Spettacolo d'armi, in voga dal Medioevo al Seicento, in
cui i cavalieri si affrontavano a squadre o a coppie, all'interno di un ampio
steccato circolare (lizza), cercando di disarcionarsi. I vincitori ricevevano un
premio (solitamente dalle mani della dama per la quale avevano combattuto) o
un'onorificenza, mentre i vinti perdevano le armi. I
t., nati
probabilmente in Francia, per merito del signor de Prévilly (m. 1066)
ebbero una prima regolamentazione che tuttavia non servì a eliminarne la
pericolosità e la ferocia, tanto che le autorità ecclesiastiche
procedettero in molti casi alla scomunica dei partecipanti, proibendo
altresì la sepoltura dei morti in terra consacrata. Con l'ingentilirsi
dei costumi, i cavalieri cominciarono a usare armi cortesi, prive di punta o
coperte da una difesa, e a prediligere le giostre nelle quali gli esercizi di
abilità e di forza prendevano il posto del combattimento cruento. ║
La rievocazione spettacolare di tali combattimenti, con cavalieri in costume e
parate storiche. • Sport e Giochi - Serie di gare a eliminazione tra
squadre o a concorrenti singoli, che prevede una classifica finale:
t. di
tennis,
t. di scacchi. ║
T. all'italiana: quello in cui
ogni squadra è tenuta a incontrare tutte le altre.