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Cartina delle zone climatiche dell'Africa Modelli tridimensionali di alcuni animali che vivono in africa L'organizzazione politica - Gli stati dell'Africa Geografia di tutti gli stati del continente Africa Web link: Africa Video YouTube Yahoo! Video Africa UNESCO World Heritage Centre Africa Africa Africa Express: notizie dal continente dimenticato Africa International Renewable Energy Agency Storia generale dell'Africa Unesco Africa Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo Prosperità per tutti UNCTAD Quanti paesi ci sono in Africa? Worldometers Relazioni UE e Africa Consilium Europa.eu Africa Mission Cooperazione e Sviluppo Africa Nazioni Unite Africa Organizzazione Mondiale del Turismo UNWTO Partenariato Africa e UE Partnership Internazionali Europa Unione Africana Unione degli stati africani Africa Il miglior Libro dei fatti disponibile online GEOGRAFIA - AFRICA - INTRODUZIONEPRESENTAZIONEL'Africa si estende su una superficie di 30.199.842 kmq con una popolazione di circa 851.547.000 abitanti. È delimitata a nord dal Mare Mediterraneo, a est dall'Oceano Indiano e dal Mar Rosso, a ovest dall'Oceano Atlantico; è unita all'Asia dall'istmo di Suez, tagliato però dal canale omonimo. Lo stretto di Gibilterra la separa dalla Spagna e lo stretto di Bab el-Mandeb dalla Penisola arabica.
IL RILIEVOIl continente africano è formato da un solo sistema montuoso alpino, l'Atlante, che ha la cima più elevata in Marocco (monte Toubkalo 4.165 m). Si tratta di una continuazione del sistema alpino della Cordigliera Betica della Penisola Iberica. Il resto del continente è invece costituito da un esteso tavolato, dove si alternano conche, altipiani, depressioni, frange montuose. Nel Sahara si hanno l'Hoggar, il Tibesti (che supera i 3.000 m), l'Emi Koussi (3.415 m circa) e il Taha (con la cima più elevata dell'Ahaggar, 3.400 m); in Guinea il Futa Galon e presso le coste il sistema vulcanico del Camerun; in Angola le Serras e sull'Oceano Indiano i Monti dei Draghi che raggiungono i 3.500 m. Nella regione orientale si elevano imponenti massicci vulcanici (Acrocoro etiopico, Kilimangiaro, Kenya, Ruvenzori) che presentano un'altezza media di 2.000-2.500 m. A sud dell'Acrocoro etiopico si apre una serie di fosse tettoniche occupate da grandi laghi. Più di un terzo del continente è coperto da deserti. Il Sahara si estende nell'Africa settentrionale dal Mar Rosso all'Oceano Atlantico ed è in prevalenza di tipo sabbioso anche se si trovano talvolta tratti rocciosi e ciottolosi. Altro deserto è il Kalahari, nella zona del Tropico del Capricorno, che si estende per più di 500.000 kmq.
L'IDROGRAFIALa presenza di aree desertiche tanto estese fa sì che più del 40% del territorio sia privo di corsi d'acqua e che più del 12% dei fiumi non sbocchi nel mare ma presenti bacini interni. La mancanza di articolazioni montuose molto elevate fa sì del resto che non ci siano dei veri e propri spartiacque; capita spesso infatti che coppie di fiumi nascano in zone contigue e seguano poi corsi opposti. I fiumi maggiori nascono nella zona intertropicale e per raggiungere il mare devono superare i vasti altipiani dando origine a cascate ripide che rendono difficile, se non impossibile, la navigazione. La maggior parte dei fiumi sfocia nell'Oceano Atlantico, tranne una piccolissima percentuale (comprendente però lo Zambesi e il Limpopo) che si riversa nell'Oceano Indiano. Nelle zone più aride a Nord e a Sud si trovano i caratteristici huidan, larghi solchi che raccolgono le rare acque piovane e che rimangono per lo più asciutti. I fiumi più lunghi dell'Africa sono il Nilo-Kagera (6.671 km), il Congo (4.200 km), il Niger (4.160 km) e lo Zambesi (2.666 km). I laghi sono per la maggior parte di origine tettonica, come il Niassa, il Rodolfo, il Tanganica, il Kivu, l'Edoardo e l'Alberto. Il Lago Vittoria (il maggiore dell'Africa e il terzo del mondo per superficie con i suoi 68.100 kmq) è un caratteristico lago d'altopiano. L'estensione di questi laghi è abbastanza stabile, mentre il Lago Ciad e lo Ngami variano con le stagioni, riducendosi talvolta solo a grandi stagni.
LE COSTELe coste, più scoscese nella sezione meridionale, piatte altrove, hanno uno sviluppo complessivo di circa 35.000 km. Una leggera articolazione è data da alcune penisole e alcuni golfi: la penisola della Cirenaica nel Mediterraneo e lo sperone della Tunisia; il golfo di Guinea nell'Atlantico; il golfo di Sofala, la baia di Delagoa e la penisola somala nell'Oceano Indiano. Tra le isole che le fronteggiano, la maggiore è quella del Madagascar, nell'Oceano Indiano, dove si trovano anche l'arcipelago delle Comore, delle Providence, delle Amiranti, delle Mascarene e più a nord l'isola di Socotra. Al largo delle coste atlantiche sono le Canarie, Madera, Sant'Elena, le isole del Capo Verde, di Bissagos, Fernando Po e Tomé. IL CLIMALa posizione rispetto all'Equatore condiziona il clima africano, soprattutto quello delle zone centrali, che presentano una suddivisione simmetrica del clima a nord e a sud dell'Equatore. Durante l'anno rispetto alla posizione zenitale le condizioni si alternano. Il forte riscaldamento della zona crea basse pressioni che attraggono dai Tropici correnti di aria che originano gli alisei. Nelle zone sahariane invece durante la stagione invernale si ha la formazione di zone di alta pressione che danno origine all'harmattan. Fenomeno analogo, anche se meno esteso, si verifica nell'Africa australe nel periodo estivo. In estate invece nel Sahara le alte pressioni si spostano verso Nord richiamando aria umida dalla Guinea. Si differenziano le zone dell'Africa orientale che sono investite dai monsoni e quelle dell'Africa mediterranea che presentano un clima fondamentalmente mediterraneo: vaste aree anticicloniche in estate e basse pressioni in inverno. Per quanto riguarda le temperature e le precipitazioni, nella zona dell'Equatore si hanno temperature elevate, minime escursioni termiche tra una stagione e l'altra, nonché piogge abbondanti per tutto l'anno. Le regioni situate ai due lati dell'Equatore, a nord e a sud, presentano temperature elevate al pari di quelle equatoriali, escursioni termiche stagionali più accentuate e piogge non distribuite uniformemente nel corso dell'anno, ma con un'alternanza tra uno o due periodi secchi e altrettanti periodi di piogge. Il clima desertico della zona sud-occidentale e delle regioni sahariane presenta, quale caratteristica principale, altissime temperature estive alle quali fanno riscontro escursioni termiche particolarmente forti, sia tra giorno e notte, sia tra una stagione e l'altra. Le piogge, che talvolta mancano completamente, sono di regola molto scarse. Il clima mediterraneo delle regioni poste ai confini settentrionali e meridionali dell'Africa porta a temperature estive non troppo elevate e determina inverni miti e piovosi a Nord, asciutti a Sud dove le precipitazioni si hanno invece nella stagione estiva. Le zone costiere sono inoltre interessate dalle correnti marine fredde delle Canarie e da quella calda del Mozambico. Nel Sahara si formano tre venti tipici del continente africano: il ghibli (scirocco, con raffiche violente che trasportano anche sabbia), il khamsin (estivo, caldo e secco, che si dirige verso il deserto libico e l'Egitto) e il già citato harmattan (invernale, che si dirige verso la Guinea). Cartina delle zone climatiche dell'Africa
LA FLORA E LA FAUNALa scarsa incidenza degli oceani sul clima africano fa sì che il continente ben manifesti la suddivisione in fasce degli ambienti bioclimatici. Ciò che regola le specie biologiche è essenzialmente il regime delle piogge. In prossimità dell'Equatore si ha la foresta equatoriale o pluviale che si estende nel bacino del Congo e nella Guinea: si presenta degradata con erbe, palme ed è soprattutto rigogliosa nelle zone del Camerun e del Congo. È suddivisa in tre piani, sempreverde con liane ed epifite; numerose sono le specie di essenze pregiate come il mogano, l'ebano, l'okuomé. Le mangrovie crescono rigogliose presso le foci dei fiumi. Man mano che ci si allontana dall'Equatore la foresta dirada e si conserva solo lungo il corso dei fiumi (foresta a galleria). Si interpongono inoltre zone savaniche con radure basse e alcune specie arboree. Via via le specie diminuiscono e la savana assume il suo aspetto steppico con rade formazioni arboree, arbusti e radure erbose; vi domina il baobab in grado di adattarsi ai lunghi periodi di siccità. Numerose sono le acacie e le piante spinose con foglie coriacee adattatesi al clima secco. Verso le zone a minore piovosità predominano le specie arbustive. Nelle zone predesertiche le specie diventano nane e in zone erbose sopravvivono cespugli di graminacee, come l'alfa, ed essenze, come lo sparto o l'artemisia. Nel deserto la flora è condizionata dagli huidan. Il deserto separa infine la zona mediterranea, dove la vegetazione è di tipo mediterraneo con foreste di querce, macchia (ginepro), boschi di pini e cedri. La coltivazione di cotone, riso, frumento, caffè e tabacco, molto diffusa in queste zone, viene anche praticata sugli altipiani delle regioni più interne e più calde. Le foreste tropicali ospitano animali arboricoli o di piccole dimensioni, soprattutto scimmie, moltissime specie di uccelli, di rettili e soprattutto di insetti, alcuni particolarmente pericolosi come la mosca tsè-tsè. Nelle regioni con clima temperato sono presenti quasi tutte le specie europee, oltre che iene, sciacalli, coccodrilli, aironi e avvoltoi. Le steppe e le savane sono le aree più ricche di grossi mammiferi, tra cui elefanti, giraffe, zebre, antilopi, gazzelle, leoni e leopardi. Nelle regioni desertiche vivono cammelli e dromedari, animali addomesticati dall'uomo per le loro notevoli capacità di sopravvivenza nei climi più aridi e caldi. L'ECONOMIAOccorre innanzitutto distinguere tre zone nell'Africa: l'area tropicale, le regioni mediterranee e quelle australi, le quali si differenziano tra loro per la diversità delle risorse economiche e per il grado di sfruttamento delle stesse, naturalmente maggiore nelle ultime due. Se si escludono le colture agricole di sussistenza (miglio, sorgo, mais, ecc.), che tuttora interessano vastissime regioni del continente, un rilievo sempre maggiore vanno assumendo le coltivazioni di piantagione e quelle industriali: caffè (Costa d'Avorio, Uganda, Etiopia, Kenya, Repubblica democratica del Congo, Camerun, Madagascar); cacao (Costa d'Avorio, Ghana, Nigeria, Camerun, Togo); agrumi (Egitto, Marocco, Sudafrica, Algeria); banane (Burundi); arachidi (Senegal, Nigeria, Repubblica democratica del Congo); tabacco (Zimbabwe, Malawi, Sudafrica, Mali, Burkina Faso). Le regioni australi, poco sfruttate dall'agricoltura, sono invece adatte all'allevamento caprino e ovino ampiamente praticato con conseguente e rilevante produzione di lana e pelli. Anche nelle altre regioni è diffuso l'allevamento sia a carattere transumante sia stabile. La pesca marittima fornisce: coralli, ostriche, perle, spugne, tonni, tartarughe e balene. Anche i fiumi e i laghi sono abbastanza pescosi. Lo sviluppo industriale si concentra in quelle regioni che, come il Sudafrica, vantano una consolidata tradizione manifatturiera, o in quei paesi come l'Egitto, l'Algeria, la Tunisia e la Libia, i cui governi hanno imboccato la via di un affrancamento economico nazionale. Le cospicue risorse minerarie del continente africano sono solo parzialmente sfruttate, essendo in prevalenza controllate da compagnie straniere, i prodotti vengono per lo più esportati grezzi. In Africa vi sono i maggiori giacimenti mondiali di diamanti (Botswana, Sudafrica, Namibia, Ghana, Sierra Leone, Tanzania, Liberia) e auriferi (Sudafrica, Zimbabwe, Ghana); il rame è presente in grosse quantità in Zambia, Sudafrica, Namibia; lo stagno è estratto in Sudafrica. Inoltre è importante la presenza di uranio nel Sudafrica e nel Gabon. I giacimenti petroliferi sono particolarmente ricchi in Algeria, Egitto, Libia e Nigeria; in questi e negli altri Stati dell'Africa centrale e settentrionale sono presenti, inoltre, il ferro, l'antimonio, lo zinco, ecc. L'INSEDIAMENTOL'Africa risulta abitata in modo non uniforme: le zone più densamente popolate sono la valle del Nilo, le regioni che si affacciano sul golfo di Guinea, parte di quelle prospicienti il Mediterraneo, e la sezione orientale della Regione del Capo. Attualmente la popolazione complessiva si aggira intorno ai 851.547.000 abitanti, con una densità media di 28 abitanti per kmq. Le genti che abitano il continente africano appartengono ai gruppi dei neri, boscimani, ottentotti, berberi, egiziani, arabi, etiopi o camiti orientali, malgasci e pigmei. Questi ultimi abitano le foreste equatoriali e sono riuniti in diversi gruppi variamente dislocati. I neri africani abitano un'area molto estesa, dall'alto Nilo al Natal. Le razze berberidi e orientalidi presentano elementi europidi ed insieme alla razza metamorfa degli etiopi abitano l'Africa settentrionale, nella quale sono presenti anche armenidi che si stanziarono su queste terre al seguito delle conquiste arabe. I boscimani vivono nelle regioni settentrionali del Kalahari oltre che in piccole aree nel sud-ovest del continente; questi, come gli ottentotti, hanno pelle piuttosto chiara. Nelle isole di Capo Verde, Mascarene e Seicelle, la popolazione risulta costituita da mulatti, per gli stanziamenti portoghesi. I malgasci presentano tratti somatici di provenienza sicuramente malese. Gli europei sono abbastanza numerosi nel Sudafrica, nelle regioni mediterranee, nell'isola di Madera e nelle Canarie. I grandi agglomerati urbani non sono molto numerosi, infatti solo Alessandria d'Egitto, Il Cairo, Casablanca e Johannesburg superano il milione di abitanti. Gran parte delle città più importanti sorgono sulle coste. Notevoli: Tunisi, Algeri, Rabat, Dakar, Lagos, Porto Said, Suez, Tripoli, Nairobi, Kinshasa, Brazzaville, Addis Abeba, Monrovia, Tananarive, Mogadiscio, Città del Capo, Pretoria, Khartoum, Harare. LA LINGUANumerosissime sono le lingue parlate nel continente africano, ma è possibile distinguere due gruppi principali: camito-semitico e bantu-sudanese. Gli abitanti della zona settentrionale dell'Africa (berberi, copti, somali e galla), parlano le lingue camitiche, che solo in epoche relativamente recenti si sono fuse con quelle semitiche, soprattutto in seguito agli stanziamenti di Arabi nella regione. L'Africa centrale e quella meridionale costituiscono l'immensa area di distribuzione delle lingue bantu, simili tra loro, e di quelle sudanesi, che presentano invece una grande varietà di idiomi con discendenza spesso molto diversa. LA RELIGIONETra le popolazioni nere è ancor oggi molto diffuso l'animismo, che presso le varie genti assume forme diverse ma rimane sostanzialmente un culto delle forze naturali. Sempre tra le genti nere e con altrettante varietà sono molto comuni il feticismo e il totemismo. L'islamismo, introdotto dagli Arabi (secc. VII-IX), ha trovato numerosissimi seguaci tra le popolazioni dell'Africa orientale e settentrionale (egiziani, marocchini, ecc.). Con l'attività svolta dai missionari europei si sono formati vari nuclei cristiani. Anche all'interno del continente le confessioni sono quasi tutte rappresentate: dal cattolicesimo all'anglicanesimo, dal protestantesimo al cristianesimo di rito copto, praticato in Abissinia. Guadagnare navigando! Acquisti prodotti e servizi. Guadagnare acquistando online. L'ORGANIZZAZIONE POLITICANel corso del XIX e XX secolo si estese in Africa l'influenza di vari Stati europei che colonizzarono numerosi territori, assoggettando molte popolazioni indigene. Inglesi, Francesi, Portoghesi, Spagnoli, Tedeschi e Italiani ebbero, fino all'inizio della seconda guerra mondiale, vaste colonie. A partire da quell'epoca sorsero però in quasi tutto il continente movimenti anti colonialisti. Il risveglio dei sentimenti nazionalistici determinò rivolte e sollevazioni contro i vari dominatori che furono costretti, a varie riprese, a concedere l'indipendenza o perlomeno a garantire alle popolazioni una certa autonomia. Ai giorni nostri fanno parte dell'Africa ben 53 Stati indipendenti. Ben poco rimane degli imperi coloniali: l'Africa britannica (Sant'Elena e dipendenze) si estende su una superficie di soli 419 kmq; la francese (isole di Mayotte e La Réunion) su 2.885 kmq; la spagnola include invece Ceuta e Melilla (32 kmq).
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