(dal greco
ouretér, der. di
ouréo: orino). Anat. umana - Organo pari e simmetrico costituito
da un condotto muscolo-membranoso lungo 25 cm circa che permette il deflusso
dell'urina dal bacinetto renale alla vescica. Ciascun
u. è
alloggiato in sede extraperitoneale e presenta un calibro difforme con
restringimenti (istmi) e dilatazioni (fusi). Si distinguono quattro tratti
(addominale, iliaco, pelvico, intramurale), l'ultimo dei quali termina con un
orifizio a becco di clarino, provvisto di una valvola ureterale. Il rivestimento
dell'
u. è formato da tre tuniche, di cui una mucosa (un epitelio
di transizione e una tunica propria), una muscolare (uno strato esterno
circolare e uno interno a fasci longitudinali) e una avventizia in cui si
innestano i vasi sanguigni e linfatici, oltre alle terminazioni nervose.
Nell'
u. confluiscono i rami dell'arteria renale, delle spermatiche
(nell'uomo), delle ovariche (nella donna), dell'ipogastrica e della vescicale;
le vene presenti nell'
u. sono quelle renali, quelle spermatiche
(nell'uomo), quelle ovariche (nella donna), l'iliaca comune, l'iliaca interna e
quelle vescicali. I canali linfatici raggiungono l'ilo del rene, i linfonodi
lombari e quelli pelvici. I nervi presenti nell'
u. sono collegati con il
plesso renale, spermatico e ipogastrico. L'
u. è soggetto a
movimenti peristaltici intensi che permettono il deflusso dell'urina dal
bacinetto renale alla vescica. Varie sono le patologie a carico di quest'organo:
dalle anomalie congenite (assenza o sovrannumero di
u.) alle alterazioni
di forma, calibro, orientamento, motilità (reflusso vescico-ureterale),
alle infiammazioni (ureteriti), alle calcolosi e al tumore renale. • Anat.
comp. - Ognuno dei due dotti escretori che collegano il rene alla cloaca nei
rettili e negli uccelli e alla vescica urinaria nei mammiferi.