anch'esso, naturalmente, è fatto segno ad accanite battute di caccia, intese ad allontanarlo dalle piantagioni. In cattività mostra di possedere doti meno spiccate di quelle osservate nelle specie elencate precedentemente.

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PAPPAGALLO CHIOMATO (Deroptyus accipitrinus)

Si distingue dalle altre specie che abitano l'America meridionale per la capacità che possiede di alzare e abbassare a piacimento le piume della nuca. E' un esemplare grazioso e molto raro, le cui proporzioni vanno dai trenta centimetri della lunghezza totale ai diciassette delle ali e ai tredici della coda. Il becco è grande, con un dente forte ma smussato, e la mascella superiore ha, al culmine, una sporgenza che inferiormente si allunga a forma di uncino. L'occhio è circondato da un largo spazio nudo. L'ala, piuttosto ottusa, arriva circa alla metà della coda, ed è composta di penne che si arrotondano alle estremità. Le gambe sono deboli, le dita lunghe e abbondante il piumaggio.

Il capo è di colore giallo, bruno sul margine esterno della fronte e sulle redini, che sono quelle strisce che vanno dal becco all'occhio. Il collare è formato da penne di colore rosso scuro, orlate di celeste. Sul dorso il colore è verde-chiaro, e sul petto rosso-sangue con orli verdi e azzurri. Le piume della coscia sono allungate, a formare i cosiddetti calzoni. Guance e gola brune, remiganti nere, coda azzurra superiormente e nera nella parte inferiore.

Il Pappagallo Chiomato vive soprattutto nei boschi dell'Amazzonia e della Guiana, ed è, come s'è accennato, piuttosto raro. Preferisce i boschetti prossimi ai luoghi abitati, nidifica negli alberi e depone da due a quattro uova. Le sue caratteristiche peculiari spiccano soprattutto nei momenti di irritazione: è allora, infatti, che il Pappagallo Chiomato alza le penne, riccamente colorate, della parte posteriore del capo, formando uno splendido cerchio. Va detto di esso, per concludere, che è al solito facilmente addomesticabile, ma non mostra doti particolarmente spiccate di intelligenza.

PAPPAGALLO PASSERINO (Psittacula passerina)

Assieme ai due che citeremo di seguito, appartiene al genere dei pappagalli nani. Sono questi degli uccelli estremamente amabili e graziosi, sia per la forma che per il comportamento. La loro definizione generale trova ragione nelle proporzioni, non superiori a quelle del fringuello o dell'allodola. Il becco è breve e a punta ottusa, la coda piccolissima, le ali dotate di remiganti strette, il piede piccolo e debole. Il piumaggio è soffice, le penne lunghe e grandi. Essi costituiscono l'anello di congiunzione tra i Pappagalli e i Fringillidi, dei quali ripetono le proporzioni. Abilissimi nell'arrampicarsi e nel volare, si nutrono di frutti e semi, annidano nei tronchi e vi depongono uova bianche e rotonde.

Il Pappagallo Passerino, in particolare, è il più piccolo fra i pappagalli del Brasile ed ha un bel colore verde sfumato di giallo sulla fronte, sul viso e sulle parti inferiori. Il margine inferiore dell'ala e le grandi penne copritrici di essa sono, assieme al dorso, azzurri. Il becco è grigio-cenere-azzurrognolo, il piede grigio cenere con squame verdastre e la pelle intorno all'occhio di un grigio più scuro. Il Passerino è molto diffuso nel Brasile, tanto nei boschi del litorale quanto tra i cespugli delle zone più asciutte. Riunito assieme a grandi quantità di suoi simili, forma dei gruppi che ricordano quelli dei nostri passeri, e la cui meta preferita, nella ricerca del cibo, è naturalmente costituita dalle piantagioni. Un solo colpo di fucile può produrre tra quelle fila dei vuoti paurosi.

La riproduzione avviene secondo gli schemi consueti: l'animale depone nei fori degli alberi da tre a quattro uova, bianche di colore e di proporzioni assai ridotte. Il Pappagallo Passerino è spesso catturato dai brasiliani che amano tenerlo in cattività: esso infatti si addomestica facilmente, purché lo si tenga in coppie, nel qual caso non è raro che nidifichi e metta al mondo dei figli malgrado la mancanza di libertà. Il suo carattere è delicato e amabile, specialmente all'epoca degli amori.

PAPPAGALLO NANO (Agapornis swinderiana)

E' questo il pappagallo nano dell'Africa centrale, una delle specie più graziose del suo genere. Non misura in lunghezza più di tredici centimetri, di cui due e mezzo almeno sono di coda; le ali, ripiegate, son lunghe ciascuna sui quindici centimetri e, spiegate nella apertura alare, raggiungono i ventitré. Domina nella veste del Pappagallo Nano il color verde mentre il dorso e le copritrici superiori della coda sono di un bell'azzurro, e la coda, breve e appena arrotondata mescola armonicamente il rosso, il verde e il nero. La faccia, il ventre, il collo e il petto sono verdi con sfumature giallastre. Caratteristico è il collare nero che circonda la parte superiore del collo.

La patria di questo grazioso uccello è l'Africa occidentale e centrale; le sue abitudini non differiscono da quelle dei suoi compagni.

NASITERNA o PAPPAGALLO PIGMEO (Nasiterna pygmaea)

E' il più minuscolo tra i pappagalli nani, e vive nella Nuova Guinea e nella Papuasia. Per la sua piccolezza e per il colore verde sfugge facilmente all'osservazione, cosicché quel che se ne sa non è molto. Dei suoi colori, dominante, come si è detto, è il verde; ma sulla testa compare il giallo, che diviene molto più scuro sulla faccia. Le timoniere-mediane sono azzurre, le altre nere a punte gialle. Il becco è esageratamente alto e robusto. Le abitudini di vita, le solite.

LORI

Sono pappagalli dalla coda breve che vivono nell'India e nelle isole vicine, i quali per alcuni loro caratteri si distaccano dalle specie che abbiamo finora descritto, così da venire a costituire una famiglia particolare. Le note distintive sono date dalla forma del becco, proporzionalmente lungo e debole, con la mascella inferiore poco ricurva e abbondantemente compresso verso la punta; dalla lingua, che è poco carnosa e munita alle estremità di un piccolo fascio di filamenti cornei; e dal color rosso della parte inferiore del corpo.

I dati generali sulla loro vita non sono molti: come quasi tutti i Pappagalli dell'Arcipelago Indiano, sul loro conto non abbiamo notizie dettagliatissime. Sembra che adoperino la lingua, la cui forma ricorda quella del pennello, per suggere le linfe che sgorgano dalle cortecce degli alberi, dai fiori e dalle foglie. In schiavitù sono poco attraenti, noiosi e taciturni.

LORIKET (Lorius domicella)

E' la specie che giunge in Europa con maggior frequenza: vive nell'Isola di Borneo e nella Nuova Guinea. Nella famiglia dei Lori, questi sono i più voluminosi: le loro misure si aggirano intorno ai trenta centimetri di lunghezza e ai cinquanta di apertura alare. I colori del Loriket sono bellissimi: la base è lo scarlatto, che sul capo sfuma in violetto, in verde sulle ali e in azzurro sulle cosce. Sul petto si nota una fascia gialla di forma simile alla mezzaluna. I piedi sono grigio scuri, e il becco di uno splendente giallo arancio.

Il Loriket vive in società nei boschi, dai quali non esce mai. Non si nutre esclusivamente di succhi vegetali: osservazioni fatte su soggetti in cattività hanno dimostrato la sua adattabilità ad altri generi di alimentazione, prossimi a quelli dell'uomo. E' assai apprezzato per i suoi colori, e secondo alcuni non gli mancano le buone qualità: docile, affezionato, disposto agevolmente ad apprendere ed a ripetere suoni e abitudini. In generale non sembra però che lo si possa considerare, in questo senso, particolarmente dotato: è piuttosto tranquillo e indifferente a quanto gli succede intorno. E' problematico che viva a lungo in schiavitù.

LORIKET VARIOPINTO (Psitteuteles versicolor)

I naturalisti pongono nella famiglia dei Lori alcuni pappagalli che vivono in Australia, e che presentano parecchie analogie con le specie descritte. Tra di essi è il Loriket Variopinto, un uccellino lungo non più di sedici-diciassette centimetri, dalle piume molto variegate. Le redini e la sommità della testa sono rosse, il dorso verde-azzurrognolo, le ali verdi, il groppone e le copritrici della coda verde giallo. Ai due lati del ventre e all'interno delle gambe si notano macchie rosso-porpora. Le remiganti sono nere, orlate esternamente di verde scuro e circondate da una leggera linea verdiccia. La nelle intorno all'occhio è di un verde biancastro, il piede grigio e il becco rosso-scarlatto. Il Loriket Variopinto vive nel Nord dell'Australia, e scende spesso in branchi sterminati verso le piantagioni di gomma per succhiare dagli alberi i succhi dolciastri che ne essudano. Da lontano, il numero e la compattezza di questi uccelli imbrancati sono tali da farli confondere con una nube in movimento, non fosse per le strida che emettono e che ce ne rivelano la presenza.

Sono forti e velocissimi nel volo, straordinariamente abili nell'alzarsi verticalmente da terra fino a raggiungere grandi altezze. Si arrampicano sugli alberi in molti modi diversi. Come s'è accennato, si cibano di succhi vegetali, e raramente di piccole porzioni di fiori o di altri vegetali. Molte volte, su di uno stesso albero della gomma se ne vedono a centinaia, e così intenti a succhiare il nettare che anche a spaventarli con un colpo di fucile stridono, ma non si muovono, e al massimo lasciano il ramo colpito per spostarsi su di un altro. Si riempiono di nettare in tale quantità che esso sgocciola dal becco degli uccisi, se li si appende per le gambe.

Intorno alla riproduzione, si sa che i branchi non si dividono neppure nel periodo degli amori: molte coppie nidificano in comune sullo stesso albero, mettendo a frutto le sue naturali cavità all'interno delle quali l'uccello depone, in ottobre, da due a quattro uova bianche.

CORIFILO DI TAHITI (Coriphilus tahitianus)

Abita le isole del Pacifico, e soprattutto Tahiti, da cui prende il nome. E' un uccellino della lunghezza di quindici centimetri: la coda ne misura all'incirca cinque. Il colore prevalente è l'azzurro, ma la gola e il petto sono bianchi e le remiganti e le timoniere scure nella parte inferiore. Ha un becco debole, e le piume del capo assai molli e morbide, disposte quasi come una chioma. Il Corifilo è uno dei pappagalli più graziosi, e le sue abitudini non differiscono molto da quelle del precedente.

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LORI DELLA PAPUASIA o RASMALAS (Charmosyna papuensis)

Nella famiglia dei Lori, e più in generale nel gruppo dei Brevicaudi il Rasmalas è un soggetto eccezionale, per la forma allungata del suo corpo e per la misura delle penne timoniere mediane, che sorpassano in estensione tutto il corpo. Misura in complesso oltre quaranta centimetri, ventotto dei quali appartengono alle citate timoniere. L'apertura alare è di circa trentacinque centimetri. La sua vivace colorazione è caratterizzata da un fondo generale scarlatto, con macchie azzurre, dorate e verdi disposte secondo fogge diverse.

Abita la Nuova Guinea, e gli indigeni di quei luoghi ne fanno oggetto di caccia soprattutto perché, dopo averlo ucciso, lo fanno seccare e se ne servono come ornamento, dopo averlo privato delle gambe.

CACATUA

Nel Continente Australiano vive una grandissima varietà di uccelli, che sembrano trovare in quei luoghi ed in quel clima condizioni particolarmente felici. Gli uccelli australiani superano quelli di tutte le altre parti del mondo per la ricchezza dei colori, e mentre colà i mammiferi sono quasi tutti piccoli, essi hanno non di rado proporzioni notevoli. Particolarmente numerosi sono i pappagalli, che, per quantità ed abitudini, possono essere paragonati a ciò che sono tra noi le rondini e i passeri. Se ne contano oltre sessanta specie. Tra di esse, i Cacatua occupano un posto distinto. Normalmente vengono ordinati in una speciale famiglia, poiché, sebbene abbiano apparenze diverse, recano tutti un'impronta comune.

I caratteri del Cacatua sono dati da un corpo tarchiato, una coda breve, ali di lunghezza media, becco corto, grosso e largo e munito di denti sul margine. La testa di solito è abbellita da un decorativo ciuffo di penne che possono essere alzate a volontà, vivacemente colorate. La lingua è liscia e carnosa, e intorno all'occhio hanno uno spazio nudo. I colori generali, che tendono al bianco o al rosato, con qualche eccezione di tono più scuro, sono spiccati ed eleganti.

Le regioni in cui abitano sono quelle australiane nel senso più ampio, comprendendovi cioè non soltanto il continente, ma anche la Papuasia, le Molucche e le Filippine. In grandi torme abitano nelle foreste, dalle quali si muovono per compiere le loro scorribande nei campi e tra i raccolti. Le evoluzioni, i movimenti di questi uccelli offrono all'occhio dell'osservatore, specialmente europeo, uno spettacolo affascinante di armonia e di colori. I Cacatua trascorrono la notte nascosti tra il fogliame degli alberi, e al sorgere del giorno si mettono alla ricerca del cibo. Si nutrono di sementi e di frutti mettendo a profitto il becco poderoso per cercare nella terra, scavando bulbi e tuberi. Come i gallinacei, ingoiano pietruzze per stritolare il cibo nello stomaco: si sono trovate, nell'apparato digerente di certi esemplari uccisi, le materie più eterogenee. Naturalmente, producono anche essi vasti danni alle colture agricole. Terminato il primo pasto si riportano nel bosco, al quale tornano definitivamente all'imbrunire, dopo essere per una seconda volta andati alla ricerca di cibo.

Al tempo della riproduzione, pur non abbandonando l'abitudine di vivere in società, si dividono in coppie ciascuna delle quali stabilisce il suo nido nelle cavità degli alberi o nelle fessure delle rupi. Lungo i fiumi dell'Australia meridionale vi sono ripide pareti rocciose che ogni anno ospitano migliaia di famiglie, e nelle quali, con la forza del becco, sovente essi stessi scavano i cunicoli destinati ad accoglierli. Le uova, bianchissime e simili a quelle delle galline nane, vengono deposte di solito a coppie.

Accennato alla consueta abitudine degli indigeni di dare loro la caccia, per tentare di limitare i danni diremo che anche i Cacatua sono inclini ad assuefarsi agevolmente al contatto con l'uomo. Possono vivere in prigionia per lungo tempo, e si sa di alcuni esemplari che rimasero in gabbia per oltre settanta anni. Si avvezzano rapidamente a tutti i cibi dell'uomo, anche se è conveniente rispettare la loro abituale dieta vegetale poiché sovrabbondando nel vitto, o peggio, dando loro della carne, si ingrassano e prendono il vizio di strapparsi le penne. Sono molto pronti, imparano facilmente a parlare e a ripetere giochi ed esercizi che vengono loro insegnati. Caratteristica è la loro disposizione alla irascibilità ed alla vendetta: se subiscono dei torti non se ne dimenticano facilmente, e sembrano quasi aspettare e cercare l'occasione di vendicarsi. Questo è forse il solo lato negativo della loro natura.

CACATUA DAL CIUFFO GIALLO (Kakatoë galerita)

E' una delle specie che si incontrano più comunemente in cattività. Misura circa quaranta centimetri, ed è quasi interamente di un bellissimo colore bianco. L'abbondante ciuffo del capo, le piume intorno all'orecchio, le ali e parte delle penne della coda sono colorate di giallo zolfo, mentre le zampe sono grigio-brune, il becco nero e la iride piuttosto scura. Secondo alcuni naturalisti, il Cacatua dal ciuffo giallo vive in tutte le zone dell'Australia, eccettuate le regioni occidentali. Altri ritengono, viceversa, che esso si trovi prevalentemente in Tasmania, e che quelli che stanziano in Australia e nella Nuova Guinea si debbano considerare, nonostante le molte analogie, appartenenti a specie diverse. Come gli altri pappagalli, vive in branchi di centinaia e migliaia di individui, preferendo le aree aperte e i boschetti alle fitte foreste delle zone costiere.

CACATUA DI LEADBEATER (Kakatoë leadbeateri)

E' certamente uno dei più belli tra gli esemplari appartenenti a questa famiglia, e si distingue dal precedente per la magnificenza dei colori. La fronte, l'occipite e i lati del collo sono bianchi, le parti centrali ed inferiori delle ali rosa, così come il ventre e parte delle penne timoniere. Sotto le ali è di un bel rosso vivo. Particolarmente bello è il suo ciuffo, le cui penne sono rosse alla base, gialle al centro e bianche sulle punte. Quando il ciuffo è abbassato non si nota che il colore bianco, ma alzandolo l'uccello rivela il rosso, e il giallo si dispone come una fascia trasversale. Il piede è scuro, la pelle che circonda l'occhio di colorazione meno accentuata e il becco color corno. Il maschio si differenzia dalla compagna per i colori più accentuati, e perché le macchie gialle del ciuffo sono meno evidenti. Le sue proporzioni sono ridotte, e la forma più allungata, a paragone con il Cacatua dal ciuffo giallo.

Alberga e nidifica nell'Australia meridionale, prediligendo gli alti alberi della gomma e i cespugli che abbondano lungo le rive dei fiumi. Si adatta facilmente alla schiavitù, nella quale mostra un carattere più mite di quello delle altre specie consimili.

CACATUA GALEATO (Callocephalus galeatus)

Questa specie viene di solito citata dopo la precedente perché la si considera come l'anello di congiunzione tra i Cacatua propriamente detti e i Cacatua corvini dell'Australia. Caratteristico è il becco curvo, breve e adunco, con l'apice della mascella superiore poco sporgente. La coda è arrotondata; le penne molto belle e variamente disegnate. La parte superiore del corpo è di colore ardesia, e quella anteriore del capo le gote e il ciuffo sono scarlatti. Tutte le penne, ad eccezione delle timoniere e delle remiganti primarie e secondarie, hanno gli orli sfumati di grigio pallido. Le piume, nella parte inferiore del corpo sono gialle-zolfo orlate di rosso scuro. La pelle perioculare è nericcia; nere e punteggiate di grigio sono le zampe, mentre il becco è di color corno chiaro.

Il Cacatua Galeato abita nei boschi che seguono le coste meridionali dell'Australia, nelle isole vicine e nella Tasmania settentrionale. La sua sede preferita è l'albero di alto fusto, e si nutre prevalentemente dei semi degli alberi della gomma. Anch'esso si adatta agevolmente a vivere in cattività.

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