Asia.

Cartina dell'Asia

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Asia.

MUSICA E FOLCLORE

A. sud-orientale: la musica dei Miao, stanziati nelle montagne del Myanmar e dell'Indocina, presenta caratteristiche arcaiche: melodie sobrie scandite da ritmi alquanto marcati; strumento principe di queste genti è lo sheng. Presso i Minkia, i Lolo e gli stessi Miao sono in gran voga i tamburi, usati nelle feste e nelle cerimonie funebri; i flauti di bambù vengono adoperati dai giovani per le serenate amorose. Improvvisazioni coreografiche molto interessanti caratterizzano la danza annamita, ricca di inventiva, sviluppatasi sulle figure del quadrato e del cerchio. Polifonica e di origine molto antica è la musica dell'Annam, come testimoniano le famose pietre sonore, caratteristico strumento in uso migliaia di anni fa. Nel Laos e nella Cambogia sono in uso ben quattro sistemi musicali: uno di tipo cinese, un secondo, colto, di origine indiana, un terzo detto sinothailandese e un quarto, probabilmente originario del luogo, derivato forse dal sistema antico degli Khmer. In questa zona esistono veri complessi strumentali tipici che vengono impiegati nelle varie cerimonie. Esiste, poi, un'orchestra classica indocinese costituita da un oboe, uno o due flauti, uno xilofono, un carillon di gong, due tamburi (o timpani) e un grande metallofono: è usata in teatro e in particolari cerimonie. Alle cerimonie magiche partecipa invece l'orchestra khmer, formata da una specie di chitarra, un violino, uno strumento a una sola corda, tamburi e piatti. Talvolta l'orchestra classica viene integrata dall'orchestra khmer, per formare il complesso detto mohori. Della musica tipica del Laos fanno parte i complessi formati da khen (ovvero lo sheng dei Cinesi, il noto organo a bocca). Celebri canti popolari della regione sono il bok-srou (canto della pesatura del riso) e i damhang dek (piccolo e delicato).

Tibet: anche qui la concezione del suono è meramente metafisica e mitologica, in un certo qual modo collegata a quella indiana, ma più accentuatamente a sfondo magico; ciò si deve soprattutto all'influenza dei Bon-po, i primitivi abitatori del Tibet. Nella regione coesistono una musica sacra, una musica da teatro e una musica popolare. La prima viene eseguita da voci e strumenti (coro e voce solista, coro e metallofoni: campane, gong, ecc.); gli strumenti oltre che accompagnare il canto danno luogo a veri interludi musicali: si tratta di una musica ieratica, assai suggestiva. Nel teatro gli spettacoli si manifestano soprattutto con danze come la Danza dello scheletro (nelle rappresentazioni dette tcham), che ricorda le danze degli sciamani delle steppe; nella musica da teatro hanno pure importanza la voce solista, specie nei drammi storici rnam-t'ar, e i cori che cantano in falsetto. Caratteristici della musica popolare tibetana sono i canti del lavoro. Interessantissima è la cerimonia di iniziazione dei preti buddhisti, i Lama; apre la cerimonia il suono di lunghe trombe di bronzo che si alternano a seconda del suono emesso; poi, il flauto accompagna il tchoed, ovvero la rinuncia a tutte le illusioni del mondo, che ha luogo nei "campi della morte". Il flauto è ricavato da una tibia umana.

Indonesia: grande importanza in questa zona hanno avuto sempre gli strumenti a percussione melodica b ... continua a leggere ... n

01 Giu. 2025 10:16:35 pm

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