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CENTRI MINORIIntrod(540 ab.). Comune posto all'inizio della valle di Rhêmes. Bacino del torrente Dora di Rhêmes, la valle si articola in diverse unità paesaggistiche di grande interesse naturalistico dove, grazie al limitato sviluppo turistico, si possono incontrare villaggi montani che conservano antiche architetture rurali. L'abitato di Introd è sovrastato dal Castello, il cui torrione centrale, già esistente nel 1244, è circondato da un fabbricato circolare, ampiamente rimaneggiato nel 1910 da Giovanni Chevalley durante la costruzione della cinta muraria merlata. Sulla strada che conduce al castello sorge un edificio rurale del XV secolo di particolare bellezza, detto l'"Ola", che fungeva da magazzino dei prodotti agricoli destinati al castello. La parrocchiale cinquecentesca presenta all'interno l'altare maggiore barocco in legno intagliato e all'esterno il campanile, con la parte superiore rifatta nel Seicento.Issime(386 ab.). Villaggio della bassa Valle di Gressoney, situato nel tratto in cui la valle si apre in una conca. La chiesa di S. Giacomo Maggiore, ricostruita a fine Seicento su antiche strutture dei secoli VI-IX, presenta sulla facciata un grande affresco con il Giudizio universale, opera del ginevrino Francesco Biondi (1698). L'edificio, a tre navate, conserva pregevoli altari dei secoli XVII-XIX; l'altar maggiore del 1698 è opera degli intagliatori Giuseppe il Vecchio e Giovanni Gilardi di Campertogno. Nel Museo parrocchiale si conserva un'interessante raccolta di arte sacra.Issogne(1.373 ab.). Centro ubicato nella bassa valle della Dora Baltea, sorge sulla destra orografica del fiume. L'edificio più rappresentativo è il Castello, già casa-forte, trasformato nell'assetto attuale, tra Quattro e Cinquecento, da Giorgio di Challant, protonotario apostolico e priore di S. Orso. è un ampio complesso quadrangolare con torri laterali, senza decorazioni esterne. Attraverso il portale gotico si accede al vasto cortile dove si trova la celebre fontana del Melograno, ottagonale con l'albero in ferro battuto, un tempo dipinto. Sette lunette sono affrescate con vivaci scene raffiguranti botteghe artigiane, ascrivibili alla scuola del maestro Colin (1499-1509), già attivo nella collegiata di S. Orso ad Aosta. Di particolare interesse gli ambienti interni, tra i quali la Sala baronale di Giustizia con affreschi che raffigurano paesaggi, scene di caccia e di vita cortese entro raffinate architetture illusionistiche; la cappella, con affreschi della scuola del Colin e altare gotico ligneo con trittico fiammingo; la camera di Giorgio di Challant detta anche "dei Cavalieri Mauriziani" e la stanza del re di Francia, detta anche "dei Gigli". Il castello venne acquistato nel 1872 dal pittore Vittorio Avondo il quale vi effettuò ampi lavori di restauro. |
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