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Pâtaliputra.

Antica città dell'India nord-orientale, che sorgeva sul luogo dell'odierna città di Patnā. Capitale dello Stato di Magadha già nel V sec. a.C., conobbe periodi di grande splendore anche sotto gli Imperi Maurya (secc. IV-III a.C.), e Gupta (secc. IV-V d.C.). In particolare nel 341 a.C., secondo la tradizione, fu sede del terzo concilio buddhista. Fu conquistata da Candragupta, fondatore della dinastia Maurya, che ne fece la capitale di un vasto Impero estendentesi fino alla Baia del Bengala. Lo storico greco Megastene, che vi dimorò nel 300 a.C., dice che P. era la più grande città dell'India: misurava 80 stadi di lunghezza (quasi 15.000 m) e contava circa 570 torri e 64 porte. La città era dominata dal palazzo reale, situato all'interno di un grande parco fiorito che colpì l'immaginazione dei visitatori greci. Le ricerche archeologiche sul sito di P. ebbero inizio fin dal 1896. Le campagne di scavo, che l'India ha fatto eseguire negli ultimi decenni, hanno portato alla luce, oltre a numerosi reperti ceramici, resti di complessi architettonici che hanno consentito di accostare l'architettura di P. a quella della antica capitale persiana Persepoli. Nel IV sec. d.C. il fondatore della dinastia Gupta, anch'esso di nome Candragupta, dopo aver fatto di P. la capitale del suo Regno e la base della sua conquista dell'India, spostò la sede del Governo ad Ayodhya e, in seguito a ciò, P. perse ogni prestigio. Sempre durante il V sec., assalita da alcune popolazioni barbare, probabilmente dagli Unni, P. fu incendiata e rasa al suolo.