I Poli Artide.
The Conversation sull'Artico e sul Polo Nord Il Polo Nord» di Alessandro Nangeroni GEOGRAFIA - I POLI - ARTIDEPRESENTAZIONECon il termine Artide si intendono le terre incluse nel Circolo Polare Artico, ossia le zone più settentrionali dell'Europa, dell'Asia e dell'America e il gruppo delle molte isole sparse nel Mar Glaciale Artico.Le terre polari europee comprendono l'isola di Jan Mayen, le Svalbard o Spitzbergen, la Terra di Francesco Giuseppe e la Novaja Zemlja; le terre polari asiatiche comprendono gli arcipelaghi della Severnaja Zemlja, l'isola della Solitudine, le isole della Nuova Siberia, l'isola di Wrangel; le terre polari americane comprendono la Groenlandia, che appartiene politicamente alla Danimarca, e l'arcipelago artico canadese. Il clima è rigido: le medie annuali sono comprese fra i -10 e i -20°C, con minime di -50°C nella Siberia orientale, dove si registrano le temperature più basse. Tuttavia d'estate, dove non c'è ghiaccio perenne, le temperature superano a volte anche i 20°C. Le stagioni si riducono a due: l'estate con 186 giorni d'insolazione e l'inverno con 179 giorni di buio. La flora è limitata alle latitudini più basse ed è formata da tundre, salici nani, muschi; la fauna è presente con un numero notevole di specie. Nella tundra prevalgono gli animali da pelliccia e la renna; i carnivori sono rappresentati dall'orso bianco, lupi e volpi polari; nel mare si trovano trichechi, foche, balene, narvali. La popolazione delle regioni artiche non è numerosa: è composta di eschimesi nelle terre artiche americane, le cui risorse sono rappresentate dalla caccia e dalla pesca; di lapponi e samoiedi, nelle terre artiche europee ed asiatiche, che formano gruppi nomadi dediti anche all'allevamento delle renne. Il sottosuolo è ricco di carboni fossili, giacimenti auriferi, criolite, piombo, petrolio e ferro. Lo sviluppo economico è legato a quello delle vie di comunicazione: i fiumi, che possono essere utilizzati durante l'anno per un periodo di tempo molto limitato, non permettono grandi servizi di comunicazione con l'URSS, mentre l'aviazione locale contribuisce enormemente alle comunicazioni fra le zone isolate. L'isola di Kulusuk in Groenlandia Il piccolo porto del villaggio di Kap Dan (Groenlandia) Sole di mezzanotte sul lago Inari, in Finlandia Aurora boreale (Fairbanks, Alaska) Il villaggio di Angmagssalik, in Groenlandia Colonia di foche, mammiferi marini della fauna polare Fauna e flora dell'Artico e dell'Antartico Vita delle popolazioni del Polo Nord CENNI STORICILe esplorazioni dell'Artide ebbero inizio per rispondere a due esigenze:trovare una strada dall'Atlantico al Pacifico lungo le coste delle terre artiche asiatiche (passaggio di nord-est) o delle terre artiche americane (passaggio di nord-ovest). Molti furono i tentativi per la ricerca del passaggio di nord-est: sir Hugh Willoughby si spinse fino al Mar Bianco negli anni 1553-1554; nel 1586 Willen Barents scoprì l'isola degli Orsi e le Spitzbergen; Vitus Bering, via terra, raggiunse la penisola dei Ciukci nel 1725; finalmente nel 1878-79 Adolf Nordenskjold effettuò il passaggio dello stretto di Bering. Per la ricerca del passaggio di nord-ovest, ricordiamo i viaggi di John Davis (1585), Henry Hudson (1609) e William Baffin (1616); nel 1789 Alexander Mackenzie esplorò il bacino del fiume omonimo; negli anni 1850-54 Robert J. McClure effettuò il passaggio dello stretto di Bering da ovest. Negli ultimi anni dell'800 i tentativi si diressero verso il raggiungimento del Polo: ricordiamo le spedizioni di Fridtjof Nansen nel 1895 e del capitano Cagni nel 1900, che si spinsero oltre l'86° latitudine nord; nel 1909 Robert E. Peary raggiunse per primo il Polo; nel 1983 l'italiano Ambrogio Fogar tentò invano di emularne l'impresa, servendosi di una slitta. Il primo a sorvolare il Polo fu Roald Amundsen, col dirigibile Norge, comandato da Umberto Nobile, nel 1926; nel 1958 il sommergibile a propulsione nucleare americano Nautilus compì la prima traversata per via sottomarina dell'Artico e nel 1959 entrò in servizio il rompighiaccio atomico sovietico Lenin. Durante la seconda guerra mondiale la regione artica ebbe molta importanza per i rifornimenti bellici anglo-americani all'URSS. Dopo il 1945 queste regioni furono considerate importanti sia dagli Americani sia dai Sovietici come via più breve di collegamento tra le coste americane e quelle euro-asiatiche. In seguito agli accordi del Patto Atlantico è stato completato il sistema difensivo artico con l'allestimento di linee radar; sono pure stati installati equipaggiamenti speciali d'ogni genere per ovviare alle difficoltà dovute al clima molto rigido. Guadagnare navigando! Acquisti prodotti e servizi. Guadagnare acquistando online. L'IMPRESA DI UMBERTO NOBILENella nuova epoca delle ricognizioni aeree dei Poli, Umberto Nobile (Avellino 1885 - Roma 1978) fu uno dei pionieri più coraggiosi ed importanti.Egli ideò e fece attuare un tipo di dirigibile atto a sorvolare il polo, che lo rese famoso non solo per la sua abilità di pilota, ma anche per il suo ingegno di progettista. Egli compì la sua coraggiosa impresa per ben due volte, la prima nel 1926 e la seconda nel 1928. I preparativi per la prima impresa iniziarono nel 1924 e si protrassero per due anni; delle diciassette persone che parteciparono al volo, solo undici riuscirono a sorvolare il Polo. Dei 10.000 km di volo, oltre 3.500 furono percorsi sopra i ghiacci. Complessivamente la trasvolata del Mar Glaciale Artico, dalla Kings Bay a Teller in Alaska, ebbe una durata di 69 ore e 50 minuti. Nobile volle ritentare l'impresa due anni dopo con un altro dirigibile cui diede il nome «Italia». Anche questa volta il dirigibile sorvolò il Polo Nord. Ciò che distingueva la nuova impresa dalla precedente era l'inversione della rotta che si volgeva all'esplorazione di una zona della calotta polare ancora sconosciuta. Ma questo viaggio fu senza ritorno per l'«Italia». Il dirigibile fu investito da violentissimi venti contrari ed ulteriormente ostacolato da impenetrabili cortine di nebbia e banchi di ghiaccio. A soli 180 km di distanza dalla base, l'«Italia» andò a schiantarsi contro i ghiacci. Nove uomini sopravvissero (tra questi era anche Nobile, ferito in modo piuttosto grave), gli altri sei perirono. I nove superstiti attesero l'arrivo dei soccorsi, cercando disperatamente di resistere grazie alle scorte, a una radio portatile e alla famosa «tenda rossa». L'SOS intercettato ad Arcangelo diede il via alla spedizione di soccorso che doveva trarre in salvo il pilota e quanti erano rimasti dell'equipaggio. Durante questo periodo, morirono i due piloti dell'«Italia» e Roald Amundsen, partito per cercare Nobile e i suoi compagni. Così l'impresa di Nobile rimase per sempre offuscata dal ricordo delle gravi perdite subite. Artiche, Terre.(o Àrtide). Terre (3.720.000 kmq) incluse nel Circolo Polare Artico, ossia le zone più settentrionali dell'Europa, dell'Asia e dell'America e il gruppo delle molte isole, grandi e piccole, sparse nel Mar Glaciale Artico. Le T.A. europee comprendono: l'arcipelago delle Svalbard, già Spitzbergen; la Terra Francesco Giuseppe; la Nuova Zemlia; l'isola Jan Mayen e l'isola degli Orsi. Le T.A. asiatiche comprendono le isole Nordenskjöld; l'isola Taimir; la Terra di Lenin; le isole della Nuova Siberia; le isole De Long; l'isola Wrangel. Le T.A. americane sono formate dalla Groenlandia (che appartiene politicamente alla Danimarca) e dall'arcipelago artico americano. Si tratta di regioni diverse per origine geologica, ma che presentano una certa uniformità per la coltre di ghiaccio che le ricopre, per le condizioni climatiche e per le forme di vita animali e vegetali. - Geogr. Il clima è molto rigido; le medie annuali sono comprese fra -10 e -20 °C, con minime di -50 °C nella Siberia Orientale e massime di +10 °C in estate. Le stagioni sono ridotte a due sole: l'estate con 186 giorni d'insolazione e l'inverno con 179 giorni di buio. La flora, limitata alle latitudini più basse, è rappresentata da tundre, salici nani, muschi; la fauna è presente con un numero notevole di specie. Nella tundra prevalgono gli animali da pelliccia e la renna; i carnivori sono rappresentati dall'orso bianco, lupi e volpi polari; nel mare si trovano trichechi, foche, balene, narvali. - Econ. - Le popolazioni delle T.A. non sono numerose; si tratta di Eschimesi, nelle regioni americane, le cui risorse sono rappresentate dalla caccia e dalla pesca; di Lapponi, Ziriani e Samoiedi, nelle T.A. europee e asiatiche, che formano gruppi nomadi dediti anche all'allevamento delle renne. Il sottosuolo è ricco di carboni fossili, giacimenti auriferi, criolite, piombo, petrolio e ferro. Lo sviluppo economico è legato a quello delle vie di comunicazione; i fiumi, che possono essere utilizzati durante l'anno per un periodo di tempo molto limitato, non permettono grandi servizi di comunicazione; l'aviazione locale contribuisce enormemente alle comunicazioni fra le zone isolate. - St. - Le esplorazioni dell'Artide ebbero inizio per rispondere a due esigenze: trovare una strada dall'Atlantico al Pacifico lungo le coste delle T.A. asiatiche (passaggio di Nord-Est) o delle T.A. americane (passaggio di Nord-Ovest). Furono compiuti molti tentativi alla ricerca del passaggio di Nord-Est; Chancellor si spinse fino al Mar Bianco negli anni 1553-1554; Bering, via terra, raggiunse la penisola dei Ciukci nel 1741, e finalmente nel 1878-79 Nordenskjöld effettuò il passaggio dello stretto di Bering. Per la ricerca del passaggio di Nord-Ovest ricordiamo i viaggi di Davis (1585), Hudson (1609) e Baffin (1616); nel 1789 Mackenzie esplorò il bacino del fiume omonimo; negli anni 1851-54 R.J. Mac Clure effettuò il passaggio dello stretto di Bering da Ovest. Negli ultimi anni dell'800 i tentativi si diressero verso il raggiungimento del Polo: ricordiamo le spedizioni di Nansen nel 1895 e del capitano Cagni nel 1909, che si spinsero oltre l'86° di latitudine Nord; nel 1909 R. Peary raggiunse per primo il Polo; nel 1983 l'italiano A. Fogar tentò di emularne l'impresa. Il primo a sorvolare il Polo fu Amundsen, col dirigibile Norge, poi comandato da Nobile nel 1926; nel 1958 il sommergibile atomico americano Nautilus compì la prima traversata sottomarina dell'Artico e nel 1959 entrò in servizio il rompighiaccio atomico sovietico Lenin. Durante la seconda guerra mondiale la regione artica ebbe molta importanza per i rifornimenti bellici anglo-americani all'URSS. Dopo il 1945 queste regioni furono considerate importanti sia dagli Americani sia dai Sovietici come via più breve di collegamento tra le coste americane e quelle euro-asiatiche. In seguito agli accordi del Patto Atlantico è stato completato il sistema difensivo delle zone artiche con l'allestimento di linee radar; sono pure stati installati equipaggiamenti speciali d'ogni genere per ovviare alle difficoltà dovute al clima molto rigido. «Il Polo Nord» di Alessandro NangeroniLa Terra ha la forma di una sfera leggermente schiacciata ai poli, abbiamo imparato da ragazzi; mentre le teorie più moderne la avrebbero configurata come una pera. I poli sono i due estremi dell'asse terrestre, ma pur essendo equidistanti dall'equatore, hanno temperatura, clima e caratteristiche molto diverse. Il Polo Nord è formato dalla banchisa polare - detta anche pack - e questa non è altro che una calotta di ghiaccio che ricopre il Mar Glaciale artico o Mediterraneo artico. Ma perché mai questa zona è tutta ricoperta di ghiacci? La ragione va ricercata nella particolare inclinazione dell'asse terrestre rispetto al piano dell'orbita che la Terra compie attorno al Sole: pertanto i raggi solari raggiungono questa zona con un modesto angolo di incidenza - cioè colpiscono la Terra molto obliquamente - e soltanto per sei mesi dell'anno, per cui l'energia solare risulta quasi del tutto insufficiente per un habitat tradizionale. Perciò le ragioni polari sono chiamate in modo fantasioso anche i «paesi delle ombre lunghe» in quanto il sole vi è sempre molto basso all'orizzonte. Questa enorme massa di ghiaccio galleggiante si sposta, a seconda delle stagioni, da un minimo di quattro a un massimo di trentacinque chilometri circa. Da essa si staccano paurosi blocchi di ghiaccio - gli iceberg - che navigano ad alta velocità trasportati dalle correnti e sono assai pericolosi per le navi che incrociano. Non si può parlare in modo proprio di un continente chiamato Artide; vi sono invece le regioni artiche, che altro non sono se non la parte più settentrionale dei continenti che si estendono verso il Polo Nord. Così ci sono le regioni artiche americane, le europee e le asiatiche. L'Oceano Atlantico, addentrandosi fra queste terre, forma il Mar Glaciale Artico ed è sulla crosta di ghiaccio formatasi su tale mare che i trecentosessanta meridiani convergono convenzionalmente al 90° di latitudine nord, che è appunto la posizione geografica del Polo Nord. Le condizioni di vita sono dunque assai ridotte, pur essendoci una certa fauna e un pò di vegetazione. Naturalmente soltanto certe specie di animali possono adattarsi a questo clima specialissimo: orsi bianchi, foche, volpi bianche o polari, volpi argentate dalla pelliccia molto pregiata, e una speciale razza di lupi. Come animali domestici vi si trovano cani e renne, le quali costituiscono una grande risorsa per gli indigeni perché vengono sfruttate come i buoi nelle nostre campagne; essi ne ricavano, oltre ai modesti servizi di traino, anche i medesimi prodotti: carne, latte, pelli e corna. La vegetazione è ancor più limitata della fauna perché nella maggior parte della regione possono crescere soltanto muschi e licheni, ma vi sono alcune zone dove è più ricca, favorita anche dai centottantasei giorni di luce continua, perciò di continua insolazione, il che porta la temperatura fino a +10°C. In questi territori vi sono distese di conifere, arbustelli e piante nane. Nello stesso periodo lo scioglimento dei ghiacci favorisce un forte sviluppo di plancton nel mare che, in conseguenza, è ricchissimo di pesce, specialmente merluzzi e salmoni. Anche le balene sono assai diffuse nei mari attorno al Mar Glaciale Artico e pertanto la caccia a questi mammiferi è la maggior attività degli abitanti delle regioni polari. Le prime notizie storiche di queste regioni datano dal XVI secolo e cioè dall'epoca delle grandi scoperte; ma già prima di allora è indubbio che gli abitanti dei paesi settentrionali si sono volta a volta avventurati fra i ghiacci e hanno scoperto le terre attorno al Mar Glaciale Artico. Infatti quando alla fine del 1500 le prime spedizioni si arrischiarono sulla via del polo cercando la regione oltre la quale si doveva trovare il mare aperto e cioè il Pacifico. Così nacque l'affannosa ricerca dei passaggi a Nord-Est e a Nord-Ovest, ma ci vollero parecchi secoli e innumerevoli vittime prima che queste vie potessero essere scoperte attraverso i banchi di ghiaccio. Nel 1890 il navigatore norvegese Errico Rauda, detto Testa Rossa, aveva trovato nell'estremo Nord una grande isola. Pensando di colonizzarla, una volta tornato in Norvegia, aveva descritto l'isola come un paradiso terrestre e l'aveva chiamata Greenland, cioè Terra Verde. Ma questa terra doveva rivelarsi una grossa delusione per coloro che, spinti dal desiderio di far fortuna, vi si erano avventurati: quella ragione era in realtà squallida, desertica e per di più montuosa; infatti è in Groenlandia che si trova la cima più alta (m. 2987) delle regioni polari. Così l'isola fu a poco a poco abbandonata e i soli che ora possono adattarvisi sono gli Eschimesi che, in meno di quarantamila, ne popolano le zone costiere abitando nelle loro case di ghiaccio - gli igloo, nel cui interno la temperatura raggiunge anche i +20°C. - e vivendo di caccia e pesca. Un'altra spedizione che merita di essere ricordata, per una certa precisione di documentazione ma soprattutto perché è opera di un italiano, è quella del veneziano Pietro Querini, che nel 1432 arrivò fino a queste ragioni polari. Dopo tale epoca passò qualche secolo prima che si scoprissero le vie di transito che dall'Europa portano al Pacifico attraverso il polo e quando furono trovate ci si accorse che erano poco utili perché per la maggior parte dell'anno restavano ostruite dai ghiacci. L'americano Robert Edwin Peary raggiunse il polo, cioè il 90° di latitudine nord, nel 1909, vale a dire dopo circa quattrocento anni di ricerche e di tentativi. Ma solo con l'aviazione la via del polo fu definitivamente aperta. Nel 1926 il dirigibile italiano Norge compì la prima trasvolta del polo: vi erano a bordo Umberto Nobile, comandante dell'aeronave, Roald Amundsen, famoso esploratore polare norvegese e il ricchissimo gentleman ed esploratore americano Lincoln Ellsworth. Da quel giorno molta strada è stata fatta: i viaggi per il Giappone attraverso il polo sono effettuati ora da normali aerei di linea e non hanno più nulla di pionieristico. Infatti la radio-bussola consente di ovviare all'inconveniente dell'impazzimento dell'ago magnetico che si verifica - per la maggior forza del campo ivi esistente - ogni qual volta un aereo sorvola il Polo Nord; essa dà modo al pilota di ricevere dalle basi a terra i riferimenti necessari al mantenimento della rotta. Nel 1958 perfino un sommergibile, l'«atomico» americano Nautilus, ha superato il polo navigando sotto i ghiacci della banchisa polare. In queste regioni sono state inoltre installate importanti basi per lo studio dei fenomeni meteorologici boreali e per tenere sotto controllo gli spostamenti degli iceberg. Una teoria avveneristica prospettata da alcuni scienziati prevedrebbe la possibilità di dare un clima più equilibrato alla terra facendo deviare gli iceberg o addirittura disintegrandoli, il che potrebbe anche fornire un immenso approvvigionamento idrico. Soltanto per poche settimane all'anno la temperatura del Polo Nord arriva al di sopra dello zero e può giungere a +10°C sulle coste del Mar di Norvegia toccate dalla benefica influenza della Corrente del Golfo. Ma per la maggior parte dell'anno il termometro scende da -10° fino a -40° e a gennaio può arrivare anche a -50°C; c'è poi la violenza dei venti che rende il clima ancora più duro. Con tutto ciò i coraggiosi che sono riusciti a portare la tecnica in queste lande desolate hanno giovato molto alle popolazioni nella zona, che vivevano in condizioni assai arretrate. Lapponi, Samoiedi, Ziriani ed Eschimesi hanno finalmente sentito i benefici della civiltà. Si è ancora registrato un fenomeno abbastanza curioso: ci sono state tribù dell'interno che, all'arrivo di gente più progredita, dopo un primo giustificato senso di diffidenza, si sono spostate verso le coste per migliorare le loro condizioni di vita. Altre tribù invece se ne sono allontanate per preservare la loro razza da ogni contaminazione estranea e per mantenere intatti i loro costumi e le loro tradizioni. Questi però sono casi piuttosto rari: ormai anche nelle regioni polari la vita ha un suo ritmo pressoché normale. L'estrazione di minerali pregiati dal ricco sottosuolo, l'allevamento delle renne fatto in modo sempre più razionale e su scala non solo artigianale, hanno portato un livello superiore di vita anche là dove la natura è stata avara dei suoi doni benefici. Nome, contrapposto ad Antartide, usato per designare complessivamente le terre emerse (V. ARTICHE, TERRE) e i mari della regione polare artica. Continente (13.101.154 kmq; con l'ice-shelf e le isole 14.107.637 kmq) che si estende nell'emisfero australe occupando la calotta compresa lungo il circolo polare antartico intorno al Polo Sud. Con la penisola della terra di Graham si estende verso l'America meridionale da cui è separata dallo stretto di Drake. Al continente appartengono inoltre una serie di isole: le Orcadi, le Shetland Australi, la Georgia Australe, che sono al di fuori del circolo polare. La popolazione è costituita dal personale delle stazioni scientifiche permanenti: circa 5.000 persone in estate e 1.000 in inverno. GEOGRAFIA L'A. ha una forma quasi circolare ed è lambita dalle estreme propaggini meridionali dell'Oceano Atlantico, Pacifico e Indiano. Tali propaggini costituiscono una massa oceanica unica e continua, che viene detta Mare od Oceano Antartico. All'interno di questo oceano si possono distinguere diversi mari costieri, fra cui i Mari di Weddell, Amudsen, Ross, Bellingshausen, Urville, Davis. Il Mare di Weddell crea una insenatura fra la penisola antartica e la Terra di Coarts; sul lato opposto il Mare di Ross penetra in profondità fra la Terra di Vittoria e quella di Marie Byrde. Si può, unendo i due mari, stabilire una linea immaginaria che suddivide la regione in una zona orientale e una occidentale. L'A. orientale presenta massicci altipiani al cui margine sorgono i vulcani di Erebus, ancora attivo, e Terror, spento. Segue la depressione antartica tra il Mare di Ross e quello di Weddell. L'A. occidentale presenta una serie di corrugamenti. L'A. ha coste accidentate, di notevole altezza: il monte Vinson tocca i 5.140 m e il monte Kilkpatrick raggiunge i 4.578 m. Il continente è coperto per il 98% da una calotta di ghiaccio spesso fino a 4.000 m che scivola verso il mare formando dei tavolati molto estesi che diventano come delle prosecuzioni del continente entro l'oceano (ice-shelf). Il maggiore è il tavolato che si protende nel Mare di Ross con una superficie di 8.000 km e alto dai 2 agli 80 m. Dai tavolati si staccano gli iceberg, che vanno alla deriva verso i mari boreali. ║ Clima: la temperatura varia dagli 0 °C in estate (gennaio) sulla costa fino a sfiorare i -90 °C in inverno a 3.000 m di quota nell'interno. La disparità di pressioni (bassa nelle zone costiere, alta nella parte interna) provoca la presenza di venti molto forti, capaci di raggiungere i 360 km/h e di provocare il blizzard, turbini di neve. ║ Flora e fauna: la flora, presente solo sulle zone costiere e sulle isole, si limita a forme di muschi e licheni. Può sopravvivere tra i ghiacci anche un'alga unicellulare. Le isole subantartiche sono invece ricoperte di tundra polare. I mari sono estremamente ricchi di fauna: l'abbondanza di plancton costituisce una riserva di cibo per molti animali sia invertebrati (attinie, echinodermi, crostacei e molluschi) sia di vertebrati: cetacei, balene, balenottere, capodogli. Sono presenti mammiferi (balene, elefanti di mare, leopardi di mare, foche di Weddel, otarie dalla criniera) e uccelli (gabbiani e pinguini). ZONE DI INFLUENZA L'A. è distinta in quattro zone di influenza: quadrante Americano o di Weddel da 0° a 90° longitudine Est; Pacifico o di Ross da 90° a 180° longitudine Est; Australiano o Victoria da 180° a 90° longitudine Ovest; Africano o di Enderby da 90° a 0° longitudine Ovest. L'A. è stata divisa, in un primo momento, tra le varie potenze che parteciparono alle esplorazioni per scoprire il continente. Gran Bretagna, Norvegia, Australia e Nuova Zelanda e Francia si spartirono, nel 1934, la fascia antartica di territorio che arrivava fino al 60° parallelo. Nel 1938 si aggiunsero gli Stati Uniti, nel 1940 il Cile e l'Argentina, nel 1948 l'Unione Sudafricana. Dal 1959 l'A. è sotto la giurisdizione di un trattato internazionale siglato da Argentina, Australia, Belgio, Cile, Francia, Giappone, Nuova Zelanda, Gran Bretagna, Repubblica Sudafricana, Stati Uniti, Unione Sovietica. Vi aderirono in seguito Polonia, Cecoslovacchia, Danimarca e Paesi Bassi. Il trattato stabilì che l'A. dovesse essere smilitarizzata e utilizzata solo a scopi pacifici. L'A. è stata quindi spartita secondo zone di influenza: la Gran Bretagna ha sovranità sul settore che va dagli 80° ai 20° longitudine Ovest (Shetland Australi, Orcadi Australi, penisola antartica, Sandwich Australi, amministrativamente legate alle Falkland, e Georgia del Sud); la Norvegia ha dominio sul territorio che va dai 20° longitudine Ovest ai 45° longitudine Est, cioè sulla Terra della Regina Maud (le appartengono inoltre le isole di Pietro I e di Bouvet); l'Australia su quello che va dai 45° longitudine Est ai 136° longitudine Est e su quello dai 142° longitudine Est ai 160° longitudine Est (le isole Heard, McDonald e Macquarie); la Francia su quello che va dai 136° longitudine Est ai 142° longitudine Est (isole San Paolo e Amsterdam, gli arcipelaghi delle Kerguelen e di Crozet, e la Terra di Adelia); la Nuova Zelanda su quello che va dai 160° longitudine Est ai 150° longitudine Ovest territorio che comprende le zone circostanti il mare di Ross. Il territorio della Repubblica Sudafricana è costituito dalle isole Marion e Principe Edoardo. Gli Stati Uniti posseggono la zona compresa tra le isole Falkland e di Ross, quindi tra 150° e 80° longitudine Ovest. La zona dai 160° agli 80° longitudine Ovest non è stata assegnata a nessuno. Il continente è abitato solo temporaneamente dal personale delle singole stazioni scientifiche. Fra queste, la più attrezzata risulta McMurdo. STORIA L'esistenza dell'A. fu ipotizzata già a partire dal XVI sec., quando alcuni navigatori diretti verso il capo Horn, spinti da forti venti verso Sud avvistarono iceberg e gabbiani, immaginando l'esistenza di terre emerse. Durante il Settecento una serie di spedizioni portò alcuni esploratori ad avventurarsi sempre più verso Sud scoprendo man mano terre nuove; nel 1739 B.C. Bouvet de Lozier scoprì l'isola che chiamò appunto Bouvet a 54°10' latitudine Sud. Nel 1772 Y.J. Kerguelen-Trémarc scoprì un arcipelago che battezzò con il suo nome. Nel 1772 Cook, alla ricerca dell'isola di Bouvet, fu il primo a superare i 60° latitudine Sud; nel 1773 superò il circolo polare artico giungendo fino a 67° latitudine e sempre nello stesso anno giunse fino a 71° latitudine; nel 1775 giunse nella terra della Georgia australe dove sbarcò. Risale al 7 febbraio 1821 il primo sbarco sul continente antartico, effettuato dallo statunitense John Davis, che arrivò a toccare l'odierna baia di Hughes insieme ad alcuni compagni. Tra il 1819 e il 1821 il navigatore russo Fabian von Bellinghausen si spinse oltre il circolo avvistando le prime isole a Sud di questo (l'isola di Pietro I e una terra da lui chiamata Terra Alessandro I, che successivamente si scoprì essere un'isola). Fra il 1838 e il 1840 il francese Dumont d'Urville scoprì la Terra Adelia. Tra il 1839 e il 1842 l'inglese James Clark Ross scoprì la Grande Barriera di Ross, il Mare di Ross, l'isola di Ross e la Terra Vittoria. Nei successivi 50 anni non furono intraprese altre spedizioni mentre, a partire dal 1890, riesplose l'interesse per il continente, sia di tipo scientifico che a scopo di lucro, dovuto agli enormi guadagni legati alla caccia alle balene. Il belga A. de Gerlache, insieme a Roald Amudsen, scoprì nel 1897 lo stretto di Gerlache. C.A. Larsen nel 1894 arrivò alla penisola di Palmer e il norvegese C.E. Borchgrevink nel 1899 per la prima volta svernò nell'A., a capo Adare. Tra il 1901 e il 1903 lo svedese O.N. Nordenskj"ld esplorò tratti della costa; seguirono le spedizioni del tedesco E. von Drygalski, del francese J.B. Charcot (tra il 1903 e il 1908), del giapponese Choku Shirase (1911), del tedesco W. Filchner (1912). L'interesse degli esploratori si orientò nel frattempo verso il Polo Sud: tra il 1901 e il 1904 tentò di raggiungerlo l'inglese R. Falcon Scott e tra il 1907 e il 1909 E.H. Shackleton; entrambi arrivarono a circa 150 km dalla meta. Solo il 14 dicembre 1911 Roald Amudsen riuscì a raggiungere il Polo e, un mese più tardi, venne affiancato da R. Falcon Scott. L'australiano D. Mawson scoprì ed esplorò la Costa di Giorgio V e della Regina Mary. Tra il 1914 e il 1916 Shakleton attraversò l'intero continente, passando dal Mare di Ross a quello di Weddell. Shakleton morì nel 1922 durante una spedizione nella Georgia del Sud: con la sua morte si chiuse il periodo delle esplorazioni attuate esclusivamente con tecniche semplici, mentre ebbe inizio il periodo delle esplorazioni scientifiche appoggiate da strumenti e apparecchiature aeree. Nel 1928-29 la penisola antartica venne esplorata a volo dall'australiano H. Wilkins, il quale riuscì a distinguere i contorni della terra di Graham. Nel 1929 l'americano E. Byrd sorvolò il Polo Sud e scoprì la Terra di Marie Byrd. Tra il 1934 e il 1937 venne effettuata una spedizione da parte dell'inglese J. Rymill, il quale scoprì che la Terra di Graham era una penisola. Lo statunitense L. Ellsworth guidò quattro spedizioni aeree tra il 1933 e il 1939, arrivando a scoprire un grande altopiano, chiamato da lui Altopiano Americano; inoltre riuscì ad attraversare per primo in aereo tutto il continente, nel 1935, definendo così la connessione tra la fascia occidentale e quella orientale dell'A. Nel 1946 Byrd guidò una colossale spedizione, alla quale parteciparono 4.000 uomini, aeroplani, 13 navi tra cui due rompighiaccio, una portaerei e un sommergibile. Il Polo Sud venne raggiunto da due spedizioni congiunte che, guidate rispettivamente dall'inglese Fuchs e dal neozelandese Hillary, partirono dalle stazioni di Shackleton e di Scott. La meta fu raggiunta da Hillary il 3 gennaio 1958 e da Fuchs il 20 gennaio 1958. Nei decenni successivi numerose furono le nazioni che inviarono spedizioni in A. e installarono proprie stazioni di ricerca. Nel 1988 e nel 1991, con le convenzioni di Wellington e di Madrid venne redatto un documento che prevedeva una regolamentazione dello sfruttamento delle risorse dell'A. L'A. venne inoltre dichiarata "riserva naturale mondiale e patrimonio dell'umanità consacrata alla pace alla sicurezza". Antartide: piccoli blocchi di ghiaccio nella Baia Paradiso Antartide: rilievi montuosi sull'Elephant Island, nelle Shetland Australi Pinguini sulle coste antartiche La nave Explorer in navigazione presso le coste antartiche Enciclopedia termini lemmi con iniziale a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Storia Antica dizionario lemmi a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Dizionario di Storia Moderna e Contemporanea a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w y z Lemmi Storia Antica Lemmi Storia Moderna e Contemporanea Dizionario Egizio Dizionario di storia antica e medievale Prima Seconda Terza Parte Storia Antica e Medievale Storia Moderna e Contemporanea Dizionario di matematica iniziale: a b c d e f g i k l m n o p q r s t u v z Dizionario faunistico df1 df2 df3 df4 df5 df6 df7 df8 df9 Dizionario di botanica a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z |
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