Stats Tweet

Périer.

Famiglia di commercianti e finanzieri francesi. Poiché quattro fra i suoi membri più celebri ebbero il nome di Casimir, tutta la famiglia assunse, a partire dall'età napoleonica, il cognome di Casimir-Périer. ║ Claude: ereditò dalla famiglia un considerevole patrimonio e alcune fabbriche di tessuti, cui diede impulso installando nuovi impianti. Nel 1778 fu eletto segretario della Camera dei Conti del Delfinato. Favorevole alla Rivoluzione, fece del suo castello di Vizille il centro delle riunioni dei borghesi rivoluzionari. Nel 1793 si trasferì a Parigi, aumentando considerevolmente la sua fortuna con l'acquisto dei beni confiscati agli esuli, tra i quali erano comprese anche le miniere di carbone di Anzin. Finanziò il colpo di Stato del 18 Brumaio e si assicurò, in questo modo, un ruolo fondamentale nella creazione della Banca di Francia. Nel 1800 fu eletto deputato del corpo legislativo del dipartimento dell'Isère (Grenoble 1742 - Parigi 1801). ║ Casimir: figlio di Claude, alla morte del padre fu reggente della Banca di Francia. Con il fratello Antoine nel 1802 fondò a Parigi un grande istituto bancario, ma presto lasciò l'attività finanziaria per dedicarsi alla politica. Molto attivo durante la Restaurazione, nel 1817 fu eletto deputato nelle file dei monarchici costituzionali. Riconfermato in carica nel 1822 e nel 1824, si schierò con la sinistra, conducendo una battaglia molto aspra contro il Governo Villèle di cui ottenne le dimissioni. Nel 1827 fu eletto deputato per il collegio di Parigi e per quello di Troyes, ma optò per il secondo e mantenne la carica fino al termine della sua carriera politica, che lo vide inizialmente schierato su posizioni liberali. Nel 1830, alla deposizione di Carlo X, per il timore di sollevazioni popolari assunse posizioni maggiormente conservatrici. Scoppiata la Rivoluzione di luglio, fu incaricato dal sovrano di trattare la fine delle ostilità che egli condusse appoggiando l'elevazione al trono del duca d'Orleans, futuro re Luigi Filippo I. Ricoprì la carica di presidente della Camera dei deputati e di ministro senza portafoglio, e aderì al Partito della resistenza per combattere la politica progressista di Lafitte. Caduto Lafitte, a P. fu affidata la formazione del nuovo Governo, di cui assunse l'incarico di ministro dell'Interno. In tale veste condusse una politica repressiva, limitando la libertà di stampa e di associazione e ristabilì l'ordine soffocando le rivolte popolari; fu però in contrasto con il re che ancora mal tollerava il regime parlamentare. In politica estera, sostenne il principio del non intervento, anche se questo non gli impedì di difendere militarmente l'indipendenza del Belgio e di inviare un esercito francese a occupare Ancona, per bilanciare l'influenza austriaca in Italia centrale. Morì vittima di un'epidemia di colera (Grenoble 1777 - Parigi 1832).