Al secolo
Maffeo Barberini. Cardinale
fiorentino, fu eletto papa nel 1623 alla morte di Gregorio XV; il suo
pontificato durò fino al 1644. Nunzio apostolico a Parigi nel 1604, venne
ordinato cardinale nel 1606 e fu nominato vescovo di Spoleto nel 1608. Fedele
interprete dello spirito tridentino, si oppose al Protestantesimo e al Regalismo
rafforzando l'Inquisizione (famosi i processi per eresia intentati contro G.
Galilei e T. Campanella), con la ripetuta condanna del Giansenismo (1640) e
imponendo l'obbligo di residenza a vescovi e cardinali. Assunse posizioni
filofrancesi nella guerra dei Trent'anni (1618-48) e rafforzò il peso
dello Stato pontificio nella penisola italiana con l'annessione del ducato di
Urbino (1631), spiccando come mediatore nella questione della Valtellina e nella
guerra di Successione di Mantova. Mecenate e colto umanista, si guadagnò
l'appellativo di “ape attica” (l'ape figura nel blasone dei
Barberini), operando sui testi sacri (
Pontificale,
Breviario,
Rituale e
Martirologio) e promuovendo artisti del Barocco romano
quali G.L. Bernini (che firmò due busti, uno conservato nel duomo di
Spoleto e un altro appartenente alla Collezione Barberini, oltre alla tomba in
San Pietro), Caravaggio (autore del ritratto della Collezione Corsini a Firenze)
e il ritrattista S. Vouet (che dipinse
U. in una tela conservata a
Palazzo Barberini). Durante il suo pontificato venne costruita la residenza
estiva di Castel Gandolfo. Accusato di nepotismo, mise a dura prova l'erario
pontificio elargendo cariche e onori a membri della sua famiglia e
compromettendosi nella rovinosa guerra per l'annessione del ducato di Castro,
città che venne distrutta dal suo successore papa Innocenzo X nel 1649
(Firenze 1568 - Roma 1644).