Figura della mitologia greca, figlia di Cecrope, primo re di Atene (essere
primordiale metà uomo e metà serpente), e di Agraulo o Aglauro. Il
suo nome significa "completamente irrorata di rugiada", e fu uno degli epiteti
cultuali di Atena.
P. abitava insieme alle sorelle Aglauro ed Erse
sull'Acropoli, nel luogo che più tardi avrebbe ospitato le Arrefore, le
vergini ateniesi al servizio della dea protettrice della città. Nella
casa delle tre fanciulle, denominate Aglauridi, vi erano tre stanze. Erse, la
più bella delle tre, abitava in quella di mezzo,
P. a destra e
Aglauro a sinistra. Secondo la versione più diffusa del mito, Atena
avrebbe affidato alle tre sorelle il neonato Erittonio, figlio di Efesto,
perché lo allevassero in segreto, dopo averlo posto in una cesta che era
proibito aprire. Prese dalla curiosità le fanciulle, soprattutto Aglauro
e
P., non poterono resistere alla tentazione di aprire la cesta,
nonostante il divieto, e videro che conteneva un serpente (o un bambino
sorvegliato da un serpente). Le due sorelle impazzirono per lo spavento e si
gettarono dalla rupe su cui più tardi sorse l'Acropoli. I nomi delle tre
sorelle divennero poi epiteti di Atena. Quello di Aglauro indicava il lato
oscuro, tragico della dea, quello di
P. indicava invece l'aspetto
luminoso, in connessione con l'ulivo, e un ulivo sacro sorgeva nell'Acropoli nel
recinto del tempio dedicato a
P.