Partito politico italiano. Nato nel dicembre 2002 dall'unione dei partiti Centro
Cristiano Democratico (CCD), Cristiani Democratici Uniti (CDU) e Democrazia Europea
(DE), l'
UDC si pose come obiettivo la tutela di quei valori ispiratori
della vecchia Democrazia Cristiana: la famiglia, la persona e la solidarietà.
Sotto la guida dei segretari Marco Follini (2002-05) e Lorenzo Cesa (dal 2005), aderì
allo schieramento di centro-destra della Casa delle Libertà. Alle elezioni europee
del giugno 2004 l'
UDC raccolse il 6% dei consensi, superando la Lega
Nord e diventando il terzo partito della coalizione alle spalle di Forza Italia e
AN; confermò la sua presa sull'elettorato alle regionali dell'aprile 2005. Nello
stesso mese, l'
UDC chiese un rinnovamento dell'azione di governo e annunciò
il ritiro dei suoi ministri dall'Esecutivo, provocando la caduta del Governo
Berlusconi. Garantì, comunque, l'appoggio esterno alla costituzione del successivo
Berlusconi-bis, sostanzialmente simile al precedente. Alle elezioni
politiche dell'aprile 2006, l'
UDC, capeggiata dal suo leader Pier Ferdinando
Casini, si presentò nella coalizione della Casa delle Libertà facendo comparire il
cognome del suo leader (Casini) nel simbolo del partito. Ottenne il 6,7% dei voti e
39 deputati alla Camera e il 6,7% e 21 seggi al Senato.