Ordine di mammiferi euterii comprendente 33 famiglie e circa 1.500 specie. I
r., di dimensioni medie o piccole, hanno mantello di differente
consistenza, da quello morbido sericeo a quello provvisto di aculei; esistono
anche forme prive di pelliccia. Generalmente plantigradi o semi plantigradi, con
quattro dita agli arti anteriori e cinque a quelli posteriori, presentano una
dentatura caratteristica, formata da due incisivi superiori e inferiori assai
sviluppati, arcuati, privi di radice e a crescita continua, ricoperti solo sulla
superficie anteriore da uno smalto. I canini sono totalmente assenti e spesso lo
sono anche i premolari; i molari presentano una corona schiacciata o rilevata a
seconda che l'animale abbia una dieta mista o vegetariana. Lo spazio tra gli
incisivi e i molari può essere a volte saldato da una piega
(
diastema) del labbro superiore. Su quest'ultimo trovano posto le
vibrisse, o baffi, dalla fondamentale funzione sensoriale. I
r.
sono inoltre dotati di una coda, dalle dimensioni variabili a seconda della
specie, impiegata come arto prensile o per agevolare il movimento in acqua.
Partoriscono dalle quattro alle sei volte l'anno; superano le stagioni di
penuria alimentare con lo sfruttamento delle provviste accumulate, andando in
letargo o migrando alle prime avvisaglie invernali. L'elevata fecondità
consente ai
r. di sopravvivere ai nemici naturali presenti nel loro
habitat e di rappresentare un fondamentale anello nella catena produttiva
umana. Se alcune specie di
r. si configurano come pericolo per le
coltivazioni, altre sono di basilare importanza nello studio di laboratorio e,
grazie alle pregiate pellicce, anche nel commercio (castoro e cincillà).
I
r. sono stati collocati nei quattro ordini: degli sciuromorfi,
comprendente le famiglie degli Sciuridi, Eteromidi, Castoridi; dei miomorfi,
comprendente le famiglie dei Cricetidi, Muridi, Gliridi, Dipodidi; degli
istricomorfi; dei caviomorfi, comprendente le famiglie dei Miocastoridi,
Cincillidi, Cavidi, Dasiprottidi.
Criceto dorato (Mesocricetus auratus)