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Uccello di fuoco, L'.

Balletto in due quadri, con coreografia di M. Fokine, musica di I. Stravinskij, scene e costumi di Golovin e Bakst. Venne messo in scena la prima volta il 25 giugno 1910 all'Opéra di Parigi. Rappresentato con grande successo durante la seconda stagione dei Ballets Russes a Parigi, il balletto si inserisce nel programma di riforma del balletto intrapreso da S.P. Diaghilev, fondatore e direttore della celebre compagnia, tendente (almeno nella sua prima fase) a ricreare sul piano teatrale e coreografico soggetti tratti dalla tradizione russa. Diaghilev commissionò la musica al giovane Stravinskij, il quale aveva già lavorato per la compagnia strumentando un notturno e un valzer di Chopin per Les Sylphides. L'opera, che segnò l'ascesa di Stravinskij, ebbe un'importanza decisiva nello sviluppo del balletto moderno. Spesso inserita nel repertorio sinfonico, come balletto ha avuto, dopo l'originale di Fokine, numerose nuove versioni coreografiche. Una decisa reinvenzione del soggetto e della coreografia è stata operata da M. Béjart (1970), utilizzando però la suite prodotta da Stravinskij nel 1919. La fiaba, già utilizzata da S. Rimskij-Korsakov per una sua opera rappresentata a Mosca nel 1902, narra dello zarevic Ivan il quale, aggirandosi per il bosco durante una partita di caccia, trova un albero dai frutti d'oro sul quale sta un uccello splendente di luce. Ivan riesce a catturarlo, ma l'uccello gli dona una delle sue penne d'oro e gli promette che, se lo libererà, in caso di pericolo accorrerà in suo aiuto. Il sorgere del sole trova Ivan nei pressi di un vecchio castello dove il malvagio mago Katscej tiene prigioniere alcune fanciulle, tra cui la principessa amata da Ivan. Essa lo scongiura di fuggire per non essere tramutato in pietra, ma Ivan viene catturato dai demoni e portato al cospetto di Katscej. Lo zarevic viene salvato dall'intervento dell'uccello di fuoco, che trascina i demoni in una danza che li sfinisce; poi indica a Ivan una cassetta contenente un uovo gigantesco, dove è racchiusa l'anima di Katscej. Ivan rompe l'uovo e tutti tornano liberi; l'uccello di fuoco unisce i due innamorati e vola via.