Regione storica del Sudafrica. Il territorio del
T. è compreso tra il fiume Vaal a Sud, il fiume Limpopo a Ovest e
a Nord (confine con Botswana e Zimbabwe) e i Monti Lebombo a Est (confine con il
Mozambico). Con la riorganizzazione amministrativa seguita all'abolizione
dell'
apartheid (1994), il
T. è stato suddiviso in quattro
province amministrative: Settentrionale, Mpumalanga, Gauteng, Nord-Ovest. La
popolazione della regione è formata da una maggioranza Bantu. •
Geogr. - Il cuore del territorio è costituito da un vasto tavolato (Alto
Veld) di 1.300-1.500 m, che tocca i 1.800 m nella dorsale spartiacque tra il
Vaal e gli affluenti del Limpopo, ed è circondato da altopiani meno
elevati. Il paesaggio è quello tipico della savana, con lievi ondulazioni
e una vegetazione di arbusti spinosi. Il Medio Veld (1.000-1.600 m), posto tra
l'Alto Veld e la depressione del Kalahari, presenta caratteristiche fisiche
simili, ma con precipitazioni meno copiose. La dorsale del Witwatersrand
(1.700-1.850 m, circa 300 km di lunghezza in direzione Ovest-Est) è
costituita nel suo margine meridionale da rocce granitiche affioranti dallo
strato argilloso, ricche di conglomerati auriferi. • Econ. - Il
Witwatersrand è il più importante distretto aurifero della Terra.
Qui, dalla fine del XIX sec., sono sorti numerosi centri minerari che hanno
avuto rapido sviluppo, tra i quali Johannesburg. La parte più elevata
dell'Alto Veld, che sorge a Est giungendo sino al confine con lo Swaziland,
è ricca di miniere di carbone fossile e adatto all'allevamento. Nella
pianura dell'Alto Veld ampie zone sono state acquisite all'agricoltura (mais e,
nelle zone irrigue, anche cotone e tabacco), alla quale si associa l'allevamento
bovino. Nel Medio Veld si coltivano il miglio e il grano e prevale l'allevamento
degli ovini. Nella depressione del Kalahari l'economia è più
arretrata, basata prevalentemente sulla pastorizia. Nel
T.
settentrionale, al confine con il Mozambico, si estende il Parco nazionale
Kruger (quasi 25.000 kmq), la più grande riserva naturalistica
dell'Africa e importantissima meta turistica. • St. - Esplorato nel 1829
da R. Moffat, il
T. fu occupato a partire dal 1835 dai Boeri (coltivatori
e allevatori discendenti dai coloni olandesi del XVII sec.), che iniziarono a
emigrare verso l'interno in cerca di nuove terre da sfruttare, cercando allo
stesso tempo di sottrarsi all'amministrazione britannica della Colonia del Capo
di cui non condividevano la linea politica favorevole all'uguaglianza giuridica
tra Europei e indigeni. Il timore di vedere intaccata l'integrità del
loro tradizionale stile di vita, basato su un'economia essenzialmente agricola,
condusse i coloni olandesi all'occupazione in massa dei vasti territori
dell'interno, posti fuori dai confini della colonia britannica, avvenuta a spese
delle popolazioni indigene (Ottentotti e Boscimani), costrette a spostarsi in
altri territori più interni o ridotte in stato di schiavitù. I
Boeri, capeggiati da A.W.J. Pretorius, ottennero infine dalla Gran Bretagna il
riconoscimento dell'indipendenza (sia pure limitata) del
T. nel 1852, con
la Convenzione di Land River. Il territorio, inizialmente suddiviso in quattro
unità amministrative autonome, raggiunse l'unità
politico-amministrativa nel 1856, assumendo il nome di Repubblica Sudafricana.
Tuttavia, la scoperta di imponenti giacimenti diamantiferi e auriferi fu per il
Governo britannico una forte motivazione per rivendicare i propri diritti sul
T., tanto che, con il pretesto di porre fine alla guerriglia tra le
popolazioni indigene e i Boeri, nel 1877 la Gran Bretagna occupò
militarmente il
T., annettendo la Repubblica boera alla Colonia del Capo.
La conseguente rivolta armata dei Boeri, culminata con la sconfitta inglese
nella battaglia di Majuba Hill (1881), fece ottenere al
T. il
riconoscimento dell'autonomia, pur mantenendo la Gran Bretagna una formale
sovranità e il controllo della politica estera del territorio
(Convenzione di Pretoria, 1881). La politica di Paul Kruger, presidente del
T. dal 1883, fu indirizzata alla conservazione del tradizionale assetto
socio-economico della Repubblica, dominata dall'oligarchia agraria boera; ma
questa impostazione entrò presto in conflitto con gli interessi degli
uitlanders, cioè gli immigrati inglesi affluiti in massa nel
T. dopo la scoperta dei grandi giacimenti auriferi dello Witwatersrand.
L'insofferenza verso l'atteggiamento discriminatorio del Governo sudafricano
sfociò nel 1895 in una spedizione armata incoraggiata da C. Rhodes, primo
ministro della Colonia del Capo, e capeggiata da L.S. Jameson. Solo nel 1899 la
madrepatria intervenne ufficialmente per appoggiare le rivendicazioni degli
uitlanders: la guerra anglo-boera iniziò nell'ottobre di
quell'anno, dopo il fallimento dell'ultimo tentativo di accordo pacifico
(conferenza di Bloemfontein, maggio 1899). Dopo alcuni iniziali successi, i
Boeri furono respinti dall'azione militare condotta dal comandante in capo
britannico F.S. Roberts. Nel febbraio 1900 Kimberley capitolò, seguita da
Bloemfontein, Johannesburg e infine Pretoria. La Gran Bretagna proclamò
l'annessione, ma alcuni capi boeri (L. Botha, J.A. De la Rey, C. De Wet)
proseguirono un'accanita guerriglia, conclusasi solo quando, nel maggio 1902, il
T. fu proclamato colonia britannica. La Gran Bretagna si impegnò
nella regione con ingenti investimenti e prestiti e, dopo la vittoria liberale
nelle elezioni del 1906, concesse al
T. l'autogoverno. Non cessò
tuttavia la collaborazione con gli Inglesi, in vista della costituzione di uno
Stato federale comprendente, oltre al
T., l'Orange, il Natal e la
Provincia del Capo; nel maggio 1910 nasceva così l'Unione Sudafricana
(per la storia successiva V. SUDAFRICA,
storia).