eXTReMe Tracker
Tweet

Tebe.

Città (18.712 ab.) della Grecia, situata in Beozia, 55 km a Nord-Ovest di Atene; ingloba l'acropoli (o Cadmea) dell'antica città omonima. Ricostruita dopo il terremoto del 1893, è centro commerciale di un qualche rilievo. • St. - Abitata sin dall'Elladico antico, fu centro politico di grande importanza in età micenea. Dall'VIII sec. a.C. ebbe il dominio in Beozia, divenendo nel secolo successivo il fulcro della lega delle città di quella regione. Governata dall'aristocrazia, durante le guerre persiane, si schierò a fianco dei Persiani alle Termopili e a Platea; pagò l'amicizia con i Persiani, dopo la vittoria della lega panellenica, con l'uccisione di molti dei suoi notabili e con la sostituzione del regime oligarchico con una democrazia temperata. Nel contrasto che insorse tra Atene e Sparta, fu a fianco di quest'ultima, infliggendo agli Ateniesi le sconfitte di Tanagra (457 a.C.) e di Cheronea (447 a.C.). Da allora la preponderanza di T. all'interno della lega beotica si fece schiacciante; significativa, da questo punto di vista, fu la sostituzione della moneta federale con la moneta tebana. Dopo la vittoria sugli Ateniesi a Delio (424 a.C.), la politica estera di T. venne a modificarsi; preoccupata del sempre più pesante dominio spartano, si riavvicinò ad Atene, cosicché nel 382 a.C. Sparta occupò la Cadmea, imponendo al potere un'oligarchia a lei amica. Dopo la restaurazione della democrazia per intervento ateniese, T. iniziò un periodo di grande fulgore che la condusse a cercare di ottenere un riconoscimento formale della propria superiorità all'interno della lega beotica; Sparta si oppose. A Leuttra, nel 371 a.C., i Tebani, guidati da Epaminonda e Pelopida, ebbero la meglio e per un decennio poterono mantenere l'egemonia sulla Grecia; la morte in battaglia di Epaminonda a Mantinea nel 362 a.C. li privò della loro guida politica e smascherò l'intrinseca debolezza del dominio tebano. Lo scoppio della seconda guerra sacra (356 a.C.) offrì infine il pretesto a Filippo di Macedonia per intervenire negli affari greci e, quando alla guerra fu posto termine (346 a.C.), il riconoscimento dell'egemonia tebana in Beozia non poteva essere più disgiunto dal dominio macedone sull'intera Grecia. Sconfitta, quindi, da Filippo a Cheronea (338 a.C.) assieme ad Atene con cui si era alleata, fu sottoposta al controllo di una guarnigione macedone; ribellatasi alla notizia della morte di Filippo, fu rasa al suolo da Alessandro. Ricostruita nel 316 a.C., raggiunse nuovamente una posizione di predominio in Beozia. Ribelle ai Romani (146 a.C.), fu sconfitta e aggregata alla provincia di Acaia; insorta ancora una volta in occasione della guerra mitridatica, nell'87 a.C. si sottomise a Silla e da allora iniziò una rapida decadenza a seguito della quale nel II sec. d.C. finì per essere quasi completamente disabitata. La città ebbe una nuova fioritura verso l'XI sec. grazie all'industria della seta e alle tintorie di porpora, ma subì l'onta del saccheggio ad opera dei Normanni (1147). Divenuta nel 1205 capitale del ducato di Atene sotto la signoria dei de la Roche, nel 1311 passò ai Catalano-Aragonesi, conoscendo in questo modo un altro periodo di decadenza; una certa ripresa economica si ebbe a partire dal 1388 con il dominio della famiglia fiorentina degli Acciaiuoli, ma la conquista turca del 1460 spense ogni commercio. • Arte - L'area è ricca di reperti archeologici: sepolture, anfore, tavolette in lineare B, monete. Degli antichi palazzi non resta, però, quasi più nulla, eccezion fatta per alcuni resti nei dintorni di T. (Anfiareo, santuario dei Cabiri).