(dal latino
pantheon, der. del greco
pántheon: tempio di
tutti gli dei). Tempio dedicato a tutti gli dei. ║ L'insieme degli dei di
una religione politeistica (per esempio, Apollo è una divinità del
p. greco). ║ Per estens. - Luogo che accoglie le tombe di uomini
famosi, sia come edificio così denominato (per esempio il
P. di
Parigi), sia con valore traslato (l'abbazia di Westminster è il
p.
dei grandi inglesi). ║ Per estens. - Raccolta, insieme ideale, collezione
che riunisce opere di autori illustri. • Arte -
P. di Roma: eretto
nel Campo Marzio da M. Vipsanio Agrippa, genero di Augusto, tra il 27 e il 25
a.C., e dedicato, pare, a tutti gli dei, era originariamente decorato da
cariatidi nel portico e da sculture sul frontone, e sostenuto da colonne con
capitelli bronzei. Distrutto dall'incendio di Roma dell'80 d.C., fu restaurato
dall'imperatore Domiziano; colpito nel 110 da un fulmine che lo incendiò,
fu ricostruito da Adriano, poi restaurato da Settimio Severo e Caracalla.
Abbandonato dai primi imperatori cristiani, saccheggiato dai barbari, nel 609
divenne chiesa cristiana, dedicata da Bonifacio IV a S. Maria ad martyres.
Utilizzato durante il Medioevo come fortino durante le lotte cittadine,
all'inizio del Rinascimento subì parecchi rimaneggiamenti. Urbano VIII
tolse la travatura bronzea del portico per farne il baldacchino di S. Pietro e i
cannoni di Castel Sant'Angelo. Sotto Alessandro VII, Bernini eresse sul pronao
due campanili, abbattuti nel 1883. Clemente IX circondò il pronao con una
cancellata di ferro (1668). Nel XIX sec., sotto il pontificato di Pio IX, fu
rinnovato il pavimento e si procedette a lavori di isolamento. Le strutture
attuali appartengono alla ricostruzione di Adriano, come provano i bolli sui
mattoni delle murature. La cupola, la più grande dell'architettura
romana, culmina in un occhio del diametro di 9 m. Il portico ha 16 colonne
monolitiche di granito rosa e grigio con basi e capitelli di marmo. Nell'interno
si trovano affreschi di Melozzo da Forlì, la tomba di Raffaello e quelle
di vari artisti. Divenuta Roma capitale d'Italia, il
P. fu scelto a
mausoleo dei sovrani d'Italia (tombe di Vittorio Emanuele II, Umberto I e della
regina Margherita). ║
P. di Parigi: sorse nel Quartiere latino come
chiesa dedicata a S. Genoveffa, patrona di Parigi. I lavori, iniziati nel 1758
dall'architetto J.-G. Soufflot e sospesi nel 1778, furono ripresi nel 1780 da
J.-B. Rondelet e terminati nel 1789. L'edificio, a croce greca e sormontato da
una cupola di 80 m di altezza, è preceduto da un portico che ricorda
quello del
P. di Roma. Durante la Rivoluzione francese prese il nome
attuale per accogliere le sepolture di illustri francesi; nel 1791 vi furono
trasportate le spoglie di Voltaire e nel 1794 quelle di Rousseau. Chiuso durante
la Restaurazione, ribattezzato Tempio della Gloria sotto Luigi Filippo, divenne
nuovamente chiesa di S. Genoveffa dal 1851 e durante il Secondo Impero.
Definitivamente
P. dal 1885, quando vi fu tumulato V. Hugo. Raccoglie,
tra gli altri, i resti dello stesso J.-G. Soufflot, di E. Zola, J.
Jaurès, L. Gambetta.