Grandezza fisica che
determina gli scambi spontanei di calore tra corpi diversi, ovvero grandezza
assunta come misura del livello termico di un corpo o di un ambiente. In modo
soggettivo, la
t. di un oggetto o di un ambiente può essere
confrontata con quella del corpo umano mediante la sensazione di caldo o di
freddo. • Biol. -
T. permissiva:
t. al di sotto della quale
una proteina mantiene inalterata la conformazione spaziale che ne consente
l'attività biologica. La
t. alla quale la conformazione spaziale
della proteina subisce alterazioni che provocano la denaturazione della
macromolecola viene detta
t. restrittiva. ║
T. ottimale: in
una reazione enzimatica,
t. alla quale si osserva la massima
velocità iniziale, a parità di pH, di forza ionica, e della
concentrazione dell'enzima. • Chim. -
Chimica delle alte t.:
settore della chimica che studia le proprietà chimiche, termodinamiche,
cinetiche e strutturali di sistemi e processi a
t. elevate. È
noto, infatti, che il comportamento di un sistema chimico sottoposto a
t.
elevata è sensibilmente diverso da quello che si riscontra a
t.
ambiente: reazioni energeticamente sfavorite acquistano rilevanza, si osservano
stati di ossidazione insoliti, ecc. Le applicazioni principali della chimica
delle alte
t. riguardano soprattutto la scienza e la tecnologia dei
materiali. • Fis. - Benché la
t. di un corpo sia
strettamente legata alle sensazioni di caldo o di freddo da esso fornite,
queste, per il loro stesso carattere soggettivo, non si prestano a fornire un
sistema di misurazione fisico; è pertanto necessario ricorrere ad altri
effetti di natura non sensoriale, come i fenomeni di dilatazione termica, di
termoelettricità e di variazione della resistenza elettrica, di emissione
di energia raggiante, oppure come i fenomeni di cambiamento di stato.
Attribuendo ai cambiamenti di stato valori di
t. arbitrari (ad esempio
attribuendo lo 0 al cambiamento di stato solido-liquido dell'acqua a pressione
atmosferica e il valore 100 al cambiamento di stato liquido-vapore dell'acqua
alla medesima pressione), si stabilisce una
scala di t. o
scala
termometrica; interpolando i valori iniziali mediante fenomeni meccanici,
elettrici o ottici, si ottiene un
termometro, che consente di determinare
la
t. di un oggetto quando il termometro abbia raggiunto l'equilibrio
termico con l'oggetto stesso. Questa definizione della
t. è,
pertanto, una definizione fisica di tipo operativo, basata sul concetto di
equilibrio termico: essa implica, tra l'altro, che due corpi aventi la medesima
t. siano in equilibrio termico fra loro (principio zero della
termologia). Una definizione più precisa di
t. si basa
sull'impiego del
termometro a gas perfetto, assumendo la
t. T di
un gas perfetto, a volume costante, e proporzionale alla sua pressione: si ha la
relazione
T = 273,
16 p / pt , dove
p è la
pressione del gas,
pt è la pressione del gas in
equilibrio termico con l'acqua al punto triplo, e la costante 273,16 è il
valore attribuito alla
t. dell'acqua al punto triplo. Il concetto di
t. trova una sistemazione completa solo con l'introduzione della
t.
termodinamica, definita come
T = T0 (Q / Q0),
dove
T0 è una
t. di riferimento, e
Q e
Q0 sono i valori assunti dalle quantità di calore
scambiate nelle trasformazioni isoterme di un ciclo di Carnot che operi tra le
due
t. T e
T0. Se come
t. di riferimento
si assume quella del punto triplo dell'acqua, e le si attribuisce il valore
T0 = 273,16, si ottiene la misura della
t. in
kelvin. Poiché la
t. termodinamica appena definita fa
riferimento solo a un valore arbitrario (il punto triplo dell'acqua, nel caso
del kelvin), ed è indipendente dalla sostanza termometrica utilizzata,
essa è una grandezza fisica, come definita dalla teoria della misura.
║
T. di arresto di una corrente fluida: nella dinamica dei fluidi,
incremento di
t. che si verifica quando un filetto di corrente fluida va
ad arrestarsi contro un ostacolo, dovuto alla trasformazione di energia cinetica
del filetto in energia di pressione. Se il fluido è incompressibile, o
può ritenersi tale per la modesta entità delle pressioni in gioco,
l'incremento di
t. è trascurabile. Per i fluidi compressibili, a
velocità elevata, il rapporto della
t. termodinamica
Ta di arresto a quella
To ambiente è
dato da
Ta / T0 = 1 (
y -
1)
M2/2, dove
y è il rapporto dei calori
specifici a pressione costante e a volume costante,
M il numero di Mach
della corrente a monte. ║
T. di attrito di una corrente fluida:
incremento della
t. di una corrente gassosa che si verifica quando un
filetto di corrente lambisce una superficie solida, a seguito della rapida
diminuzione della sua velocità per effetto dell'adesione e della
viscosità. La
t. del gas attorno al corpo cresce rapidamente col
crescere del numero di Mach. ║
T. critica:
t. al di sopra
della quale un gas non può essere liquefatto per compressione. ║
T. di colore:
t., espressa in kelvin,
del corpo nero di una
sorgente luminosa che emette radiazione termica. ║
T. ridotta:
rapporto tra la
t. di un gas e la corrispondente
t. critica,
misurate in kelvin. ║
T. di riferimento:
t. alla quale ci si
riferisce nello studio di un fenomeno, nella determinazione di una grandezza,
nell'impiego di uno strumento sui quali hanno influenza variazioni di
t.
║
T. di rumore: in elettronica e nelle comunicazioni elettriche,
t. alla quale occorre portare un dispositivo passivo per ottenere, in
uscita, la stessa densità di potenza di rumore del dispositivo
considerato. ║
T. di saturazione adiabatica:
t. di una
miscela gas-vapore al punto di saturazione, quando la miscela stessa viene
raffreddata in condizioni adiabatiche a contatto con il liquido della stessa
specie del vapore contenuto nella miscela. • Fisiol. -
T. corporea:
t. caratteristica del corpo di un animale. Gli animali possono essere
suddivisi in
animali omeotermi o a
t. costante, caratterizzati da
una minima variabilità della
t. interna in corrispondenza a
oscillazioni anche notevoli della
t. ambiente, e in
animali
pecilotermi o
eterotermi, caratterizzati dalla variabilità
della
t. interna in funzioni di oscillazioni della
t. ambiente.
Sono animali omeotermi i mammiferi e gli uccelli, mentre sono pecilotermi gli
anfibi, i pesci, i rettili e gli invertebrati. Va osservato che la
t.
corporea degli animali omeotermi non è uniforme in tutto il corpo: esiste
una differenza tra la
t. cutanea (
t. esterna) e quella degli
organi interni (
t. interna o
centrale); la
t. cutanea,
inoltre, varia anche in riferimento ai diversi distretti del corpo (la
t.
cutanea ascellare è minore di quella inguinale); esistono, infine,
variazioni fisiologiche nel corso delle 24 ore, innalzamento nelle ore serali e
diminuzione nelle prime ore della mattina. Negli animali pecilotermi la
t. corporea interna oscilla parallelamente a quella dell'ambiente,
mantenendosi però, di solito, superiore di qualche decimo di grado alla
t. esterna. • Meteor. - La
t. dell'aria è, insieme
alla pressione e all'umidità, uno dei più importanti parametri
meteorologici. Si distingue la
t. al suolo, misurata in prossimità
della superficie terrestre, dalla
t. in quota, rilevata mediante sondaggi
aerologici. La
t. dell'aria al suolo è essenzialmente determinata
dal calore emesso dalla superficie terrestre che, a sua volta, dipende
dall'entità della radiazione solare, dal tipo di suolo e dalle condizioni
dell'atmosfera: pertanto, per quanto riguarda la variazione termica diurna, si
osserva un massimo che segue di una o due ore il mezzogiorno locale e un minimo
che segue di una o due ore l'alba, in condizioni medie, mentre per quanto
riguarda la variazione termica annua, la
t. al suolo dipende
dall'andamento dell'altezza del Sole sull'orizzonte. In generale, i continenti
sono più freddi in inverno e più caldi in estate, come si osserva
congiungendo i punti di una carta geografica caratterizzati dalla medesima
t. al suolo (
isoterme) e congiungendo i punti caratterizzati da
una medesima escursione mensile o annua (
isalloterme). ║
Variazione delle t. con l'altezza: l'influenza dell'irraggiamento termico
del suolo diventa sempre più debole con l'aumentare della quota,
sicché la
t. dell'atmosfera libera diminuisce, a parità di
condizioni, con l'altezza, con la quale diminuiscono anche la variazione diurna
e quella annua. Alla variazione della
t. con l'altezza contribuiscono
anche i continui movimenti verticali delle masse d'aria atmosferiche; se l'aria
è secca e il movimento è sufficientemente rapido, come
generalmente accade, l'espansione o la compressione delle masse d'aria in
movimento avvengono senza scambi di calore: la diminuzione della
t. con
l'altezza (
gradiente termico verticale adiabatico) è allora di
circa 1 °C per ogni 100 m di dislivello. In realtà, il gradiente
termico verticale dell'atmosfera libera può assumere valori maggiori o
minori di quello adiabatico: da numerose misurazioni effettuate a quote diverse
è risultato che la diminuzione della
t. con l'altezza è,
nella troposfera, di circa 0,56 °C per ogni 100 m.