Cerca con Google ! 

Invertebrati Conchiferi.

Notizie del giorno per documentarsi su ciò che accade nel mondo.

Ti invitiamo a dedicare qualche minuto per aiutarci a capire meglio quanto soddisfiamo le tue esigenze!

Dizionari Enciclopedia Storia Link utili

Non chiedete che cosa il vostro Paese può fare per voi; chiedete che cosa potete fare voi per il vostro Paese.
John Fitzgerald Kennedy

La scuola consegue tanto meglio il proprio scopo quanto più pone l'individuo in condizione di fare a meno di essa.
(Ernesto Codignola)

Introduzione

Dimiari

Mitilacei

Monomiari

Animali Passeracei

Invertebrati Aracnidi Brachiopodi Briozoi Celenterati Conchiferi Crostacei Echinodermi Gasteropodi Insetti Miriapodi Molluschi Protozoi Rotiferi Tunicati Vermi

Pesci Acantotteri Anacantini Brutulidi Ciclostomi Condrostei Dipnoi Faringognati Fisostomi Pesci ornamentali Patrimonio ittico italiano Leptocardi Lofobranchi Olostei Plettognati Selaci Storia degli acquari

Insetti Passeracei

Mammiferi Artiodattili Carnivori Cetacei Folidoti Insettivori Iracoidei Lemuri Marsupiali Monotremi Perissodattili Pinnipedi Proboscidati Rosicanti Scimmie Sdentati Sirenidi Tubulidentati Volitanti

Uccelli Brevipenni Cantatori Coracirostri Fissirostri Giratori Gralle Lamellirostri Levirostri Longipenni Pappagalli Passeracei Razzolatori Ronzatori Steganopodi Urinatori Rampicanti Rapaci

Aracnidi Brachiopodi Briozoi Celenterati Conchiferi Crostacei Echinodermi Gasteropodi Insetti Miriapodi Molluschi Protozoi Rotiferi Tunicati Vermi

Linea flashing backefro

Linea flashing backefro

-^

VITA DEGLI ANIMALI - INVERTEBRATI - CONCHIFERI

INTRODUZIONE

Molti hanno veduto sul fondo melmoso di un'acqua poco profonda una grande quantità di Conchiferi sporgere in posizione obliqua senza potersi spiegare se ne vedessero la parte anteriore o posteriore. Un'ostrica aperta presenta così pochi punti per orizzontarsi, riguardo alle parti del suo corpo, che al massimo si potrà indovinare all'incirca il luogo ove si trova la bocca dell'animale. Questi Conchiferi restano a lungo immobili; si nutrono senza bisogno di andare a caccia e di combattere. Aggrediti, sanno difendersi soltanto chiudendosi nella loro conchiglia, e nemmeno durante il periodo della riproduzione abbandonano la loro esistenza silenziosa, modesta, esente da passioni. Un'idea generale del Conchifero si può avere paragonandolo ad un libro chiuso, con il dorso in alto e la testa verso il basso. Le due facce della copertina corrispondono alle due valve calcaree della conchiglia, i due fogli seguenti ai due lati del mantello dell'animale, il terzo e quarto foglio, d'ambo i lati, alle due paia di lamelle branchiali, e la parte rimanente del libro al corpo dell'animale. Essendo le parti interne progressivamente meno larghe, le due valve esterne della conchiglia chiudono tutte le altre; tutte queste parti sono poi saldate insieme lungo il loro margine superiore proprio come avviene per le pagine del libro, lungo il dorso. Il margine del mantello è di solito attaccato saldamente alla conchiglia, ma si può facilmente staccare. L'estremità posteriore di ciascuno di questi fogli è coperta di numerose papille, straordinariamente sensitive, che si trovano in tutti quei conchiferi che affondano il corpo nella sabbia o nella melma. Dopo il foglio del mantello si trovano ai due lati, molto sviluppate, le lamelle branchiali; fra di esse si presenta il piede, tagliato a cono. Sono anche detti Acefali, perché non hanno una parte distinta del corpo che meriti il nome di testa. La loro cavità boccale non è armata di denti o altro, perché questi animali si nutrono soltanto di piante microscopiche e di altri infimi organismi. Un breve e largo esofago conduce allo stomaco; al di sopra e lateralmente a questo si trova il fegato. Due paia di lamelle trilaterali alla bocca, da ogni lato, sono dette tentoni, o anche appendici labiali. Per quanto riguarda il sistema nervoso si trovano un paio di gangli vicino e dietro la bocca ed un secondo paio nel piede.

I filamenti che collegano le due masse nervose circondano anche l'esofago; i Conchiferi posseggono inoltre anche le due vescichette uditive sui gangli dei piedi.

Il cuore, con i suoi atri destro e sinistro, si trova chiuso in una sottile scatola sul dorso e manda il sangue nel corpo. Prima che il sangue passi dal corpo nelle branchie, deve passare attraverso un organo voluminoso, di natura spugnosa, chiamato organo di Boianus, dal suo scopritore. Gli organi riproduttori dei Conchiferi si limitano alle ghiandole interne, le quali si trovano sempre nella parte del corpo che dovrebbe corrispondere al tronco negli altri animali. Nei Conchiferi ermafroditi di acqua dolce si trovano ovaie o ghiandole seminali al di sotto o dietro il fegato, ed il loro condotto di emissione è visibile nel solco branchiale.

Sappiamo che molti molluschi sono in grado di fabbricarsi una casa con le secrezioni del mantello; infatti, anche quello dei Conchiferi secerne dalla sua faccia esterna e dai margini liberi una materia calcarea che forma la conchiglia. Le due valvole consistono di solito di due strati diversi: l'esterno è prodotto dal mantello, con strato madreperlaceo ora interno ora esterno, che è la parte principale della conchiglia. Le due valve sono collegate insieme nella loro parte interna, ed al loro margine sono attaccate all'animale da una membrana che parte dagli orli del mantello. L'unione delle due valve avviene con un legamento elastico, grazie al quale, si aprono, mentre restano chiuse per virtù del muscolo adduttore. Nel tratto, dove il legamento riunisce le due valve, detto cardine o cerniera, si notano in esse delle sporgenze spesso dentate che si incastrano; esistono inoltre diverse depressioni e disegni sulla faccia interna della valva. E' assai strana la depressione del mantello che scorre parallelamente al margine ventrale da una impressione muscolare all'altra; ma tutti i Conchiferi che hanno tubi respiratori e anali presentano la depressione del prolungamento dei muscoli che ritirano quei tubi, a forma di un taglio aperto dietro, nel margine del mantello.

Le due valve della conchiglia dell'ostrica, per es., sono disuguali, e massicce in proporzione alle dimensioni dell'animale. Essa, a differenza dell'Unione (Unio, Anodonta), legata alla conchiglia con due muscoli, simmetricamente sviluppati, forti, ha un solo grosso muscolo adduttore; nell'uno e nell'altro caso la conchiglia si chiude perfettamente. Gli organi dei sensi sono più sviluppati nei generi ad un solo muscolo adduttore; in alcuni generi, inoltre, il mantello è saldato completamente ai margini, eccezion fatta per una fessura davanti per il piede, e una o due fessure o canali dietro per la respirazione e l'evacuazione. Nel loro sviluppo le unioni e le anodonte, ambedue d'acqua dolce, differiscono essenzialmente dalle ostriche; tuttavia bisogna ammettere che i Conchiferi d'acqua (dolce e per avere due muscoli adduttori, e per la conchiglia quasi sempre regolare e ben costruita, e per il mantello, infine, parzialmente chiuso, sono certamente superiori ai Conchiferi marini.

Mitili su alghe

Mitili su alghe

DIMIARI

La famiglia delle Naiadi, o Unioni (Najades, Unionacea), comprende i nostri primi conchiferi d'acqua dolce; la loro conchiglia è composta di valve uguali, è regolare, madreperlacea, e coperta di una epidermide forte, liscia, saldamente attaccata. Il legamento è esterno, le due impressioni muscolari sono quasi di uguale grandezza ed hanno circa la stessa distanza dal margine; però l'anteriore è ripartita in parecchi spazi. I due generi più importanti sono Unio e Anodonta. Il carattere più importante dell'Unio è che il cardine, in ogni valva, ha davanti un dente semplice o doppio, scanalato od intaccato e dietro, sotto il legamento nell'una delle valve, un dente, nell'altra due, lamelliformi, paralleli al margine. Fra le Unio che riproducono perle è l'Unione Margaritifera (Unio margaritifera); di solito, le conchiglie perlifere si distinguono fra tutte le altre di acque dolci, per la sproporzionata grossezza della loro conchiglia. Esse vivono e prosperano in quelle acque che scaturiscono da monti antichi e da montagne poverissime di calce, che portano seco molta terra ghiaiosa, e scorrono senza interruzione attraverso regioni di natura geognostica. In genere, tali condizioni ideali si riscontrano abbondantemente in Germania. Lasciando ai sistematici ed ai naturalisti lo studio della complessa struttura, dello sviluppo e del modo di vivere dei margaritiferi ed affini, diamo uno sguardo alla loro particolare caratteristica: la produzione della perla. Questa è una concrezione libera, spontanea, esistente nell'animale, e prodotta dalla materia della conchiglia. La qualità, lo splendore, l'acqua, la rotondità, la grossezza, il peso delle perle, dipendono più o meno dalla loro composizione, dalla loro struttura che si adatta a quella delle valve; esse consistono in sottili pellicole organiche, ed in sostanza calcaree, deposte fra le medesime. La perla perfetta ha i colori dell'iride dello strato madreperlaceo della sua conchiglia, ed anche la sua struttura. Il soave splendore latteo, argenteo, appena tinto dei colori dell'iride, l'acqua purissima, sono prodotti dal modo in cui la calce si sovrappone e dalla trasparenza delle sue membrane. Scoperto che all'origine della formazione della perla esiste un nocciolo, che nelle conchiglie d'acque dolci è quasi sempre formato da corpicini estranei, quali granelli di quarzo, molecole vegetali che si fissano nel parenchima del mantello, intorno al quale il mantello secerne il bello strato madreperlaceo, venne iniziato il tentativo di produrre perle artificiali, provando ad introdurre fra il mantello e le valve dei corpi estranei, seguendo il sistema dei cinesi; tuttavia i conchiferi fluviali non risposero positivamente né a questo tentativo, né a quello fatto con l'introduzione di piccoli parassiti. Un genere molto simile a quello delle unioni è il genere Naiadi che viene rappresentato dall'Anodonta; la sua conchiglia è sottile e fragile, il margine della cerniera è lineare, senza denti, e sotto il legamento si trova una lamella longitudinale ottusa. Preferiscono le acque stagnanti a quelle pure e correnti.

Molluschi e conchiglie. La formazione delle perle

Linea flashing backefro

Linea flashing backefro

-^

MITILACEI

La famiglia dei Mitilacei (Mytilacea) contiene generi che hanno la conchiglia, coperta di epidermide, equivalve; il cardine è senza denti, o con dentini appena visibili, e l'impressione del muscolo adduttore anteriore è di solito piccola. Dietro il mantello forma un'apertura speciale per l'ano e, al di sotto, un canale respiratorio breve, frangiato sull'orlo. I tentoni sono stretti e pieghettati. A questi caratteri si uniscono la forma del piede e l'esistenza di una ghiandola speciale, secernente una materia filamentosa, che si collega con il modo sedentario di vivere di questi animali. Sono conchiferi marini, dei quali si tengono numerosi e produttivi allevamenti e vivai. Grazie alla ghiandola sopra citata, essi secernono dei fili con i quali si aggrappano al luogo scelto per dimora; il loro complesso forma la così detta barba o bisso. Chiunque abbia avuto l'occasione di staccare qualche Mytilus dal luogo che abita, si sarà meravigliato della resistenza offerta dai filamenti di bisso.

Conchiglie di pettini della specie Pecten nodosus

Il genere Modiola è molto simile al precedente, e comprende numerose specie; una di esse è la M. vestita, che insieme ai fili di bisso è coperta esternamente di pietruzze, frammenti di conchiglie e simili. Fra i Mitilacei che perdono il bisso nell'età adulta è da annoverare il genere dei Litodomi (Lithodomus), la cui conchiglia quasi cilindrica, tondeggiante alle estremità, è rivestita di una grossa epidermide. Tutte le specie vivono in buchi fatti da esse stesse nelle pietre, nei coralli, ed anche in grosse conchiglie. La più conosciuta è il Dattero di Mare (Lithodomus lithophagus), comune nel Mediterraneo, buonissimo da mangiare. Il genere Dreyasena, o Tichogonia, ha il mantello quasi completamente chiuso, che presenta soltanto tre strette aperture: una per l'uscita del bisso, una per dar passaggio all'acqua della respirazione, e l'altra per l'evacuazione degli escrementi e della corrente respiratoria di ritorno. La conchiglia è equivalve, triangolare; le costole si trovano nell'angolo acuto del triangolo. Le valve isolate sono carenate. Il genere Pinna presenta una singolarità consistente nel fatto che i due muscoli adduttori sono disuguali e si trovano a diversa distanza dal margine. Il mantello è tutto aperto, senza tubo anale distinto; il piede è snello, vermiforme, e fila un folto bisso. La valva della Pinna consiste quasi unicamente in una colonnina piracea. Nel Mediterraneo si trova la Pinna squamosa, lunga talvolta fino a 60 cm. Alcune famiglie o generi hanno il mantello che termina in due lobi, più o meno lunghi, o sifoni, e la cui conchiglia ha l'intaccatura del mantello. Una delle famiglie più importanti è quella delle Tellinacee; l'animale ha il mantello diviso in tutta la sua lunghezza, il piede è compresso e non produce mai bisso. Le branchie sono lamelliformi, la conchiglia è equivalve. Fra i generi commestibili sono la Venus e la Tellina, dalla conchiglia piatta, che vivono di solito nella sabbia, vicino alle zone basse di mare. Alcuni generi sono di acqua dolce, come la Cyclas rivicola e la C. corena. Anche il genere Pisidium vive in acque dolci. I Litodomi hanno fra i loro rappresentanti la Saxicava rugosa, i cui animali hanno il mantello abbastanza aperto davanti per poter allungare il piede piccolo, conico, munito di bisso. Dietro si prolunga in due tubi piuttosto lunghi, quasi saldati l'uno con l'altro; dei due quello respiratorio è più lungo di quello anale. La conchiglia è spesso irregolare, equivalve, disuguale ai lati, socchiusa davanti e sul margine ventrale, e rivestita di una sottile epidermide superiore. Sono animaletti di circa 1-2 cm., che vivono parte in buchi scavati da loro stessi, parte aggrappati ai sassi, e fra le radici di varie alghe.

Conchiglie di pettini della specie Pecten nodosus

Caratteri diversi presenta la famiglia Mya con la specie della Mya arenaria; mantello quasi del tutto chiuso, con una fessura per il passaggio del piccolo piede conico, che si prolunga in due grossi tubi saldati l'uno all'altro; questo sifone, semplice in apparenza, è coperto di una salda epidermide. I tentoni sono piccolissimi, e la conchiglia ovale è socchiusa alle due estremità. I Solen, o Manical, si collegano, per il loro genere di vita ai precedenti. Tre specie di essi sono molto comuni in Europa, il Solen vagina il S. ensis ed il S. siliqua. Le Foladi (Pholas) ci conducono nel circolo di quei conchiferi che per la loro forma allungata e per quella della conchiglia sono anche detti Tubicoli (Tubicolae); fra esse è comune da noi la Pholas dactylus, che come tutte le appartenenti a questo gruppo, scava gallerie nella pietra e nel legno. Se fra i conchiferi perforatori sino ad ora nominati non possiamo citarne di veramente nocivi, fra le Foladi ne esiste uno dannosissimo: la Teredine, detta anche Verme delle Navi (Teredo). Essa perfora il legno, nel quale poi si annida, ma non tutti sono d'accordo nel ritenere che lo strumento perforatore sia la conchiglia. In ogni modo si moltiplica anche con straordinaria rapidità, causando danni ingenti a tutto il materiale di legno che capiti a tiro; si dice che una barca, affondata per un incidente in primavera, tirata di nuovo alla superficie, per utilizzarne almeno il legname dopo circa quattro mesi, venne trovata letteralmente crivellata di buchi operati dalla Teredine. L'unica nemica della Teredine, che tuttavia non può impedirne la devastazione, è la Nereis fucata, verme anellide, che si nutre delle larve delle teredini. Nella famiglia delle Gastrochenacee, rappresentate dal genere Gastrochaena, si trovano conchiferi che si distinguono per la costruzione di nidi e per quella di tubi calcarei speciali. Insieme anche alla Gastrochaena modiolina delle coste di Inghilterra, vivono nelle fessure delle rocce, e compongono con piccole pietre e frammenti di conchiglie una sorta di nido, talvolta a forma di bottiglia, che racchiude completamente la conchiglia. In un genere diverso, sebbene vicino, quello dei Clavagella, metà della conchiglia è completamente saldata con un tubocalcareo claviforme; l'altra metà è libera. Questo tubo ora è isolato, ora è fissato a coralli, a rocce, a balani. L'estremità anteriore ha sovente una fessura e presenta piccoli tubetti; l'estremità posteriore è libera. Nelle famiglie seguenti manca l'intaccatura del mantello, e fra di esse troviamo i Cardiacei. Di questi, il genere Cardium, o Cuore, è così chiamato perché la sua conchiglia ha la forma di un cuore. Sono molto note lungo la spiaggia della Baia di Torquay le specie del Cardium rusticum ed Echinatum; gli abitanti del luogo le chiamano anche «Nasi Rossi» e sono ricercate dai buongustai. Esistono anche altri generi, come il Cardium edule, che può raggiungere la mole di una piccola mela.

Datteri di mare

Datteri di mare

Conchiglie di pettini della specie Chlamys larvata

Conchiglie di pettini della specie Chlamys larvata

Linea flashing backefro

Linea flashing backefro

-^

MONOMIARI

I Monomiari comprendono i conchiferi muniti di un solo muscolo adduttore; tuttavia l'animale che per primo si presenta, crea un punto di transizione in quanto è munito di due muscoli adduttori, ma così vicini l'uno all'altro da sembrare uno solo. Questo conchifero è la Tridacna, di cui la specie gigante è rappresentata appunto dalla Tridacna gigas, la cui conchiglia in molte chiese serve addirittura da acquasantiera. Questa conchiglia è composta di diversi strati o cortecce; l'ultimo strato è l'anteriore ed ha un margine tanto acuto da potersi ferire come con la lama di un coltello. La Tridacna Gigantesca, come altre specie munite di bisso, è utilizzata come una sicura dimora da gamberelli e simili; essa ha sempre un compagno che è anche il suo difensore: un certo piccolo gambero chiamato Pinnotheres. Questo animaletto, infatti, pizzica il mollusco nella carne per avvertire il suo ospite che c'è una buona preda da catturare o un pericolo da evitare; al mollusco non rimane nei due casi che chiudere le sue valve. La Tridacna elongata appartiene ad una specie più piccola - da 13 a 20 cm. di lunghezza - e si trova nel Mar Rosso.

La famiglia delle conchiglie Martello (Malleacea) deve il suo nome, come molte altre, alla forma particolare della conchiglia ineguale, lamellosa, madreperlacea all'interno. La cerniera è in linea retta, prolungata davanti, e di solito protratta di dietro in una sporgenza orecchiforme. In alcuni generi, come il Malleus, ove la conchiglia è brevissima e si prolunga molto al di sotto, il paragone con il martello è molto adatto. In questa famiglia si trovano generi importanti quale è quello della Avicula, o Conchiglia Perlifera. Tutte le specie di Avicula hanno davanti, sul margine della cerniera, e spesso anche dietro, un prolungamento a forma di orecchio. La cerniera è totalmente priva di denti, oppure ne ha uno, ottuso, in ogni valva; la valva diritta ha, davanti all'orecchio anteriore, un intaglio per il bisso. La specie più preziosa, e nello stesso tempo più diffusa, è l'Avicula melagrina, la vera conchiglia perlifera, chiamata da Linneo Mytilus margaritifer. Si trova nel golfo Persico, sulle coste di Ceylon, nel Mare della Sonda ed altrove. Appunto nel Mare della Sonda si sono trovati esemplari che pesavano dai 500 ai 1000 grammi, con uno strato madreperlaceo spesso, di magnifica lucentezza. Le perle più preziose, secondo Hessling, si trovano nella parte muscolosa del mantello, presso la cerniera delle valve; se ne possono trovare anche nelle altre parti dell'animale, e non è raro il caso che se ne trovino parecchie, fino a 50-60, in un solo animale, come può non trovarsene nessuna in centinaia di conchiglie. Sono state create addirittura delle zone di pesca nelle quali, come è noto, i pescatori scendono sul fondo, muniti di un cestino attaccato ad una fune, nel quale depongono, durante le ripetute immersioni, il loro bottino.

Facciamo ora conoscenza con un animaletto dalla bianca conchiglia chiamato Lima (Lima hians); questa conchiglia allungata, equivalve, come abbiamo detto di un bianco puro, schiusa alle due estremità, specialmente davanti, lascia sporgere dal mantello una quantità di frange color arancione; queste, se l'animaletto è tranquillo, fanno i più vari movimenti vermiformi, ma quando nuota gli fanno uno strascico di fuoco.

Appena il mollusco viene posato liberamente nell'acqua, apre e fa scoppiettare la sua conchiglia con grande violenza, e nuota a sbalzi in tutte le direzioni.

Se alcune delle belle frange si spezzano, sembrano diventare vive ad un tratto, poiché continuano sul fondo del recipiente le loro contorsioni, simili a quelle dei lombrichi.

Quando l'animale è in riposo, nel suo nido composto di pietruzze e frammenti di conchiglia ritenuti insieme dai fili intrecciati, lascia che la folta frangia, che parte dal margine rivolto all'indietro del mantello, quasi completamente aperto, spunti fuori dell'apertura del nido, in modo che non si possa vedere nulla della conchiglia.

Il punto centrale della famiglia alla quale la Lima appartiene è formato dal genere dei Pettini (Pecten), dalla conchiglia indipendente, regolare, in molte specie inequivalve; in questi casi una delle valve è concava a forma di scodella e l'altra serve da coperchio, piatta.

Sono notevoli le orecchie ai due lati del cardine dalle quali si irradiano verso il margine numerose costole.

L'animale ha i lobi del mantello completamente indipendenti, ingrossati sul margine, muniti di parecchie serie di tentacoli carnosi, fra i quali sporgono numerosi occhi.

Essi sono presso la cerniera, più fitti dietro la stessa, e meno numerosi nel lobo convesso del mantello in quello piatto.

Presentano tutti un meraviglioso splendore aumentato da una speciale disposizione dell'iride per cui vengono riflessi i raggi luminosi.

Si resta veramente stupiti dalla perfezione di questi occhi atti a ricevere una fedele immagine del mondo esterno da cui il mollusco è circondato, e che può essere trasmessa mediante l'apparato nervoso.

Sono organi visivi per il contorno immediato, posti a guardia della conchiglia e dei margini del mantello.

I Pecten hanno una grande attitudine a balzare ed a nuotare, anche se per questi movimenti la facoltà visiva sia poco importante.

Dopo la conchiglia perlifera Avicula Marina, nessuna ha maggior importanza economica dell'Ostrica (Ostrea) anche se il nostro esame si riferirà ora all'Ostrica Comune (Ostrea edulis), diffusa in tutti i mari.

La sua conchiglia, come nei pettini, è irregolare, con struttura lamellosa e la superficie filamentosa.

Anche l'interno è molto irregolare; vi si trovano spazi pieni di acqua, e tutta la materia di cui è composta è più porosa, più permeabile che nelle altre conchiglie.

L'Ostrica si fissa sugli oggetti più diversi non con il margine, ma con la superficie della conchiglia, secernendo una materia viscida, mista a calce, che si incolla all'oggetto su cui si posa l'animale: nella regione della cerniera gli apici, prima uguali, diventano disuguali con l'età, mentre quello della valva superiore arresta il suo sviluppo.

Non ha denti, ed il legamento interno è come in altri molluschi: si trova presso il margine interno, in due fossette delle valve, delle quali soltanto l'inferiore cresce sensibilmente.

Lo schiudersi è possibile grazie all'estremità del coperchio che gira come sopra un perno sul margine inferiore della fossetta che gli sta contro.

Il mantello, sensitivo e retrattile, lascia di solito scorgere le lamelle branchiali; la differenza essenziale tra l'Ostrica e gli altri molluschi consiste nella totale atrofizzazione del piede, che ha luogo non appena il giovane animale si è fissato.

L'Ostrica appartiene ai pochi conchiferi ermafroditi; i sacchi ciechi, che compongono le ghiandole e producono le uova ed i fili seminali, sono totalmente intricati gli uni con gli altri, per cui un medesimo sacchetto ghiandolare può essere metà maschile e metà femminile.

Il numero delle uova prodotte dall'Ostrica è enorme; il loro sviluppo si effettua nell'interno della cavità del mantello materno; i giovani lo abbandonano poi, soltanto quando la loro conchiglia è abbastanza formata per potersi attaccare a loro volta.

Dopo pochi mesi possono essere di nuovo atti alla riproduzione, ma solo dopo alcuni anni raggiungono la loro intera mole.

Una intera letteratura esiste sull'Ostrica, sul consumo, sulla cura, sull'allevamento.

Insieme ad altri frutti di mare è uno dei cibi più ricercati ed apprezzati, e ben conosciuto anche dagli antichi romani, che già allora ne facevano l'allevamento.

Una fama mondiale appartiene da lunghi anni ad Ostenda per la sua produzione.

Concluderemo questo argomento trattando un genere molto affine all'ostrica le Anomie.

Di esse si conosce la specie Anonima ephippium, dalla conchiglia in genere discoidea e alquanto piatta, nella quale il mollusco è piattamente depresso.

I margini del mantello sono molto sottili e muniti di una serie di fitti tentacoli.

L'Anonima ephippium è comune in tutti i mari di Europa, purché non siano eccessivamente salati; abita al di sopra del livello della marea.

Linea flashing backefro

Enciclopedia termini lemmi con iniziale a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z

Storia Antica dizionario lemmi a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z

Dizionario di Storia Moderna e Contemporanea a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w y z

Lemmi Storia Antica Lemmi Storia Moderna e Contemporanea

Dizionario Egizio Dizionario di storia antica e medievale Prima Seconda Terza Parte

Storia Antica e Medievale Storia Moderna e Contemporanea

Storia Antica Storia Moderna

Dizionario di matematica iniziale: a b c d e f g i k l m n o p q r s t u v z

Dizionario faunistico df1 df2 df3 df4 df5 df6 df7 df8 df9

Dizionario di botanica a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z

Linea flashing backefro

Google

w3c ^up^ Stats

TP Comuni

Copyright (c) 2002 -   trapaninfo.it home disclaim

TP Comuni

Visitors

trapaninfo.it

Ultima modifica :

Down @webmaster Up