Film britannico del 1934, diretto da R.
Flaherty. Interpreti principali (non professionisti): Coleman
“Tiger” King, Maggie Dillane, Michael Dillane, Pat Mullen. La vita
di un gruppo di pescatori abitanti una delle tre isole Aran, a Ovest
dell'Irlanda, viene qui presentata nella sua quotidianità fatta di lavoro
e di lotta contro l'inclemenza degli elementi. Vi è allora il difficile
rapporto con la terra, brulla e senza vegetazione, e ancora di più quello
con il mare, amico in quanto fonte di sostentamento, nemico perché
dispensatore di morte. Ecco ancora la tempesta che coglie i pescatori, o la
concimazione dei piccoli campi con le alghe, o il bambino che pesca dall'alto di
una roccia mentre il padre è impegnato a trascinare in porto un pescecane
arpionato al largo, o la tempesta finale che distrugge la barca del pescatore
che però riesce a salvarsi. Flaherty, regista hollywoodiano in rotta con
la mecca del cinema, decise di tornare nella sua terra d'origine accettando
l'invito di J. Grierson e, sostenuto dal produttore M. Balcon, riuscì a
realizzare un film per il quale furono necessari due anni di ricerche sul posto,
oltre a una serie di riprese che, alternate ad altre di carattere documentario,
diedero vita a un capolavoro sia dal punto di vista poetico-tematico sia sotto
l'aspetto tecnico (Flaherty si era fatto impiantare un laboratorio di montaggio
sull'isola per potere visionare in tempi brevi il materiale girato), premiato
alla Mostra del Cinema di Venezia del 1934. La scena della pesca dello squalo
pellegrino risulta essere apocrifa, in quanto l'ultimo pesce di quel genere
pescato nella zona risale al 1850.