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Non chiedete che cosa il vostro Paese può fare per voi; chiedete che cosa potete fare voi per il vostro Paese.
John Fitzgerald Kennedy

La scuola consegue tanto meglio il proprio scopo quanto più pone l'individuo in condizione di fare a meno di essa.
(Ernesto Codignola)

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Talea.

La forma di moltiplicazione vegetativa più diffusa in frutticoltura e in floricoltura, che permette di ottenere nuove piante caratterizzate dai medesimi tratti varietali dell'individuo da cui provengono. Consiste nel far radicare in un substrato adatto porzioni (lignificate o erbacee) di rami, foglie, radici; può essere però praticata solo per le specie che emettono con facilità radici avventizie, come la vite, l'ulivo, il salice, il fico, il pioppo, ecc.

║ Anche la parte di una pianta capace di emettere radici e di rigenerare un nuovo individuo.

Encicl. - Una t. può essere di ramo, di radice, di gemma, di foglia. Nella t. di ramo il ramoscello prelevato deve avere generalmente da uno a tre anni di età, e una lunghezza compresa tra i 30 e i 40 cm. La t. di radice si preleva durante il riposo vegetativo, in autunno o in inverno, da piante tolte dal terreno.

Si moltiplicano per t. di radice piante erbacee perenni, arbusti con radici carnose e numerose piante in grado di emettere polloni.

La t. di gemma consiste in piccole porzioni di legno maturo, prive di foglie, portanti una sola gemma; si effettua in febbraio (è il caso della vite). Durante l'estate si possono fare delle t. di gemma con pezzetti di ramo che, oltre alla gemma, recano anche una foglia (è il caso della Camelia japonica).

La t. di foglia è un metodo di moltiplicazione diffuso per le piante da serra con foglie carnose e spesse (begonia, Santa Paula). Si utilizzano foglie sane e sviluppate (le piccole intere, le grandi suddivise in più parti), staccate con il picciolo e interrate con il picciolo stesso o la nervatura.

Le t. sono dette legnose se prelevate da rami lignificati o da radici in periodo di riposo vegetativo; semilegnose se scelte da rami in periodo vegetativo; erbacee se sono fornite da germogli o da foglie.

I diversi tipi di t. hanno esigenze diverse, ma in linea generale richiedono un trattamento comune: necessitano di buona illuminazione, temperature costanti e alte, umidità elevata, composta di radicazione (formata da sabbia e torba) leggera e ben drenata, in modo da consentire il passaggio dell'aria e il trattenimento dell'acqua.

Talvolta, per assicurare la buona riuscita del radicamento, le t. ricevono speciali trattamenti con ormoni vegetali, oppure vengono sottoposte a pratiche particolari come la torsione, la raspatura o la compressione della porzione da interrare. Nelle piante in cui non si verifica emissione di radici le t. non attecchiscono; pertanto bisogna ricorrere all'impiego di fitormoni e di altri composti chimici di sintesi con azione rizogena (eteroauxine).

Un tipo di talea

Un tipo di talea

Dizionario

barbata.

(s.f.), 1 rampollo d'albero o talea di vite che si trapiantano dopo che hanno messo le barbe. 2 l'insieme delle barbe di una pianta.

Inglese

mass of roots

Francese

(f.) barbes

Tedesco

(n.) Wurzelwerk

barbatèlla.

(s.f.), talea di vite che ha messo le barbe.

Inglese

rooted cutting

Francese

(f.) bouture.

Tedesco

(m.) Ableger

talèa.

(s.f.), ramoscello che si pianta nel terreno per ottenere un nuovo individuo.

Inglese

set

Francese

(f.) bouture

Tedesco

(m.) Setzling

tàlea.

(s.f.), in mus. la ripetizione di valori ritmici.

taleaggio.

(s.m.), la capacità di una pianta di riprodursi mediante talea.

Inglese

piping

Francese

(m.) bouturage

sēmen

semĭnis, n.: seme, semenza; elemento, atomo; razza, stirpe, origine, causa, principio; materia; autore, talea, giovine pianta. Esempi:regio semine orta, nata da stirpe regale; semina gammae, scintille; semen malorum, origine di malanni; tribuni semina discordiarum, i tribuni prima causa delle discordie.

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