Imperatrice bizantina. Alla morte del marito,
l'imperatore Teofilo, avvenuta nell'842, assunse la reggenza per il figlio
Michele di appena tre anni, mantenendola per circa 14 anni. Abile ed energica,
fu sostenuta nell'azione di governo dal potente ministro Teoctisto, suo
favorito. In campo religioso si adoperò per sopprimere l'iconoclastia,
condannata da un concilio nell'843, restaurando solennemente il culto delle
immagini. Per questa sua azione, come anche per l'impulso dato
all'evangelizzazione dei Bulgari e dei Moravi,
T. venne canonizzata dalla
Chiesa ortodossa. Sul piano militare conseguì successi nella difesa
dell'Impero dagli attacchi degli Arabi e dei Bulgari e, all'interno,
riuscì a domare un'insurrezione degli Slavi di stanza in Grecia (849).
Tuttavia, l'opposizione allo strapotere di Teoctisto trovò alla fine il
suo catalizzatore in Barda, fratello di
T., il quale, pur di minare il
potere della reggente, non esitò ad aizzarle contro il figlio Michele,
che destituì Teoctisto nell'856. Intervenuta in favore del suo ministro,
T. ottenne solo di affrettarne l'uccisione. Costretta ad abdicare,
tentò di riconquistare il trono due anni dopo; fallita l'impresa, si
ritirò in un convento, dove morì (m. 867).