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Pèmfigo.

(o pènfigo; dal greco pémphyx: pustola). Med. - Termine utilizzato per indicare patologie cutanee, di diversa natura, caratterizzate dall'eruzione di bolle. ║ P. volgare o vero: a decorso cronico e progressivo, si verifica solitamente in età matura, senza alcuna causa evidente. Si manifesta con bolle piene di liquido sieroso sulla pelle e sulle mucose che, rompendosi, lasciano sulla pelle delle piccole ulcere. Essendo sconosciuta l'eziologia, non esiste ancora una terapia adeguata; i cortisonici possono far regredire, temporaneamente, i sintomi acuti. ║ P. acuto o di Nodet: patologia febbrile di tipo settico, provocata da microbi di diversa natura (streptococchi, stafilococchi, ecc.). La comparsa delle bolle si accompagna a febbre molto alta, cefalea, brividi, vomito, diarrea, ottundimento. La malattia può essere debellata grazie a una tempestiva terapia antibiotica. ║ P. dei neonati: varietà bollosa dell'impetigine (V.) che colpisce i neonati nelle prime due settimane di vita; è caratterizzata dalla formazione di bolle su tutta la superficie corporea. Provocata da germi piogeni, facilmente trasmissibili per contatto diretto o indiretto, può dar luogo a delle piccole epidemie.