Malattie dell'Apparato digerente.
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Dizionario di botanica a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z Guida medica prima parte seconda parte MEDICINA - GUIDA MEDICA - MALATTIE DELL'APPARATO DIGERENTEAPPENDICITEÈ l'infiammazione, acuta o cronica, dell'appendice cecale o vermiforme, cioè di quel piccolo prolungamento dell'intestino cieco che si trova al disotto della valvola ileo-cecale. Nella sua forma acuta, l'appendicite si manifesta inizialmente con diminuzione dell'appetito, nausea, vomito (specie nei bambini), febbre incostante e in genere non elevata, stitichezza e soprattutto (questi sono i sintomi più importanti) dolori e tensione muscolare all'addome.Il dolore appendicolare, che si localizza verso destra, un poco più sotto dell'ombelico e può estendersi a tutto l'addome, è da principio intermittente, poi sordo e costante e quindi aumenta progressivamente. Di rado inizia con violenza. Caratteristica è anche la contrazione dei muscoli addominali, soprattutto verso destra, accompagnata da una eccessiva sensibilità (iperestesia) della pelle. Non sempre la diminuzione del dolore è sintomo di miglioramento: se la tensione addominale aumenta e con essa la tachicardia, anche un'appendicite poco dolorosa può complicarsi in peritonite. L'appendicite si osserva soprattutto fra i 10 e i 30 anni. È originata da materiali o da secrezioni che, imprigionati nell'appendice e infettati da batteri intestinali, provocano l'infiammazione. Questo imprigionamento (vale a dire l'occlusione dell'appendice) può essere dovuta a un calcolo appendicolare, a una torsione dell'appendice stessa, a materiali fecali. L'appendicite acuta può derivare anche da una infezione di streptococchi secondaria a una rino-faringite, a un'angina e soprattutto a una scarlattina. COLITISono processi infiammatori dell'intestino colon e si distinguono principalmente in colite da fermentazione, colite da putrefazione, colite muco-membranosa, colite ulcerosa, colite infettiva, colite parassitaria. Le infettive possono essere causate da bacilli del tifo, del paratifo, della dissenteria, da salmonelle e da altri germi. Le parassitarie da amebe e altri microrganismi.COLITE DA FERMENTAZIONEÈ caratterizzata dall'evacuazione, 3 volte al giorno, di feci diarroiche abbondanti, spumose, giallo-oro, di odore acre. Altri sintomi sono espulsione di gas inodore, specie durante la notte, coliche intestinali dolorose permanenti o parossistiche, digestione difficile, diminuzione dell'appetito, depressione dello stato generale. La palpazione del colon è più o meno dolorosa. A provocare la colite da fermentazione, la cui origine è poco conosciuta, contribuisce un'alimentazione troppo ricca di idrati di carbonio e di cellulosa negli individui nei quali la digestione di queste sostanze determina un'acidità anormale che irrita la mucosa del colon. La colite da fermentazione, generalmente è benigna e regredisce verso la cinquantina; è soggetta a ricadute frequenti, spesso in seguito a sregolatezze alimentari e a strapazzi fisici e mentali.COLITE DA PUTREFAZIONELa diarrea è spesso alternata da stitichezza, le feci sono pastose, poco abbondanti, bruno scure, lisce e brillanti; emissioni di gas fetide ma poco abbondanti. I dolori sono minori che nella colite da fermentazione; la parte destra dell'addome è spesso dolente alla palpazione. I sintomi generali sono, nel complesso, eguali a quelli della colite da fermentazione. La colite da putrefazione può essere dovuta a un'alimentazione troppo ricca di alimenti putrescibili (come uova, carne, ecc.), essere secondaria a fermentazione esagerata, oppure derivare da una lesione organica del colon, specie nell'individuo anziano. È una malattia benigna, ma spesso ribelle alle cure e soggetta a ricadute.COLITE MUCO-MEMBRANOSADetta anche iperstenia intestinale o distonia addominale digestiva, è una malattia cronica del colon, caratterizzata da dolori addominali ed eliminazione di feci ricoperte di muco che talora hanno l'aspetto di membrane. Il primo sintomo è una stitichezza cronica in individui che, anche se evacuano ogni giorno, hanno feci frammentate e dure. Alla stitichezza subentrano crisi di diarree caratterizzate dalla emissione di feci ricoperte da muco. Questi episodi acuti sono accompagnati da dolori addominali i quali, a seconda dello stato psichico individuale, possono variare da semplici malesseri a coliche parossistiche. Sul lato sinistro dell'addome, il colon si rivela alla palpazione come un cordone duro e alquanto dolente. La colite muco-membranosa, più frequente nelle donne, è di origine essenzialmente psichica e si riscontra negli individui ipersensibili, ansiosi, nevrotici. All'insorgenza della malattia, le cui crisi sono spesso in connessione con crisi psichiche, contribuiscono l'abuso di lassativi o di clisteri e qualche volta l'ulcera gastroduodenale e la calcolosi biliare o renale.COLITE ULCEROSADetta anche retto-colite emorragica, è una infiammazione cronica del colon che alterna fasi acute con fasi di remissione. Nella maggior parte dei casi inizia nell'intestino retto e progredisce fino al ceco. Di solito comincia a manifestarsi nella forma acuta con evacuazioni numerose (fino a 20 al giorno) di cui solo una o due contengono materiale fecale, le altre sono emorragiche e in seguito diventano purulente per tornare emorragiche nella fase di remissione. Talvolta questa sindrome dissenterica è accompagnata da dolori addominali e tensione anale dolorosa. Sintomi generali sono depressione dello stato generale, diminuzione dell'appetito, dimagramento, talvolta febbre scarsa o, al contrario, che supera i 38°-39° ed è indice di gravità. La malattia evolve per crisi successive: le fasi acute durano da qualche settimana a qualche mese, poi le evacuazioni diventano normali ma la mucosa del colon resta fragile e sanguina al minimo contatto. La fase remissiva può durare settimane, mesi, talvolta anni, oppure le crisi possono diventare sempre più frequenti e ravvicinate e portare alla forma cronica. Le cause della colite ulcerosa, che è più frequente fra i 20 e i 40 anni, sono sconosciute. Vi contribuiscono, a quanto sembra, dei fattori psichici, cioè traumi e conflitti mentali in individui ansiosi, emotivamente o affettivamente immaturi.DISPEPSIASignifica propriamente a «digestione difficile», ma questo termine viene usato spesso anche per indicare disturbi gastrici funzionali privi di lesioni anatomiche evidenti. Rientrano quindi nei sintomi della dispepsia i malesseri allo stomaco, come sensazioni di peso, di oppressione, di bruciore, di stiramento; l'anoressia (diminuzione o mancanza di appetito), le eruttazioni, la nausea, l'aerofagia (anormale deglutizione di aria), la lingua sporca, l'alito fetido. Il più delle volte la dispepsia è causata da errori alimentari, masticazione insufficiente o troppo rapida, pasti a orario irregolare, abuso di tabacco, di caffè, di alcool, stitichezza, strapazzi mentali o fisici, lavoro sedentario, traumi e conflitti psichici. Altre volte la dispepsia è secondaria a una malattia dell'apparato digerente, o di altri apparati, come: gastrite, ulcera gastro-duodenale, epatite, calcolosi biliare, colite, disturbi uro-genitali, disfunzioni endocrine, tubercolosi polmonari, uremia, insufficienza cardiaca, emicrania.Digestione e assimilazione delle sostanze alimentari EMORROIDISono dilatazioni varicose delle vene dell'ano (emorroidi esterne) e del retto (emorroidi interne). Quelle dell'ano sono evidenti sotto forma di rigonfiamenti che tendono ad aumentare con gli sforzi fisici, la stitichezza, la defecazione, il consumo di alcool, spezie, caffè forte. Quelle del retto aumentano per le stesse cause, ma sono visibili solo all'anoscopia praticata dal medico. Sintomi, e al tempo stesso complicazioni delle emorroidi, sono le crisi dolorose e poi le emorragie al momento della defecazione, l'anite (infiammazione dell'ano con prurito o bruciore), le ragadi anali (ulcerazioni della mucosa anale), il prolasso della mucosa anale. L'individuo affetto da emorroidi, prima di iniziare qualsiasi terapia, farà bene a sottoporsi a una rettoscopia per escludere la presenza di un eventuale tumore rettale.ENTERITISono infiammazioni acute o croniche dell'intestino tenue, mentre quelle del colon si chiamano coliti. Le enterocoliti sono infiammazioni diffuse a tutto l'intestino. Le enteriti sfociano quasi sempre in enterocoliti, cioè si propagano al colon. I loro sintomi, di cui il principale (che però a volte manca) è la diarrea, si riconnettono quindi a quelli delle intossicazioni alimentari, delle coliti e delle enterocoliti. Sono di origine alimentare, o infettiva o parassitaria. Una forma particolare è la grave gastroenterite del lattante che si manifesta specialmente in estate e nei bambini ad allattamento artificiale.GASTRITEÈ l'infiammazione acuta o cronica dello stomaco.Nella forma acuta, i sintomi sono i seguenti: malessere gastrico, anoressia, nausea, vomito, talvolta diarrea, lingua patinosa e sovente alito fetido. In alcuni casi la gastrite acuta è asintomatica. La malattia è originata da cibi piccanti o troppo caldi; da abuso di bevande alcooliche; da alimenti avariati o contaminati da batteri o dalle loro tossine; da allergia gastrica derivante dall'ingestione di alcuni cibi, in particolare di certi pesci; da virus (che spesso complicano la gastrite in gastroenterite) proliferanti nello stomaco e nell'intestino oppure in concomitanza con una influenza, una epatite o altre malattie virali. La gastrite cronica, a sua volta, ha come sintomi dolori gastrici, anoressia, nausea, vomito, talvolta ematemesi grave, dimagramento. La gastrite cronica può restare asintomatica. Si ritiene che quando la malattia provoca un assottigliamento della mucosa gastrica e un'atrofia delle sue ghiandole (gastrite cronica atrofica), questo sia un terreno favorevole per lo sviluppo del cancro allo stomaco. Poco si sa intorno alle cause della gastrite cronica e si suppone che siano complesse. Vari sono i fattori determinanti o almeno predisponenti: cibi troppo piccanti o troppo caldi, sregolatezze alimentari, abuso di alcool o di tabacco, allergia gastrica provocata da alimenti (in particolare latte e uova), infezioni della bocca, dei denti, del naso, della faringe, gastrite secondaria a ulcera duodenale. PIORREAÈ uno stato infiammatorio dei tessuti che circondano i denti. La malattia progredisce dal colletto verso l'apice dei denti distruggendo i loro legamenti e determinandone la caduta.La piorrea si osserva in individui che sono costituzionalmente predisposti ed è favorita soprattutto da una cattiva o superficiale pulizia della bocca. Infatti il tartaro (costituito da cellule di sfaldamento della bocca, muco, residui alimentari e sali) facilita la comparsa della gengivite e degli altri processi infiammatori dei tessuti che circondano i denti: si ha così la piorrea che porta al vacillamento e alla caduta dei denti. A loro volta, la piorrea e la pulpite (infiammazione della polpa dentaria, originata dalla carie) possono essere il punto di partenza di germi che si moltiplicano nei denti malati i quali possono diventare focolai di infezioni in grado di propagarsi a organi circostanti o anche lontani, come per esempio i reni. STOMATITEÈ l'infiammazione della mucosa della bocca. Fra le varie stomatiti, si distinguono principalmente la aftosa, la catarrale, la cremosa, la ulcero-membranosa (per quest'ultima, vedi Angina di Vincent).STOMATITE AFTOSASulle labbra, sulla punta e sui bordi della lingua, all'interno della bocca e sul palato si formano vescichette piene di liquido biancastro le quali, due o tre giorni dopo, si rompono lasciando ulcerazioni che, in capo a una settimana circa, guariscono senza lasciare traccia. Spesso la malattia è accompagnata da alito fetido, malesseri gastrici, leggera febbre. La causa della stomatite aftosa è ignota.STOMATITE CATARRALEO eritematosa, è caratterizzata da una infiammazione localizzata (alle gengive o alla lingua o al palato) o generalizzata a tutta la bocca. La malattia provoca una sensazione di calore e di dolore quando la parte infiammata entra in contatto con gli alimenti. Le cause della stomatite catarrale sono varie: cattiva pulizia della bocca, cibi troppo piccanti o troppo caldi, abuso di tabacco o di bevande alcooliche, carie, malattie infettive (in particolare scarlattina e morbillo), anemia perniciosa, intossicazioni da metalli, ecc.STOMATITE CREMOSADetta più comunemente mughetto, è caratterizzata da placche confluenti, biancastre, con superficie irregolare, che appaiono sulla lingua e sul lato interno delle guance, precedute da un arrossamento intenso, lucente e doloroso delle parti colpite. La malattia può estendersi alla faringe, all'esofago e talvolta allo stomaco. La masticazione e la deglutizione diventano dolorose. La stomatite cremosa, più frequente nei bambini e negli anziani, è provocata da funghi microscopici.ULCERAÈ la perdita di sostanza a carico della mucosa dello stomaco e del duodeno, che provoca una lesione con scarsa tendenza a cicatrizzarsi. Sintomo principale è il dolore, localizzato normalmente in corrispondenza dello stomaco, che varia dal senso di pesantezza ai crampi, in genere si calma dopo l'ingestione di alimenti, compare di solito 3-5 ore dopo i pasti e dura da un quarto d'ora a un'ora. Questi periodi dolorosi, che si manifestano tutti i giorni alla stessa ora, durano in media 2-3 settimane, talvolta pochi giorni, altre volte alcuni mesi; poi cessano all'improvviso e il malato ha un periodo di benessere totale o relativo. In molti casi i periodi dolorosi hanno un andamento stagionale, ossia insorgono in primavera o in autunno. Altri sintomi sono: senso di peso allo stomaco dopo i pasti, eruttazioni, rigurgiti acidi specie durante i periodi dolorosi, digestione lenta, stitichezza.È possibile che l'ulcera gastrica o duodenale guarisca spontaneamente; ma in genere accade che, se la malattia non viene curata, i periodi dolorosi tendano a diventare più frequenti e più lunghi e gli intervalli più brevi, mentre possono apparire (nel 120 per cento dei casi) complicazioni gravi come emorragia, perforazione, stenosi, cancro. L'emorragia, che nella maggior parte dei casi è una complicazione dell'ulcera
alla parete posteriore dello stomaco, provoca questi sintomi: malessere
improvviso, tendenza allo svenimento, sete, sudore freddo, stato di shock,
melena e talvolta ematemesi. La stenosi (cioè il restringimento patologico), più frequente al piloro e al duodeno, presenta come sintomi principali il dolore che diventa continuo e il vomito di alimenti residuati dal pasto precedente. La degenerazione dell'ulcera in cancro, che può verificarsi allo stomaco, mai al duodeno, può essere desunta da alcuni sintomi come: la persistenza dell'ulcera o il suo aggravamento, dopo alcune settimane di terapia; dolori che da periodici diventano continui; melena persistente, cioè presenza continua di sangue digerito nelle feci. L'ulcera gastro-duodenale è quattro volte più frequente nell'uomo che nella donna. La duodenale è 610 volte più frequente della gastrica. Raramente l'ulcera gastro-duodenale è multipla. Non si conosce ancora l'origine della malattia, ma è accertato che ad essa contribuiscono il succo gastrico acido, che aggredisce le pareti dello stomaco, disfunzioni del sistema nervoso vegetativo, stati d'ansia, tensioni emotive costanti. Gli organi prossimali dell'apparato digerente Enciclopedia termini lemmi con iniziale a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Storia Antica dizionario lemmi a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Dizionario di Storia Moderna e Contemporanea a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w y z Lemmi Storia Antica Lemmi Storia Moderna e Contemporanea Dizionario Egizio Dizionario di storia antica e medievale Prima Seconda Terza Parte Storia Antica e Medievale Storia Moderna e Contemporanea Dizionario di matematica iniziale: a b c d e f g i k l m n o p q r s t u v z Dizionario faunistico df1 df2 df3 df4 df5 df6 df7 df8 df9 Dizionario di botanica a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z |
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