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Tino.

Isola (194 kmq; 7.000 ab.) della Grecia, appartenente all'arcipelago delle Cicladi, nel Mare Egeo. Capoluogo: Tino, chiamato localmente anche San Nicola. • Geogr. - Il territorio si presenta prevalentemente montuoso e raggiunge un'altezza massima di 712 m s/m. • Econ. - Agricoltura (uva da vino, fichi, olivi, gelsi); produzione di seta. Cave di marmo verde. • St. - L'isola era nota nell'antichità anche col nome di Ofiussa (ófis: serpente), a causa dell'abbondante presenza di serpenti, e col nome di Idrussa (hýdor: acqua), che le derivava dalle numerose sorgenti. Dal 478 a.C. entrò a far parte della lega delio-attica e nel III sec. a.C. divenne uno dei centri principali della lega dei Nesioti. Durante l'età ellenistica condivise il destino storico e politico di Rodi. Durante l'età imperiale conobbe un notevole splendore. Conquistata dai Veneziani in epoca medioevale, passò in mano ai Turchi nel 1718. • Archeol. - L'antico insediamento abitativo di T. sorgeva nella parte sud-occidentale dell'isola, dove sono stati effettuati scavi archeologici che hanno riportato alla luce i resti della cinta muraria e di alcune torri. Nei dintorni della città, nella pianura chiamata Kiornia, sorgeva un santuario dedicato al dio Poseidone e alla dea Anfitrite, costituito da un tempio, un altare, una stoà, i propilei e diversi edifici adibiti al culto. Sono stati rinvenuti inoltre i resti di una necropoli, nella zona di Kardianì e i resti delle mura del VII sec. a.C. nelle vicinanze di Exòvurgo. T. era inoltre un importante centro di fabbricazione di píthoi con decori a rilievo, prodotti dall'VIII al VI sec. a.C. • Arte - Conserva un antico santuario dell'Annunciazione, meta di numerosi pellegrinaggi.