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Pòdio.

(dal greco poús: piede). Alto basamento sul quale gli antichi innalzavano edifici, in particolare i templi, in modo da collocarli in posizione elevata e dominante. ║ Per estens. - Pedana per direttori d'orchestra. ║ Il palco da cui parlano gli oratori nelle pubbliche adunanze, oppure quello in cui si dispongono le autorità nel corso di una cerimonia. ║ Sorta di basamento a due o tre livelli sul quale prendono posto, nel momento della premiazione, gli atleti che sono tra i primi tre classificati in una gara sportiva. • Archeol. - Le forme più antiche di p. risalgono ai santuari peripteri egizi della XVIII dinastia, caratterizzati da pareti lisce e alte poco meno dell'elevato; il p. fu utilizzato anche nei templi a terrazza e nell'imponente tempio di Luxor, munito di una base elevata in grado di ripararlo dalle inondazioni del Nilo. Nel tempio greco si rileva solo una bassa crepidine e il p. venne usato raramente (esempi se ne hanno nel tempietto B di Selinunte e nel tempietto ionico di Dioniso a Pergamo). Come elemento architettonico, il p. fu largamente utilizzato nel tempio etrusco-italico e divenne caratteristico nel tempio romano. Vitruvio diede una particolareggiata descrizione delle parti specifiche che lo costituivano: quadra (zoccolo), spirae (modanature basamentali), corona (cimasa), lysis (elemento che lo collega alla base della colonna). Il p. poteva presentarsi sia come stilobate continuo, sia interrotto dai piedistalli sporgenti delle colonne; se di grosse dimensioni poteva presentare all'interno delle favisse. Sulla fronte appariva interrotto variamente dalla scalinata e poteva avere tribune o ante. In alcuni casi era elemento costitutivo di tombe. Con il nome di p. furono indicati sia il parapetto che recingeva l'arena negli anfiteatri, sia il piedistallo sul quale si elevava il palco dell'imperatore.