Vocaboli con iniziali Z.
Vocaboli Z zaino s.m., zampa s.f., zampogna s.f., zanna s.f., zanzara s.f., zattera s.f., zebra s.f., zero agg.num.card.inv., s.m., simb., zeta s.f. e m.inv., zia s.f., zingaro agg., s.m., zio s.m., zitella s.f., zitto agg., s.m., zoccolo s.m., zolla s.f., zona s.f., zoo s.m.inv., zoppicare v.intr., zoppo agg., s.m., zucca s.f., zucchero s.m., zucchina s.f., zuffa s.f., zuppa s.f. (dal longobardo zaina: canestro). Sacco di materiale resistente e impermeabile (generalmente cordura), dotato di cinghie per essere portato sulle spalle. Può contenere oggetti di vestiario e di uso personale, viveri, arnesi da lavoro, ecc., a seconda delle finalità del portatore (militari, turisti, sciatori, escursionisti, operai, ecc.). ║ Per estens. - A z.: locuzione riferita a oggetto che si porta sulle spalle come uno z.: armatura a z. (equipaggiamento per il trasporto a spalla di mitragliatrici, mortai, ecc.). Ciascun arto di un animale e in particolare la parte inferiore di un arto. ║ Fig. - Z. di gallina: fascio di sottili rughe che si irradia dall'angolo esterno dell'occhio; anche calligrafia illeggibile per la sua irregolarità. Mus. - Strumento musicale pastorale, derivato dal flauto di Pan, o siringa, mediante l'innesto di alcune canne in un otre di pelle contenente aria. Tipo particolare di z. è la cornamusa. Una specie di z. ingentilita nella costruzione e nel suono fu la settecentesca musette di Francia. Ciascuno dei due denti lunghi e curvi, sporgenti dalla bocca di alcuni animali che se ne servono come mezzi di offesa e di difesa: le z. dell'elefante (i denti incisivi superiori costituiti di sola dentina o avorio, ad accrescimento continuo). ║ Per estens. - I grossi e appuntiti canini, e in genere, i denti dei grandi carnivori. Entom. - Nome attribuito a varie specie di insetti dell'ordine dei ditteri nematoceri della famiglia dei Culcidi. Diffuse in tutto il mondo, e in modo particolare nelle zone a clima caldo e temperato, si dividono in vari generi, i più importanti dei quali sono l'anophele (z. della malaria; V. ANOFELE), l'Aedes Stegomyia (z. della febbre gialla) e il Culex (z. comune); altre ancora sono veicolo di filarie dell'elefantiasi in zone tropicali. La z. comune è dotata di addome allungato e lunghe zampe piuttosto fragili: la proboscide serve alla femmina per forare la pelle dell'uomo o degli animali per nutrirsi del loro sangue. Depone le uova nelle acque stagnanti e le larve conducono vita acquatica. ║ Fig. - Persona noiosa, fastidiosa, molesta. Galleggiante a fondo piatto e sponde basse, solitamente a pianta rettangolare, costruito con materiali vari (legno, gomma, materie plastiche, ecc.), usato come mezzo di trasporto di merci, persone o animali. - Encicl. - La z. è una delle più antiche imbarcazioni: presso le popolazioni primitive era costituita da arbusti legati a fascine o tronchi accostati fra loro, sostenuti da botti, senza murate. In Oceania la z. regge uno o più pali per la vela; in America del Sud gli arbusti formano una cavità centrale. ║ Z. di salvataggio: galleggiante di legno, di vetroresina oppure di tessuto gommato autogonfiabile, gettato in mare in appoggio e sostegno ai naufraghi. Il suo uso è obbligatorio anche per le imbarcazioni da diporto che navigano oltre le sei miglia dalla costa. ║ Barca piatta utilizzata a scopo venatorio nelle paludi, negli stagni o ai lati di specchi d'acqua. ║ Nella fluitazione del legname, gruppo di tronchi legati tra loro. ║ Sulle navi da guerra, z. cellulare o corazzata: zona compresa tra il ponte di protezione e il ponte di corridoio, che suddivide lo spazio tra i due ponti in piccoli scompartimenti, al fine di garantire stabilità e galleggiabilità alla nave, specie quando viene attaccata da mine, armi subacquee, ecc. Nome comune di alcune specie di mammiferi dell'ordine dei Perissodattili. Simili ai cavalli, le z. sono caratterizzate dal mantello a strisce trasversali brune, bruno-rossastre scure, su fondo bianco, giallo-isabellino o rossastro. La testa è grossa e pesante, il collo corto e grosso con criniera breve ed eretta, l'addome tondeggiante e gli arti brevi. Distribuiti nella parte meridionale e orientale dell'Africa, a Sud delle sorgenti del Nilo, del Sahara e del Congo, prediligono la steppa aperta o la boscaglia dove vivono in gruppi di 7/8 individui. Le mandrie sono gregarie di altre specie, quali le gazzelle, i bufali, i damalischi, gli orici. Se ne distinguono quattro specie: z. comune (detta anche z. delle pianure); z. di Grevy (detta anche z. reale o d'Abissinia); z. di montagna (detta anche z. vera); z. quaggia (estintasi al termine del XIX sec.). Primo numero della successione naturale. ║ Numero cardinale che indica la mancanza di unità: è rappresentato dal segno 0. ║ Per estens. - Punto di partenza di una qualsiasi successione, termine iniziale: il termometro segna cinque gradi sopra lo z. - Balist. - Sparare a z.: fare fuoco con l'arma tenuta orizzontale su un bersaglio molto vicino. ║ Fig. - Sparare a z. su qualcuno: attaccarlo duramente. ║ Tagliare i capelli a z.: con la macchinetta elettrica in modo che i capelli siano tagliati molto vicino alla cute. - Ling. - Grado z. (o ridotto): grado apofonico di una radice caratterizzato dall'assenza della vocale (V. APOFONIA). - Fis. - Energia di punto z.: energia dello stato fondamentale di ogni sistema quantistico. Nel caso dell'oscillatore armonico, tale locuzione indica il valore hν/2, dove h è la costante di Plank e ν è la frequenza propria dell'oscillatore. ║ Trasferimento z. di calore: condizione propria di un corpo in equilibrio termico con l'ambiente in cui si trova immerso, e che emette energia raggiante in quantità pari a quella che assorbe. ║ Z. assoluto o termodinamico: z. della temperatura termodinamica. Esso coincide con la temperatura alla quale si troverebbe la materia in uno stato ideale di ordine perfetto: i solidi sarebbero cristalli perfetti, in cui tutti gli atomi occuperebbero posizioni ordinate e regolari nella simmetria del reticolo cristallino, senza alcuna oscillazione indotta dalle variazioni dell'energia termica; ogni fluido di bosoni sarebbe un superfluido, mentre ogni gas di fermioni sarebbe nello stato di superconduttore. Questo stato di assoluta perfezione, tuttavia, non si trova in natura: la sua irraggiungibilità è, anzi, un principio della fisica, che emerge dalla necessità di consistenza tra le leggi della meccanica statistica e quelle della meccanica quantistica. - Mat. - Primo numero della successione dei naturali, indicato con il simbolo 0; anche, l'unico numero naturale che non sia il successore di un altro. Come cardinale, il numero corrispondente alla cardinalità dell'insieme vuoto, privo di elementi. Nell'aritmetica ordinaria dei numeri reali, lo z. gode delle seguenti proprietà: è l'elemento neutro della somma, a + 0 = 0 + a = 0; è il fattore di annullamento del prodotto, a · b = 0 se e solo se a o b è uguale a z. Non è possibile effettuare una divisione per 0 in aritmetica, ma il simbolo 0/0 indica una forma di indeterminazione nell'ambito del calcolo dei limiti. La potenza con esponente z., a0, è sempre pari a 1, qualunque sia la base a diversa da 0; il simbolo 00, invece, non ha significato in aritmetica, ed indica una forma di indeterminazione nel calcolo dei limiti. In algebra, la nozione di z. può essere ulteriormente ampliata: si definisce z. di una operazione algebrica definita in un dato sistema algebrico (gruppo, anello, corpo, ecc.) l'unico elemento neutro, se esiste, rispetto a tale operazione. Nel caso in cui, nel medesimo sistema algebrico, sia definita oltre a tale operazione, convenzionalmente indicata come addizione, una seconda operazione indicata come moltiplicazione, non è detto che lo z. sia fattore di annullamento del prodotto: gli eventuali elementi a, b diversi da z., tali che ab = 0, vengono indicati come divisori dello z. ║ Z. algebra: algebra nella quale il prodotto di due suoi elementi qualsiasi è sempre pari a z. ║ In analisi, punto x0 in cui una funzione f(x) si annulla, f(x0) = 0. In particolare lo z. di un polinomio è una sua qualsiasi radice. ║ Omotopo a z.: in topologia, ciclo riducibile ad un punto mediante una deformazione continua (omotopia). Nome della Z, ventiseiesima e ultima lettera dell'alfabeto italiano: ragazzo si scrive con due z. ║ Fig. - Dalla a alla z.: dall'inizio alla fine. Sorella del padre o della madre, rispetto ai nipoti. ║ Per estens. - La moglie dello zio. (o z-) s. m. (f. -a ) 1 Appartenente a una popolazione originaria dell'India, diffusasi in Europa sino dal XII sec., caratterizzata da nomadismo, attività lavorative saltuarie e ricche tradizioni etniche. 2 (fig., spreg.) Persona dall'aspetto sciatto e trasandato. (V. nota d'uso STEREOTIPO) ETIMOLOGIA: dal greco tardo Atsíganoi, nome di una tribù dell'Asia Minore. Stereòtipo. Di cosa realizzata con la tecnica della stereotipia. ║ Fig. - Modello convenzionale di discorso, atteggiamento, ecc.: parlare per s. - Ling. - Locuzione che è giunta a fissarsi in una forma ben precisa e che è per questo ripetuta in maniera pressoché meccanica. - Psicol. - Termine utilizzato dal giornalista O. Lippman per designare un'operazione mentale generalizzante in virtù della quale si giunge ad attribuire a tutte le persone o gruppi appartenenti a una classe caratteristiche proprie solo di alcuni membri di essa. Nonostante le eccessive semplificazioni determinate cui questa operazione inevitabilmente conduce, va, tuttavia, rilevato come gli s. svolgano importanti funzioni nella dinamica dei rapporti interpersonali; in particolare, essi consentono un risparmio di energia psichica guidando l'individuo nei suoi comportamenti con gli altri, favoriscono l'integrazione dell'individuo nel gruppo, creando una condivisione di credenze, e difendono l'ego proiettando sull'altro impulsi inaccettabili. Stereotipìa. Ind. graf. - Tecnica utilizzata nelle arti grafiche per la riproduzione di forme composte con i caratteri mobili. Essa comprende: la controimpronta della forma, prodotta schiacciando uno speciale cartone inumidito (flan) contro la forma; il montaggio del flan nella forma di fusione; la fusione della forma mediante colatura del piombo nel flan; la sbavatura e la finitura della forma solidificata. - Psicol. - Disturbo psicomotorio che si manifesta nella tendenza a mantenere a lungo un medesimo atteggiamento (s. di postura) o a ripetere continuamente un particolare atto (s. di movimenti o manierismi). (o z-) s. m. 1 Fratello del padre o della madre, rispetto ai nipoti: zio paterno; zio materno | (est.) Marito della zia | (scherz.) Zio d'America, quello emigrato in America che lascia o può lasciare una cospicua eredità; (est.) zio o parente ricco. 2 al pl. Lo zio e la zia rispetto ai nipoti. ETIMOLOGIA: dal lat. tardo thius, a sua volta dal greco theios, di orig. infant. (o z-) s. f. Donna nubile | (scherz. o spreg.) Donna nubile e non più giovane. ETIMOLOGIA: dimin. di zita, forma merid. corrispondente al tosc. cita "ragazza", di orig. infant. Sinonimi zitella (s.f.), bisbetica, brontolona, non maritata, non sposata, nubile, signorina. Che non fa rumore, che tace, che non parla. Calzatura costituita da un unico pezzo di legno, o da suola di legno e tomaia per lo più a strisce di pelle, stoffa, tela, ecc. usata nei costumi tradizionali di alcune regioni: gli z. degli Olandesi. È utilizzata anche per ragioni funzionali, in particolare da bagnanti, o come normale calzatura. ║ Fig. - Con accezione spregiativa, persona villana e rozza, che non vale nulla. ║ Z. duro: espressione diffusasi negli anni Ottanta nel linguaggio giornalistico per indicare la base più resistente di un movimento o di un partito. ║ Per estens. - Elemento o struttura di aspetto e funzione analoghi a quelli di uno z. - Geol. - La parte inferiore e rigida di una regione geologica, costituita da rocce cristalline eruttive e metamorfiche, su cui poggiano rocce sedimentarie in genere deformate plasticamente. Gli z. non ricoperti da rocce sedimentarie dopo il Primario, in cui affiorano rocce cristalline, vengono definiti scudi. ║ Z. continentale: il blocco di sial che forma la base di un continente, comprendente, sotto il livello del mare, la scarpata e la piattaforma continentale. - Zool. - L'unghia troncoconica del terzo dito degli equidi su cui poggia il peso del corpo. Si tratta di una formazione cornea appartenente alla categoria degli unghioni, composta dalla muraglia, lamina ungueale situata verticalmente, dal fettone, strato corneo che protegge il polpastrello, e dalla suola. Lo z. è sviluppata dall'organo cheratogeno, suddiviso in cercine perioplico, cercine coronario e tessuto podofilloso. Il margine superiore della parete interna è circondato dalla benda perioplica. Negli artiodattili le estremità del terzo e del quarto dito sono protette da due unghie, separate nella parte anteriore e saldate in quella posteriore, denominate anch'esse z., ma costituite da tessuto corneo più resistente rispetto a quello che forma gli z. degli equidi. Ogni unghia è suddivisa in parete, suola, tallone, solco coronarico e solco perioplico. - Arch. - Ogni basamento di varie strutture (colonne, pilastri, mura, ecc.), solitamente di altezza limitata e lievemente aggettante. ║ Per estens. - Fascia inferiore della parete di un vano interno di un edificio, tinteggiata o rivestita di materiale vario a scopo decorativo e protettivo; è sinonimo di battiscopoa. - Agric. - Z. di una pianta: zolla di terra lasciata attorno alle radici di una pianta estirpata. - Cuc. - Z. di gelatina, di riso, ecc.: supporto per sollevare e completare la presentazione di alcune vivande. - Elettr. - La parte metallica della lampadina, che realizza il collegamento elettronico e meccanico della lampada con il portalampada. ║ La spina multipolare usata per l'innesto dei tubi termoelettronici, suddivisa in z. del tubo e z. portatubo. - Aer. - Dispositivo per sostenere il carrello di un aereo. - Graf. - Struttura in legno o in lega metallica usata come supporto dei clichés o delle lastre stereotipe. ║ Nei caratteri per la composizione manuale, la base metallica che sostiene il segno grafico. Pezzo compatto e non molto grande di terra, che si stacca dal terreno sodo, quando lo si lavora con l'aratro o con altri strumenti agricoli. ║ Per estens. - Al plurale, terreno agricolo. ║ Per estens. - Pezzo compatto di altra materia, soprattutto di zucchero. - Istol. - Z. tigroidi o z. di Nissl: granulazioni di cromofile presenti nel citoplasma di quasi tutti i neuroni, limitate al corpo cellulare e ai dendriti adiacenti. (dal latino zona: cintura, fascia). Fascia, striscia, spazio circoscritto. Tratto di territorio, regione dotata di determinate caratteristiche o delimitata in base a una particolare utilizzazione. ║ Ant. - Presso i Greci, la fascia con cui le donne si cingevano la vita e tenevano aderente il peplo. ║ Fig. - Sciogliere la zona: andare sposa, perdere la verginità. - Urban. - Parte di territorio comunale destinato, in base al piano regolatore, a una determinata funzione: z. industriale. ║ Z. verde: complesso di giardini, parchi e simili inclusi in una città. ║ Z. di rispetto: area all'interno della quale è proibito costruire o nella quale l'edificazione è sottoposta a vincoli precisi. ║ Z. o area pedonale: parte del centro storico di città o paesi nel quale il traffico è variamente limitato. - Geom. - Z. sferica: la parte di superficie sferica delimitata da due piani secanti paralleli. Nel caso che uno dei due piani sia tangente si ha la calotta sferica. - Geogr. - Z. astronomiche-termiche: le cinque parti in cui la Terra è divisa dai due circoli polari e dai due tropici: la z. torrida, compresa tra i due tropici; le due z. temperate, fra i due tropici e i circoli polari; le due z. polari, costituite dalle calotte comprese entro i due circoli polari. - Dir. internaz. - Z. contigua: quella parte dell'alto mare vicina alle acque territoriali di uno Stato, e sulla quale lo Stato stesso ha potere di esercitare controlli di carattere fiscale, doganale, sanitario. - Dir. - Z. franca: quella porzione di territorio dello Stato che si considera fuori della linea doganale e pertanto libera da gravami di dogana. ║ Z. di frontiera: quella a cavallo tra due Stati, per la quale gli Stati stessi, attraverso accordi speciali (chiamati "convenzioni di vicinato"), stabiliscono facilitazioni reciproche in materia di libera circolazione degli abitanti e delle merci, di traffico ferroviario e stradale, di organizzazione dei servizi sanitari e idrici. ║ Z. militare: parte del territorio nazionale che in periodo di pace è sottoposto a particolari norme, allo scopo di prevenire danni di carattere militare. ║ Z. smilitarizzata: territorio sul quale uno Stato si assume l'obbligo internazionale di non introdurre installazioni o guarnigioni militari, allo scopo di prevenire incidenti di frontiera e simili. ║ Z. depressa: termine generico che indica regioni di uno Stato o singoli Stati caratterizzati dalla persistenza di un reddito medio per abitante inferiore a quello di altre regioni o Stati. ║ Z. denuclearizzata: dove è bandito l'impiego di armi termonucleari. ║ Z. d'influenza: territorio su cui si riconosce che uno Stato eserciti la propria predominante influenza politica, economica e militare. - Sport - Marcare a z.: in diversi giochi con la palla, in particolare nel calcio e nella pallacanestro, controllare l'avversario che transita nel proprio settore; si contrappone a marcare a uomo (V. UOMO). ║ Segnare, vincere in z. Cesarini: nel calcio, realizzare una rete decisiva agli effetti del risultato finale dell'incontro nei minuti finali di una partita, come spesso riuscì a R. Cesarini (V. CESARINI, RENATO). ║ Fig. - Conseguire un successo all'ultimo momento. Termine accorciato per giardino zoologico, area mantenuta a giardino e cosparsa di recinti, gabbie ed edifici destinati a ospitare ed esporre al pubblico animali vivi. - Encicl. - L'uso degli z. era assai frequente nel Medioevo; i sovrani dotarono spesso le loro regge di parchi nei quali tenere animali selvatici. Nel XIX sec., con il progredire del colonialismo e il rinnovato interesse da parte del pubblico europeo per ogni specie di fauna esotica, i giardini zoologici persero progressivamente ogni carattere privato per divenire autentiche istituzioni ricreative e culturali. Il maggior merito nell'organizzazione di moderni z. impostati con criteri adeguati l'ebbe il tedesco Karl Hagenbeck che ad Amburgo costruì nel suo parco una serie di ambienti il più possibile simili a quelli naturali in modo da favorire l'esistenza quotidiana degli animali e renderne più agevole lo studio delle abitudini. Bot. - Pianta della famiglia delle Cucurbitacee, coltivata come ortaggio nelle regioni a clima caldo e temperato. Presenta fusto rampicante per mezzo di cirri, foglie grandi ruvide, fiori unisessuali con corolla campanulata gialla; i frutti a peponide, di dimensioni, forma e colore vari, a polpa carnosa gialla o chiara, sono eduli; i semi piatti, ovoidali, sono dotati di proprietà tenifughe. Le specie più coltivate sono: Cucurbita maxima, la zucca comune, e Cucubita moschata, comunemente nota come z. di Chioggia o z. popone. Nell'uso scientifico, nome generico di composti chimici della classe dei carboidrati. ║ Nell'uso comune s'intende per z. il saccarosio; sostanza bianca, dolce e cristallina che ha larga parte nell'alimentazione. - Chim. - Genericamente, si dà il nome di z. ai composti della classe dei carboidrati, che vengono di solito divisi in due classi: monosaccaridi, o z. semplici, e polisaccaridi, cioè z. risultanti dalla riunione di più molecole dei precedenti. I monosaccaridi sono degli alcoli polivalenti contenenti un gruppo aldeidico o chetonico; sono facilmente solubili in acqua e in genere dotati di sapore dolce. Gli z. presentano proprietà riducenti, dovute alla presenza del gruppo carbonilico; per azione dell'idrogeno sotto pressione i gruppi carbonilico e chetonico vengono idrogenati a gruppi alcolici; per ossidazione danno ossiacidi; reagiscono con l'idrossilammina, con la fenilidrazina, con l'acido cianidrico, ecc. Per condensazione di più molecole di z. si hanno polisaccaridi, che possono indicarsi come bi-, tri-, tetrassaccaridi e risultano da due, tre, quattro molecole semplici. Questi polisaccaridi si idrolizzano dando gli z. semplici che li costituiscono. Minestra di brodo, senza né riso, né pasta, per lo più accompagnata da pane affettato. ║ Z. alla pavese: fatta con brodo bollente versato su uova crude, fette di pane tostato e formaggio parmigiano grattuggiato. ║ Z. inglese: dolce preparato con pandispagna intriso di liquore e farcito con cioccolato e crema. ║ Fare z. nel vino, nel latte: ammollarvi pane o biscotti. ║ Fig. - Confusione, mescolanza di cose eterogenee. ║ Pasticcio, imbroglio. ║ Noiosa lungaggine. ║ Fig. - È tutta una z.: è sempre la stessa cosa. ║ Se non è z. è pan bagnato: proverbio che significa che tra due cose non c'è differenza sostanziale. Guadagnare navigando! Acquisti prodotti e servizi. Guadagnare acquistando online. Sinonimi (v.), arrancare, barcollare, claudicare, non reggere, traballare, trascinarsi, vacillare. Che o chi cammina in modo difettoso, per imperfezione congenita, per malattia o lesione negli arti inferiori o per altra causa. ║ Fig. - Che va a rilento. ║ Che non si regge dritto, traballante, detto soprattutto di mobili. ║ Fig. - Difettoso, debole, incompleto: ragionamento z. ║ Fig. - Chi va con lo z. impara a zoppicare: proverbio secondo il quale si mutuano le abitudini, specie se negative, da coloro che si frequentano. (o zucchino). Bot. - Nome italiano della Cucurbita pepo, varietà italica, specie della famiglia delle Cucurbitacee, ordine delle cucurbitali, dicotiledoni metaclamidee tetracicliche. Originario probabilmente dell'America centro-meridionale, lo z. è largamente coltivato come ortaggio. Il frutto da essa prodotto viene mangiato ancora immaturo e cotto; è verdura di facile digestione con proprietà rinfrescanti, della quale si mangiano anche i fiori carnosi e gialli, fritti oppure bolliti. Il frutto di questa varietà, quando matura, passa dal tipico colore verde più o meno variegato di bianco sporco, al giallo intenso, mentre la polpa diventa sempre più stopposa e ricca di semi. Altre varietà della stessa specie sono invece coltivate per i frutti ornamentali, ma non commestibili e di dimensioni piuttosto piccole. I frutti maturi presentano di solito una vivace colorazione. Queste piante sono annuali, con fusti prostrati oppure rampicanti e spesso formanti un denso cespuglio alto 50 o 60 cm. Le foglie sono picciolate, ovato-cordate, a cinque lobi e pelose. I fiori, maschili e femminili (la pianta è dioica), sono sempre gialli. I frutti, che sono bacche di tipo particolare chiamato peponide, hanno forma diversa: ovoidale, tondeggiante oppure allungata; esternamente sono di color verde scuro omogeneo o con screziature, e maturando diventano gialli, arancio, o rosso fuoco. Fra le varietà ornamentali ricordiamo: ovifera (frutto piriforme o foggiato a uovo e spesso colorato a strisce), verrucosa dai frutti rugosi, e auranthia dal colore e dalle dimensioni di un'arancia. Lotta non lunga, ma accanita. ║ Battaglia, mischia: entrare nella z. ║ Baruffa, litigio, rissa: una z. tra cani. ║ Fig. - Violenta polemica, contesa riguardante argomenti letterari, scientifici, ecc. Enciclopedia termini lemmi con iniziale a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Storia Antica dizionario lemmi a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Dizionario di Storia Moderna e Contemporanea a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w y z Lemmi Storia Antica Lemmi Storia Moderna e Contemporanea Dizionario Egizio Dizionario di storia antica e medievale Prima Seconda Terza Parte Storia Antica e Medievale Storia Moderna e Contemporanea Dizionario di matematica iniziale: a b c d e f g i k l m n o p q r s t u v z Dizionario faunistico df1 df2 df3 df4 df5 df6 df7 df8 df9 Dizionario di botanica a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z |
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