Translate Yandex.ru Search Yahoo! Search in the USA Cerca con Google.it !

Geografia Italia Territorio Storia Economia delle Marche.

Notizie del giorno per documentarsi su ciò che accade nel mondo !

Ti invitiamo a dedicare qualche minuto per aiutarci a capire meglio quanto soddisfiamo le tue esigenze!

Cartina delle Marche

Dizionari Enciclopedia Storia Link utili

La scuola consegue tanto meglio il proprio scopo quanto più pone l'individuo in condizione di fare a meno di essa.
(Ernesto Codignola)

Presentazione

Google Map

Cartina delle Marche

Il territorio

Meteo

Parchi nazionali e regionali

Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

Parco naturale regionale del Conero

Parco naturale regionale Gola della Rossa e di Frasassi

Le Grotte di Frasassi

Parco naturale regionale del Monte San Bartolo

Parco naturale regionale di Sasso Simone e Simoncello

L'economia

Cenni storici

L'età preistorica

L'età preromana

L'età romana

Il Medioevo

Dal Rinascimento al Risorgimento

L'età contemporanea

Il percorso artistico e culturale

Dalle origini al Medioevo

Il Medioevo

Il Rinascimento

Geografia Italia

Marche parte1 parte2 parte3 parte4 parte5 parte6 parte7

Linea flashing backefro

Regione marche

Open coesione Le spese fatte dallo stato per la regione Marche

Politiche coesione del governo italiano per le Marche

Agenzia coesione del governo italiano per la regione Marche

Ragioneria generale dello stato Mef per le Marche

Politiche regionali della Commissione Europea

Agenzia per la coesione territoriale

Istituto nazionale di geologia e vulcanologia

Terremoti in tempo reale ingv

Il libro dei fatti dell'Italia Foto

Demografia Marche in cifre

Italia statistiche

Linea flashing backefro

Linea flashing backefro

-^

GEOGRAFIA - ITALIA - MARCHE

L'ECONOMIA

L'economia marchigiana è riuscita ad ottenere alla fine del XX secolo una struttura diversificata, nella quale industria, commercio e turismo svolgono oggi un ruolo preponderante. In passato le Marche sono state una regione prevalentemente agricola, ma una rilevante emigrazione ha determinato l'allontanamento progressivo dalle forme tradizionali di una società mezzadrile. La forza lavoro attuale impiegata nell'agricoltura è pari al 4%. Le condizioni del suolo, poco fertile, e la conformazione del territorio, fanno sì che la produttività sia inferiore a quella delle altre regioni. Ancora circa due terzi della superficie agraria è coltivata a frumento (per la maggior parte grano duro). Gli altri principali prodotti sono la barbabietola da zucchero, la frutta (in particolare le susine), gli ortaggi (soprattutto cavolfiore e finocchio) e il girasole.

Anche la produzione di patate è molto elevata. La viticoltura offre prodotti di qualità, come i vini Verdicchio, rosso Piceno e Castelli di Iesi. Anche l'allevamento del bestiame ha subito un certo arretramento, notevole tuttavia è quello bovino, alla cui quantità si unisce il pregio della qualità (razza marchigiana). Il patrimonio bovino marchigiano è uno dei maggiori dell'Italia centro-meridionale. Di rilievo è anche l'allevamento dei suini, da cui provengono i rinomati salumi di Fabriano. Grande importanza per l'economia della zona costiera assume l'industria della pesca, che ha i suoi centri maggiori nei porti di Ancona, San Benedetto del Tronto, Grottammare, Porto San Giorgio, Fano, Portocivitanova, Pesaro e Senigallia. Tra le scarse risorse del sottosuolo vi sono la lignite e lo zolfo. Quest'ultimo alimenta l'industria chimica di Pesaro e Iesi. Il settore secondario vanta il 41% circa degli occupati. Le attività industriali maggiori sono rappresentate non solo da grandi stabilimenti come quello petrolchimico a Falconara Marittima, o dall'industria degli elettrodomestici di Fabriano e dai cantieri navali ad Ancona, ma anche dalle imprese manifatturiere di piccola e media dimensione, attive in comparti tradizionali. Le principali sono quelle della carta a Fabriano, degli strumenti musicali, soprattutto di fisarmoniche, a Castelfidardo, Camerano, Ancona, Numana, Osimo, Sirolo, delle calzature a Porto San Giorgio e delle ceramiche a Pesaro, Recanati, Urbino e Fabriano. Una notevole produzione artigianale è rappresentata anche dalla lavorazione dei cappelli di paglia a Massa Fermana, nell'Ascolano. A Chiaravalle sono situati impianti per la lavorazione del tabacco. Fano è sede di un importante zuccherificio. Il litorale è stato ben valorizzato dal turismo, che è la maggior risorsa del terziario, e sfrutta a suo favore la posizione intermedia tra le coste abruzzesi, meta di vacanze per i romani, e quelle romagnole, affollate dai milanesi e dagli stranieri. Tra i centri di richiamo turistico sono le spiagge di Gabicce, Falconara, Ancona, Pesaro, Fano, Senigallia, Numana, Civitanova Marche, Grottammare, San Benedetto del Tronto, Porto Sant'Elpidio, Porto Recanati e Porto San Giorgio, e le numerose stazioni termali della regione. La Santa Casa, santuario di Loreto, è meta di continuo pellegrinaggio e contribuisce ad alimentare il flusso turistico, composto da italiani e stranieri. Si riscontra anche una crescente valorizzazione di alcuni percorsi enogastronomici nella zona interna di Ancona, Macerata e Urbino. Ancora non adeguatamente stimate sono invece alcune città, ricche di interesse artistico e storico, ad eccezione di Urbino, sede della storica università.

Linea flashing backefro

Linea flashing backefro

-^

CENNI STORICI

L'età preistorica

Le più antiche testimonianze della presenza umana nelle Marche risalgono all'Era interglaciale Mindel-Riss (300.000-200.000 anni fa) e tra il Paleolitico inferiore e medio (100.000 anni fa) dove tracce di comunità di cacciatori vengono confermate dai terrazzi fluviali marchigiani.

Altre tracce nel Paleolitico medio (120.000-36.000 a.C.) e nel Paleolitico superiore (36.000-10.000 a.C.) provengono dal Monte Conero e da materiali raccolti nella Grotta della Ferrovia, allo sbocco della Gola della Rossa presso Fabriano e nella Grotta del Prete di Spineto, presso Frasassi.

Per quanto riguarda il Mesolitico (10.000-6.000 a.C.) ci sono tracce di bivacchi a Pieve Torina, Maddalena di Muccia e Ripabianca di Monterado.

Qui sono state ritrovate ceramiche e strumenti di ossidiana che confermano le nuove attività agricole e pastorali del villaggio.

Nell'Età del Rame le attività economiche erano di tipo misto e la trasformazione in società di tipo pastorale avvenne durante la fase della cultura Appenninica dell'Età del Bronzo (1.500-1.000 a.C.).

Tracce di ciò sono venute alla luce ad Attigio presso Fabriano, a Pianacci di Genga e nella stessa necropoli di Fonte Noce presso Recanati.

Con l'Età del Ferro si entra lentamente nella storia, in particolare nel territorio piceno dove, dal IX al V sec. a.C. si era insediata la popolazione dei Piceni, il cui idioma ci è noto attraverso un'iscrizione rinvenuta a Novilara, nei dintorni di Pesaro. Nello stesso periodo si intensificano le relazioni e gli scambi commerciali con gli Etruschi e con i Greci.

Linea flashing backefro

Linea flashing backefro

-^

L'età preromana

I rapporti culturali si spostarono dall'Appennino lungo la costa adriatica ed Ancona fu colonizzata e dominata dalla stirpe greca dei Dori. Nella parte settentrionale della regione ci fu l'invasione dei Galli senoni che si stabilirono nei dintorni dell'attuale Senigallia (la romana Sena Gallica) in un territorio tra il fiume Esino ed il Montone, in Romagna. Di conseguenza i Galli senoni erano a Nord, i Piceni a Sud-Est e gli Umbri a Sud-Ovest. L'epopea creata sui Piceni li vuole guidati da un uccello sacro, il picchio (picus) dal quale deriva il nome della stirpe. Il territorio piceno andava dall'entroterra fino al mare a cavallo tra le odierne Marche e l'Abruzzo e con un'appendice lungo la fascia costiera fino a Senigallia. Gli Umbri si erano insediati a ridosso della dorsale appenninica, in particolare nella vasta conca di Camerino, dove abitavano i Camerti umbri. Proprio questi intrattennero i primi rapporti con Roma e nel 310 a.C., con un patto di alleanza, godettero per alcuni secoli di larga autonomia ed indipendenza, favorendo lo sviluppo economico.

L'età romana

Nel 295 a.C. Romani, Piceni e Lucani prevalsero contro Umbri, Etruschi e Sanniti nella storica battaglia di Sentinum, nelle vicinanze dell'attuale Sassoferrato. Dopo la seconda metà del III sec. a.C. i Romani controllavano l'intera regione e a loro fianco apparivano i contigenti piceni ed umbri in tutte le battaglie, comprese le guerre puniche dove si distinsero le coorti dei Camerti e dei Piceni. Nel 207 a.C., dopo l'importante battaglia del Metauro, dove le truppe romane sconfissero quelle cartaginesi guidate da Asdrubale (fratello di Annibale), iniziò il processo di romanizzazione dei popoli abitanti le Marche. La divisione augustea si configurò con il Regio V (piceno) comprendente parte dell'Abruzzo e il Regio VI (flaminia) che andava dal Tevere fino all'Adriatico. I resti dell'epoca augustea sono numerosi: l'Arco di Augusto a Fano, le piscine epuratorie romane a Fermo, l'Arco di Traiano ad Ancona, la Porta Gemina ad Ascoli Piceno, la Galleria del Furlo sulla via Flaminia e le rovine delle città Urbs Salvia (Urbisaglia), Helvia Recina (Macerata) e Faleria. Dopo lo scompiglio provocato dalle orde barbariche (V sec.), nel 568 si giunse ad un nuovo assetto territoriale con i Longobardi dominatori del Piceno e la restante parte dominata dai Bizantini. Questi ultimi controllavano il loro territorio attraverso il ducato delle due pentapoli: la marittima (Rimini, Pesaro, Fano, Senigallia e Ancona) e l'annonaria (Urbino, Fossombrone, Jesi, Cagli e Gubbio) dipendenti dall'esarcato di Ravenna.

Medioevo

I Longobardi, creando il ducato di Spoleto, denominarono le province di confine "marche" dal tedesco "Mark" (zona di confine). Si delineò così la marca di Camerino e la marca di Fermo e più tardi la marca di Ancona. Il Cristianesimo penetrò nella regione attraverso il porto di Ancona e l'influenza bizantina continuò finché Pipino il Breve e Carlomagno diedero il dominio territoriale ai Papi. Ancona scacciò Federico I Barbarossa nel 1167 e Christian di Mainz nel 1173; nel 1155 Urbino passò da Barbarossa ai Montefeltro. Tra l'XI e il XII sec. sorsero numerosi feudi, assorbiti poi dai Comuni e in seguito dalle signorie già alla fine del XIII sec. In questo periodo si assiste alla creazione di castelli e di imponenti palazzi, gran parte dei quali sono tuttora esistenti. Le signorie dettero un forte impulso alle lettere e alla arti.

Dal Rinascimento al Risorgimento

Nei secc. XIII-XV molte famiglie accrebbero la loro influenza e cercarono di sottomettere gran parte della marca. I Malatesta governarono da Rimini a Pesaro e anche ad Ancona dal 1348 al 1355 mentre i Montefeltro dominarono ad Urbino dal XV sec. fino al 1508 quando Della Rovere prese il controllo e annesse Pesaro nel 1512. Alessandro Sforza, governatore della marca di Ancona, governò dal 1445 al 1500 e tenne uniti i territori di Pesaro e Ancona fino alla metà del XV sec. quando Ancona andò sotto la protezione del papato. A Camerino la Signoria dei Varano ebbe il controllo fino al 1540 eccetto per un anno, nel 1502, quando governò Cesare Borgia. Altre famiglie importanti furono quelle dei Chiavelli a Fabriano, gli Smeducci a San Severino, i Brancaleone a Piobbico e a Casteldurante (l'attuale Urbania). I due maggiori centri artistici e letterari furono Urbino e Camerino e al periodo rinascimentale risale la costruzione di palazzo ducale dei Montefeltro ad Urbino. Sotto il dominio papale ci fu limitata unità; infatti la marca di Ancona era suddivisa nello Stato di Urbino, i governi di Macerata, Ancona, Jesi, Fabriano, San Severino e Loreto, lo Stato di Ascoli, il governo di Matelica e lo Stato di Motalto. L'assenza di unità economica impediva la formazione di una capitale regionale. La breve fase dell'invasione napoleonica, verso la fine del Settecento, alterò radicalmente il sistema legale e le istituzioni della regione. Nell'amministrazione, i posti all'epoca ereditari divennero elettivi e i municipi andarono sotto un rigido controllo centralizzato. Sotto la Repubblica romana (1798-99) il dipartimento del Metauro unificò le aree di Urbino e Fano e gran parte di quella di Ancona; il dipartimento del Musone con in testa Macerata annesse Fabriano, San Severo Marche, Loreto, Matelica e Civitanova Marche; il dipartimento del Tronto con Fermo coprì Ascoli Piceno e Camerino, che passò al dipartimento del Musone nel 1808. Dopo il 1816 la Chiesa riprese il controllo e suddivise la regione in quattro delegazioni: Ancona, Macerata con Camerino, Urbino e Pesaro, Fermo e Ascoli Piceno. Nelle Marche, esattamente a Castelfidardo, si svolse una delle battaglie decisive del Risorgimento dove le truppe piemontesi, con a capo il generale Cialdini, sconfissero l'esercito pontificio nel 1860. Con l'Unità d'Italia si sancì il trasferimento di Gubbio e le aree circostanti alla vicina Umbria.

L'età contemporanea

L'economia regionale restò in prevalenza agricola, e nonostante entrarono in funzione le linee ferroviarie che da Ancona collegavano Rimini e Pescara, e Roma, la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento furono caratterizzati dal malcontento sociale e da una forte emigrazione: molti contadini marchigiani cercarono infatti fortuna all'estero, in particolare nelle Americhe. Nel 1915, durante la prima guerra mondiale, Ancona subì un violento bombardamento da parte della flotta austriaca. Negli anni successivi (1920-1921) aumentarono i disordini sociali e dal 1922, l'anno della marcia su Roma, tutta la regione passò sotto il controllo delle squadre fasciste (Mussolini venne nelle Marche in visita ufficiale nel 1926 e nel 1933). Nel 1940 l'Italia entrò di nuovo in guerra e nel 1943 la regione fu direttamente coinvolta nello scontro mondiale. La fine del conflitto e l'inizio della ricostruzione posero le basi per il grande sviluppo economico della regione: la diffusa mezzadria a carattere familiare lasciò il posto alle attività artigianali e industriali, alcune delle quali ancora a conduzione familiare, con forti specializzazioni locali (industria della carta, degli strumenti musicali, della ceramica, ecc). Le Marche furono designate come regione nel 1970.

IL PERCORSO ARTISTICO E CULTURALE

Le Marche sono un crogiuolo di arte, anche se il patrimonio dei beni culturali è ancora poco conosciuto e spesso nemmeno valorizzato. Eppure la ricchezza artistica della regione è fra le più complete d'Italia e rappresenta gran parte delle tipologie e degli stili storici, anche se la stragrande maggioranza dei capolavori non è opera di artisti indigeni. Le Marche infatti sono sempre state territorio di passaggio: celebri pittori, scultori e architetti hanno lasciato traccia della loro abilità in tutta la regione, ma non si può parlare né di un'arte né di un'architettura marchigiana.

Dalle origini al Medioevo

La regione offre qualche testimonianza del periodo Paleolitico (industria litica XX-XIX millennio a.C.) nella zona del Conero e dell'Età neolitica (capanne, VI millennio a.C.). Numerose sono invece le necropoli risalenti all'Età del Ferro, ricche di corredi trovati in tombe a inumazione (pratica svolta dai Piceni) e a cremazione (cultura protovilliana). Anche i resti d'epoca romana nelle Marche sono cospicui. Quando i Romani iniziarono il loro processo di colonizzazione, fondarono nuove città, innalzarono mura (resti sono presenti a Fano, Osimo e Ascoli Piceno), eressero archi onorari (famosi sono quelli di Ancona e Fano) e porte urbiche, costruirono cisterne, ponti e gallerie, allestirono teatri (noti quello di "Falerio", "Helvia Ricina" e "Pitinum" ad Ascoli Piceno) e anfiteatri (visitabili quelli di Ancona "Urbs Salvia", "Suasa"), pochi invece sono i resti di edifici sacri, poiché molti sono stati rimaneggiati (quelli meglio conservati sono ad Ascoli Piceno, inglobati nelle chiese di S. Gregorio e S. Venanzo). Notevoli sono le testimonianze scultoree, fra le quali i più importanti sono i bronzi di Cartoceto, le terrecotte di Civitalba e di Monterinaldo, i sarcofagi di Tolentino, Fermo e Osimo, i mosaici di Ancona, Matelica e Pesaro, rari invece sono gli affreschi.

Il Medioevo

Dal punto di vista storico il primo Medioevo vide la presenza di Goti e Longobardi nella regione, ma esigue sono le testimonianze artistiche lasciate da questi gruppi (le più importanti sono la necropoli di Castel Trosino e il ciborio carolingio nella Pieve di San Leo, 882). Dal X sec. si consolida l'insediamento monastico, vengono ristrutturati precedenti centri benedettini e costruite numerose abbazie e monasteri dal Foglia al fiume Tronto, ciò determina una rinascita artistica ed economica. L'architettura romanica è la maggiormente rappresentata nella regione, gli influssi sono prevalentemente lombardi, anche se non mancano quelli provenienti dall'Oriente, da Ravenna e da altre regioni italiane. Pregevoli esempi in stile romanico sono la cattedrale di San Ciriaco e la basilica di Santa Maria della Piazza ad Ancona, il battistero e le chiese dei Santissimi Vincenzo e Anastasio e di S. Maria Intervineas ad Ascoli Piceno, la Pieve e il Duomo di San Leo. Tra le opere civili le più significative sono l'imponente Palazzo degli Anziani e la facciata di quello del Senato ad Ancona, il Palazzo del Podestà a Fabriano col caratteristico arcone ogivale, il Palazzetto longobardo (XIII sec.) e la fontana ad Ascoli. L'architettura militare, che ebbe una certa rilevanza in quest'epoca così turbolenta, è caratterizzata da innumerevoli torri isolate di avvistamento, da rocche (Porto San Giorgio, Priora a Falconara Marittima, Albornoz a Sassoferrato, dei Da Varano a Sfercia di Camerino) e da castelli agricoli (grancie), un esempio è quello della Rancia a Tolentino. In pittura sono notevoli le influenze giottesche (XIV sec.) visibili nei cicli di S. Nicola a Tolentino e nella chiesa di S. Marco a Jesi, oltre che nei reperti sparsi da Allegretto Nuzi e dal Maestro di Offida. Il gotico cortese (XIV-XV sec.) si distingue per l'opera di Gentile da Fabriano (purtroppo dispersa fuori regione) e per il fermento delle scuole di Camerino, Fabriano e di San Severino Marche. Il ciclo tardo-gotico marchigiano si conclude, nel '400 avanzato, con i lavori di Carlo Crivelli e dei Vivarini. In campo scultoreo alcuni maestri veneto-dalmati, attivi nella regione in questo periodo, lasciano, in particolare modo ad Ancona, capolavori unici di ricamo marmoreo, come le chiese di S. Agostino e di S. Francesco delle Scale, e la Loggia dei Mercanti, esemplari di una raffinata sensibilità scultorea.

Il Rinascimento

Il periodo umanista inaugura per le Marche una stagione felice, legata al consolidarsi di insigni signorie: i Montefeltro a Urbino, i Malatesta a Fano, gli Sforza a Pesaro, i Da Varano a Camerino, i Della Rovere a Senigallia. A Urbino Federico da Montefeltro diventa l'emblema del "principe rinascimentale" (figura poliedrica di guerriero mercenario e colto umanista). Egli per far costruire il Palazzo ducale di Urbino, chiamò a palazzo i migliori artisti e architetti italiani del '400: Luciano Laurana, Paolo Uccello, Piero della Francesca, Francesco di Giorgio Martini. Quest'ultimo collaborò con la corte anche dopo la morte di Federico: fu il principale consulente del piano di riorganizzazione militare del ducato e si occupò di numerose fortificazioni, vere e proprie opere d'arte, seppur atte a fronteggiare l'incalzante pericolo dettato dalle nuove armi (gli esempi più rilevanti sono le rocche di Sassocorvaro, Cagli, Fossombrone, San Leo e Mondavio). L'opera civile del Martini lasciò altri capolavori nel Palazzo della Signoria a Jesi e del Governo ad Ancona; quella militare venne significativamente continuata dall'allievo Baccio Pontelli, autore di pregevoli edifici fortificati (rocche di Acquaviva Picena, Offida, Senigallia, Jesi e Osimo, entrambe abbattute), civili (Palazzo ducale a Camerino) e religiosi (convento di S. Maria delle Grazie a Senigallia). L'altro fulcro attivo del periodo rinascimentale fu Loreto, dove per la costruzione del santuario convogliarono numerosi artisti quali Benedetto da Maiano, Giuliano da Sangallo, Sansovino, Giovanni Cristoforo Romano, Luca Signorelli e Lorenzo Lotto. In campo pittorico tra il Quattrocento e il Cinquecento si colloca l'esperienza di alcuni noti pittori: Crivelli, Tiziano, Bronzino e il già citato Lotto.

Linea flashing backefro

Linea flashing backefro

-^

Enciclopedia termini lemmi con iniziale a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z

Storia Antica dizionario lemmi a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z

Dizionario di Storia Moderna e Contemporanea a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w y z

Lemmi Storia Antica Lemmi Storia Moderna e Contemporanea

Dizionario Egizio Dizionario di storia antica e medievale Prima Seconda Terza Parte

Storia Antica e Medievale Storia Moderna e Contemporanea

Storia Antica Storia Moderna

Dizionario di matematica iniziale: a b c d e f g i k l m n o p q r s t u v z

Dizionario faunistico df1 df2 df3 df4 df5 df6 df7 df8 df9

Dizionario di botanica a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z

Linea flashing backefro

Google

Buon Pomeriggio! ::::: Grazie per la visita!

w3c ^up^ Stats

TP Comuni

Copyright (c) 2002 - 17 Mag. 2025  5:04:22 pm trapaninfo.it home disclaim

TP Comuni

Visitors

trapaninfo.it

Ultima modifica : 09/06/2024 15:07:21

Down @webmaster Up