Re di Macedonia. Figlio di Filippo V e designato successore al trono,
entrò in urto con il fratello Demetrio che, inviato come ambasciatore a
Roma, ottenne l'appoggio per la successione grazie alla sua politica favorevole
agli interessi romani in Oriente. Fatto assassinare Demetrio, nel 179 a.C.
P. salì al trono legandosi agli ambienti nazionalistici e
facendosi promotore di una politica di resistenza all'espansione romana in Asia
e in Grecia. I tentativi di creare un fronte antiromano fallirono anche per
l'opposizione degli altri Stati all'egemonia macedone. In particolare Eumene II
di Pergamo, recatosi personalmente a Roma, illustrò al Senato la
situazione politica del settore orientale, cercando di indurre i Romani a
dichiarare guerra alla Macedonia. Dopo il sospetto assassinio del loro alleato
Demetrio, i Romani deliberarono la guerra.
P. riportò un primo
successo al Peneo, ma finì per alienarsi l'appoggio di gran parte della
Grecia; nel 168 a.C. venne definitivamente sconfitto dal console L. Emilio Paolo
a Pidna. Imprigionato, morì qualche anno dopo. Con lui ebbe termine la
monarchia macedone (213 a.C. circa - 162 circa a.C.).