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Troncamento.

L'atto e l'effetto del rendere tronco, del mutilare privando violentemente di qualche parte. • Gramm. - Caduta della parte finale di una parola davanti a vocale o a consonante; è sinonimo di apocope (V.). Si differenzia dall'elisione, che consiste nella caduta di vocale finale, sostituita dall'apostrofo, davanti ad altra vocale. Perché vi sia t. la parola troncata deve terminare con l, n, r (caval donato, son partiti, suor Angela), o raramente m (siam soli), essere al singolare (buon libro, ma buoni libri); inoltre, la parola che segue non può iniziare con s impura, z, x, gn e ps (uno sparo, non un sparo). Si ha sempre t. con uno e i suoi composti, quali nessuno e ciascuno (un foglio, nessun altro); con gli aggettivi bello, grande, quello, santo davanti a consonante (bel tipo, gran lavoratore, quel tavolo, san Babila); con l'aggettivo buono (buon compleanno); con il sostantivo frate davanti a consonante (fra Cristoforo). In alcune locuzioni comuni il t. viene normalmente usato: ragion per cui, a onor del vero. ║ Con significato più generico, abbreviazione ottenuta indicando solo le prime lettere della parola: sig. per signore. • Mat. - Metodo per approssimare un numero reale, consistente nell'omettere le cifre decimali che compaiono dopo un posto prefissato.