Film italiano del 1968, diretto da P.P. Pasolini.
Interpreti principali: S. Mangano, T. Stamp, M. Girotti. A Milano, nel 1968, uno
strano postino dal nome quanto mai significativo di Angelo porta a una famiglia
dell'alta borghesia un telegramma annunciante l'arrivo di un non ben precisato
Ospite. Questi arriva il giorno successivo, ha l'aspetto di un giovane, forse
uno studente e, dal momento in cui mette piede in casa, porta scompiglio nella
tranquilla e piatta esistenza dei membri della famiglia, cominciando da Emilia,
la domestica, che, sconvolta dalla certezza di non potere avere l'amore
dell'Ospite, tenta il suicidio, ma viene salvata proprio dal giovane con il
quale avrà un rapporto sessuale. Tutti gli altri membri del nucleo
familiare (madre, padre, figlio e figlia) avranno via via incontri carnali con
l'Ospite, il quale, così repentinamente come era arrivato, se ne
andrà, lasciando la famiglia in balìa della disperazione e del
disorientamento che la presa di coscienza del proprio vero "io" ha
provocato. Tutti si annulleranno, chi nella ricerca ascetica della fine
(Emilia), chi nella follia (la figlia), chi nell'abbandono a una
sessualità gratuita (la madre), chi nell'oblio dell'arte (il figlio),
chi, praticamente, spogliandosi di tutti i propri averi e vagabondando in un non
meglio precisato deserto. Metafora dell'insinuarsi dell'amore divino nelle menti
umane che da esso rimangono sconvolte, il film fu violentemente attaccato sia
dall'autorità cattolica, sia dall'
intellighenzia borghese alla
quale era destinato.