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Tetto.

(dal latino tēctum, der. di tĕgere: coprire). Copertura di un fabbricato, costituita da superfici variamente inclinate (dette falde o spioventi) che poggiano sulle strutture portanti dell'edificio e sono disposte e connesse in modo da assicurare il deflusso delle acque piovane e di disgelo verso i punti di raccolta della grondaia: i t. della fabbrica. ║ Per estens. - Copertura, parte superiore di un veicolo: il t. della sua macchina nuova è apribile. ║ Nel linguaggio comune, copertura: t. a cupola. ║ Lett. - Casa, abitazione: sotto il t. coniugale. ║ Fig. - Non avere un t.: non avere una casa in cui abitare. • Geogr. - T. del mondo: traduzione del nome persiano Bam-i-dunya, con cui viene talvolta chiamato il più grande acrocoro asiatico del mondo, il Pamir. • Econ. - Livello massimo e non oltrepassabile di retribuzioni, prezzi e costi, o anche di consumi: l'oro ha raggiunto il t. di 50 dollari l'oncia. • Geol. e Mineral. - T. d'un filone: lo strato roccioso che sta al di sopra del filone di materiale (V. FILONE). ║ T. d'una faglia: il blocco roccioso che sta al di sopra del piano di faglia (V. FAGLIA). • Sport - Nell'alpinismo, la parte di parete rocciosa che sporge esternamente, quasi ad angolo retto, e che viene superata tramite la tecnica dell'arrampicata artificiale, ovvero servendosi di chiodi di progressione e di staffe. • Anat. - Parte superiore di una struttura anatomica cava: t. del IV ventricolo. Nuclei del t.: le due masse di sostanza grigia situate nel cervelletto in posizione mediale rispetto ai nuclei dentati. • Anat. comp. - T. ottico: strato spesso di sostanza grigia collocato nella parte dorsale del mesencefalo dei vertebrati amnioti, le cui cellule nervose si presentano stratificate secondo una disposizione strutturalmente analoga a quella della corteccia cerebellare. Nei vertebrati inferiori e nei sauropsidi, il t. ottico è costituito da due prominenze dorsali che fungono da centri della funzione visiva. ║ T. sinotico: lamina cartilaginea del neurocranio dei vertebrati che funge da copertura superiore e posteriore della scatola cranica, collegando ventralmente le due capsule ottiche ed estendendosi, in alcune forme, anche anteriormente dalle regioni interorbitale ed etmoidale. • Edil. - Da un punto di vista geometrico il t. è costituito da una o più superfici (falde o spioventi), il più delle volte piane, di norma corrispondenti ai diversi lati dell'edificio sottostante, ma spesso anche richieste dalla particolare conformazione architettonica del t. stesso. Quando il t. è composto da più falde, queste si intersecano, salvo il caso dei t. spezzati (V. OLTRE), secondo spigoli sporgenti o rientranti chiamati rispettivamente linee di displuvio e linee di compluvio o converse (le acque piovane si allontanano dalle prime confluendo nelle seconde). Se le rette di massima pendenza di due falde contigue appartengono a una medesima giacitura verticale, tali intersezioni saranno contenute in un piano orizzontale. In tutti i restanti casi le linee di compluvio e di displuvio risultano variamente inclinate. La pendenza delle falde dipende dal tipo di materiale impiegato per realizzare il manto di copertura e dalla piovosità e/o nevosità locali. In Italia, per esempio, la pendenza oscilla generalmente tra il 25% delle regioni meridionali e insulari e il 60% delle zone di alta montagna. Il manto di copertura del t., realizzato con elementi di vario materiale (legno, laterizi, pietra, lastre metalliche, ondulit), è generalmente sostenuto da strutture portanti: queste ultime possono essere continue, come volte o solai inclinati, o costituite da travicelli in legno, ferro o cemento armato, che formano un'orditura leggera sulla quale vengono collocati gli elementi del manto. L'orditura leggera (detta anche piccola armatura) è a sua volta sorretta da un'orditura pesante di maggiore importanza statica (detta anche grossa armatura). Gli elementi strutturali che formano la grossa orditura sono la trave di colmo, i puntoni e le capriate che la sostengono. La piccola orditura è composta di elementi strutturali di minor mole: ne fanno parte, oltre ai summenzionati travicelli, gli arcarecci e i listelli. Tipi particolari di strutture caratterizzate da orditure incomplete sono quelle dei t. alla lombarda e alla piemontese, il cui manto di copertura è solitamente costituito da tegole marsigliesi. Altri tipi di t., derivanti il loro nome dalla particolare conformazione della copertura, sono: i t. a capanna, a due falde simmetriche; i t. a padiglione, con tante falde quanti sono i lati del perimetro del fabbricato sottostante; i t. a ombrello, costruiti come quelli a padiglione su area esagonale o ottagonale; i t. spezzati, con due falde di diversa larghezza e uguale inclinazione, aventi la linea di colmo a livelli diversi.